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Luoghi da riscoprire: la Brianza alla riscossa

Famelici nasce con il proposito di sottolineare il legame cibo e cultura. Anche quando parliamo di travel, non ci dimentichiamo di segnalare posti, riferimenti culturali di carattere enogastronomico. Soprattutto cerchiamo mete che non siano scontate o, se lo sono, tentiamo di trovare piccole “chicche”. Diamo molto spazio ai piccoli centri, ai borghi, ai musei che raccontano il territorio.

Abbiamo dato diversi spunti per  fughe di pochi giorni, per gite “mordi e fuggi” ricche di suggestioni. Ritorniamo a parlare di Brianza, un “viaggio” che abbiamo fatto in una giornata scossa da temporali e impietosi rovesci d’acqua, partendo dalla stazione Garibaldi di Milano.

Luoghi da riscoprire: la Brianza tra cultura e ristorazione

La Brianza è stata per lungo tempo luogo di villeggiatura prima della nobiltà, poi della borghesia milanese. Molti palazzi, ville di delizia, con la loro maestosa eleganza, ce lo ricordano. Oggi questa terra vuole riconquistare il giusto posto nel panorama del turismo culturale ed enogastronomico.

Io e Daniela Ferrando abbiamo pranzato presso Icucinieri e qui abbiamo scoperto l’amore, la passione  della famiglia Penati per la difesa della cultura gastronomica brianzola. Si possono degustare piatti della tradizione, ma anche piatti nati dalla contaminazione tra diverse culture culinarie. Non solo: si può anche imparare a cucinare (qui puoi scoprire i loro corsi: http://icucinieri.it/calendario.html.

Luoghi da scoprire: la Brianza

Noi abbiamo assaggiato un risotto allo zafferano rivisto con eleganza e stile (qui la ricetta). La ricetta proposta -risotto con asparagi e crema di zafferano- non è il classico risotto, ma una sua rivisitazione che prevede che il riso sia adagiato su una raffinata crema di zafferano e arricchito da verdure di stagione.”La dimostrazione – come ci ricorda Tiziana Penati– che rispettare la tradizione non significa rinunciare all’innovazione”. La stessa filosofia ha portato a proporre la cassoela (dissossata) nel panino. La tradizione è, invece, rispettata dal vitello tonnato, fatto seguendo la ricetta ottocentesca, senza maionese. Ma anche in questo caso non si rifiuta la modernità: il vitello è cotto sottovuoto! Immancabile la tradizionale terrina di coniglio o il vitello cascina California, ricetta resa celebre dall’Artusi con il nome “bue alla California”. Artusi riportando la ricetta scriveva: “Chi studiò questo piatto, non sapendo forse come chiamarlo, gli applicò questo strano titolo; del resto poi, strani o ridicoli sono quasi tutti i termini culinari”. California, non è il grande stato americano, ma una piccola frazione di Casatenovo, in Brianza, che rivendica la paternità di questo piatto. L’origine risalirebbe a una moria di vitelli: come utilizzare la carne e proporla in modo diverso? Qualcuno creò una ricetta, che piacque molto! Una proposta saporita: la carne è bagnata con aceto.

A me sono piaciuti anche i bocconcini di pollo in tempura: bocconcini di pollo preparati con miele millefiori, succo di limone e salsa di soia.

luoghi da riscoprire: la Brianza

Il santuario della Beata Vergine del Carmelo a Montevecchia

Noi l’abbiamo raggiunto avvolte in una nuvola, sotto una pioggia battente. Abbiamo percorso la strada panoramica, che si inerpica fino alla piazzuola “Agnesi”, davanti all’omonima villa che ospitò la matematica negli ultimi suoi anni di vita. Dal fianco meridionale della Villa Agnesi si sale una scalinata di centottanta gradini fiancheggiata da tigli e ligustro. Un paesaggio suggestivo, mentre salivo le scale mi riecheggiavano nelle orecchie le note della canzone più nota di Patti Smith: “Because the night”.

Entrare nel santuario è un tuffo nella storia dell’arte e del cristianesimo, oltre che della devozione, del milanese. Se le condizioni meterelogiche lo consentono non perdetevi una passeggiata nel Parco della Valle del Curone, magari alla ricerca di erbe spontanee!

luoghi da riscoprire: la Brianza

Il vino…non può mancare!

É impossibile lasciare la Brianza senza una tappa in una cantina. Noi abbiamo visitato la Tenuta Valcurone nei pressi di Montevecchia, cittadina brianzola, meta amata dal  “turismo domenicale” situata nel cuore del Parco del Curone. Ci accoglie Aldo Ghezzi, uno dei veterani della viticoltura del territorio, decantata da Stendhal come terra di grandi vini. Qui si produce una chicca imperdibile, uno spumante metodo classico rosè ottenuto da un assemblaggio di Chardonnay e Pinot nero: il Val Curone Brut Rosé , vere «Bollicine Brianzole». Il padre di Aldo aveva un’osteria a Rovagnate. “Dopo la scuola, aiutavo a lavorare in trattoria e nei campi. Con il primo boom economico ho cominciato a vendere, facendo anche consegne a domicilio, vino dell’azienda di famiglia, Vinicola Ghezzi di Rovagnate. Compravamo l’uva in Oltrepò, in Piemonte e in Puglia e la pigiavamo. Il vino mi ha conquistato, è diventato la mia passione, volevo produrne di ottima qualità! Ho realizzato il mio sogno e ora propongo un prodotto eccellente”. La Tenuta Valcurone non è solo cantina, è anche un ottimo ristorante. Ma di questo ne parleremo, dandogli lo spazio che si merita, in un prossimo post.

Mete da riscoprire: la Brianza

Il mio vino preferito, tra quelli assaggiati? Il Cruel, di cui mi ha affascinato anche l’etichetta. L’uva, raccolta a piena maturazione, dà origine a un grande vino rosso che, dopo un lungo periodo di invecchiamento in barriques ed un ulteriore affinamento in bottiglia, si presenta di colore rosso granato intenso, visibilmente consistente e ricco. Profumi intensi e complessi, gusto elegante e strutturato con finale molto persistente ed un piacevole retrogusto di liquirizia. Nel dialetto brianzolo è il nome che il viticoltore usava per indicare il suo vino migliore. Ottimo con piatti importanti come carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.

Un santuario che emerge da un mare di nuvole, cariche di tempesta, la testa avvolta in nubi che giocano tumultuosamente tra loro. Tra l’onirico e il fiabesco @monica_viani e @danielafabrizia scoprono la bellezza e la storia (assai intrigante!) del Santuario della Beata Vergine del Carmelo a Montevecchia. Se come sosteneva Pitigrilli: “i poeti sono imbottigliatori di nuvole”, chissà cosa scoprirai leggendo il racconto del nostro viaggio in Brianza su www.famelici.it (link diretto in bio)!Arte, cultura, enogastronomia e… ☔️#inbrianza #brianza #brianzachenutre #zafferanopadano #icucinieri #montevecchia #lombardia #inlombardia #pitigrilli #aforismi #citazioni #quotes #foodblogger #travelblogger #nuvole #foodcultural #famelici #santuariodellabeataverginedelcarmelo #artesacra #lombardy #italy #turismoitalia #history #santuario #scoprilabrianza #travelexperience

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Indirizzi:

Icucinieri

Via XXIV Maggio 13

Viganò Brianza  (LC)

Tel: 039 9211410

Tenuta Valcurone

Via Ostizza, Loc. Cascina Casarigo (LC)

Montevecchia

Tel: 039 9930065

info@tenutavalcurone.it

 

 

 

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2 Comments

  1. Dispiace notare come l’articolo non faccia menzione alcuna delle aziende agricole che hanno contribuito alla riuscita dell’evento con la loro presenza e con i loro prodotti.

    • Gentilissimi Famelici, blog di contaminazione cibo e cultura, quando partecipa ad un evento o a un tour, ha un piano editoriale, che prevede, che in base all’interesse di ciò a cui assiste, decide quanti post dedicare all’iniziativa. In modo libero può parlarne con uno, due, tre o più interventi, determinando gli spazi e il loro “rimbalzo” sui social (dove vengono taggati i partecipanti, gli organizzatori…). Qualora siano proposti più interventi, in genere, per costruire un percorso di lettura si scrive un post che descriva un’esperienza che verrà poi approfondita con altri interventi. E’ una scelta editoriale che contraddistingue il nostro blog, come si può vedere da post scritti in riferimento ad altre esperienze simili.

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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