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5 mieli speciali. Ma ogni miele è unico

Sul miele non si parla in modo mieloso. Anzi, sarebbe bello cercare di raccontarlo con esattezza. O almeno con cognizione, con curiosità. Il fatto che sia sempre infinitamente diverso fa impazzire chi lo ama e vorrebbe descriverlo tutto ma deve sottostare a dei limiti. E dei limiti, quantomeno di quantità, abbiamo rispettato con Monica Viani, assaggiando 5 mieli pregiati.

MV: E per me è stata una piacevole sorpresa. Lo ammetto: non ho mai amato il miele. Lo trovavo troppo dolce. Non è vero: esistono diverse declinazioni che consentono di apprezzarlo anche a quelli cui non piace l’eccessiva dolcezza.

Ma è poi possibile raccontare con esattezza? L’esattezza esatta esiste? (Promemoria to myself: rileggiti Calvino, “Lezioni americane”).

MV: Preferisco pensare che ci siano opinioni fallibili. Rivedere le proprie posizioni è un atto di apertura mentale, per cui di intelligenza. 

M

Miele è il soggetto. Lo svolgimento è inesauribile. Sull’etichetta leggete “miele”. Poi magari “millefiori” se misto o il nome della botanica – dalla A di acacia alla T di trifoglio ma non la Z di zafferano, perché gli stimmi del fiore di solito aromatizzano altro miele – se monoflorale.

MV: Per me è stato piacevole scoprire un mondo così ricco, fatto di rarità botaniche che narrano la storia delle regioni italiane.

I

Italiano, nomade, bio. Una bella triade di aggettivi. Mentre italiano è il miele prodotto e confezionato in Italia, nomade è quello da api e da arnie spostate di zona in zona, inseguendo fioriture. Bio è conforme a parametri certificati di purezza e produzione e rispetto della natura.

MV: Tutto spiegato in modo semplice e chiaro in un’etichetta che aiuta il consumatore ad essere consapevole di ciò che sta acquistando.

E

Esperienze, anzi LE ESPERIENZE, dopo tanto pensare, il nome attribuito alla collezione dei mieli più pregiati di ADI Apicoltura, produttore abruzzese del chietino. Corbezzolo, tarassaco, coriandolo, rododendro, 70.30, l’assortimento. Miele da centellinare. Da dosare nell’alta cucina.

MV :Io non conoscevo il miele al corbezzolo e l’ho trovato buonissimo, soprattutto proposto come esaltatore dei sapori in una ricetta a base di polenta morbida, lardo di Arnad e castagna cotta nel latte.

L

Limitata la quantità: 250 g per ogni confezione. Numerati i vasetti. Calibrata la proporzione – 70% miele, 30% nocciole tostate IGP Piemonte – del vasetto di crema 70.30. E prezzi di fascia alta. Vendita online e distribuzione selettive. La percezione del pregio sta anche in questi segnali.

MV: Aiuta a conquistare la consapevolezza che il miele è un prodotto prezioso, con una storia, da imparare a degustare come il vino o l’olio.

E

Elaborazioni culinarie, perché il miele è un esaltatore. Controprova? La salivazione che aumenta. E una curiosità della nostra esperienza: mentre di solito una degustazione procede dal sapore più delicato verso il più marcato, stavolta si è fatto il contrario. Ne è valsa la pena.

MV: Se usato con equilibrio, in cucina in ricette salate può essere utilizzato per rendere un piatto veramente delizioso!

 

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