Il 25 novembre 2017 è la giornata contro la violenza sulle donne. Ma cos’è la violenza, quanti abiti può indossare, quante forme attraversare? A volte per conoscere una realtà nella sua complessità, può essere utile pensare al suo opposto. Non è facile individuare il contrario della violenza, ci sono alcune parole però – il nostro lavoro ha tanto a che fare con la scelta delle parole – come gentilezza, rispetto, sacralità che ci aiutano a comprendere quali possono essere i “nemici” della violenza. Un pericolo che corriamo tutti nella comunicazione e non.
Per parlare di violenza oggi, mi permetto di condividere con voi una mia semplice poesia, che forse può aiutare a ricordare come la strada per sconfiggere la violenza si nutre di gentilezza, calma e luce. Quella che possiamo dare e ricevere attraverso le nostre azioni quotidiane e il nostro linguaggio
Le parole che vorrei
Le parole che vorrei
sono soffici e vellutate
come morbide carezze e leggeri abbracci
Le parole che vorrei
sono bianche e splendenti
come fiocchi di neve baciati dal sole
Le parole che vorrei
sono friabili e tintinnanti
come dolci ninne nanne
Le parole che vorrei
profumano di fresco e pulito
come l’erba tagliata al mattino
Le parole che vorrei
sono quelle che non so pronunciare
Le parole che vorrei
sono quelle che voglio ascoltare
…sul tema consiglio un bellissimo testo intitolato Le parole che salvano di Eugenio Borgna…troverete tanti consigli interessanti per pescare le “parole migliori” dal vostro vocabolario interiore…la gentilezza, quella del cuore (niente a che vedere con i formalismi dell’educazione), è una strada preziosa
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