La principessa Beatrice di York e il marito Edoardo hanno una villa in Italia che può benissimo competere con le proprietà reali. Si tratta di Villa Mapelli Mozzi
I possedimenti di Beatrice di York e del marito Edoardo Mapelli Mozzi non si limitano ai possedimenti inglesi. La coppia è proprietaria di una villa anche in Italia. Parliamo di un’imponente tenuta settecentesca: Villa Mapelli Mozzi. L’ edificio si trova a Ponte San Pietro, una piccola cittadina a un’ora di auto dal Lago di Como. Dispone di 13 camere da letto, due biblioteche, una piscina all’aperto e 18.000 metri quadrati di giardini. Ogni camera è stata progettata per riflettere il ricco patrimonio italiano dei suoi proprietari.
Nella sala da pranzo ci sono decorazioni in stucco sui soffitti, maestosi lampadari e porte dipinte a mano, oltre a un grande tavolo da pranzo con sedie in metallo dorato. La seconda sala da pranzo ha un pavimento in marmo veneziano e un tavolino con sedie verde oliva con cuscini floreali. Ad un’estremità della stanza sotto un grande specchio c’è un camino, e accanto ad esso c’è una vetrina in cui è custodita una collezione di porcellane assai pregiate.
Potrete rilassarvi nella sala biliardo dominata dal color crema o scegliere uno dei romanzi sugli scaffali in vetro giallo e dedicarvi alla lettura su una poltrona in pelle. E che dire del giardino che si scorge da porte francesi che si aprono sul verde? Di notte, l’edificio è illuminato dal basso da lampade. E su ogni sentiero nel parco sono dislocate lanterne con candele.
La visita di Famelici a Villa Mapelli Mozzi
Lo confesso – ma fatelo anche voi- ci sono delle volte che tirerei fuori volentieri la principessa che c’è in me! E allora, per sognare ad occhi aperti quale migliore occasione che una visita a una villa di delizia della Brianza? Se qualche mese fa vi avevo fatto scoprire la bellezza e la suggestione di palazzi nobili napoletani, famosi per le loro scenografiche scale, oggi vi suggerisco un altro affascinante viaggio alla scoperta delle ville di delizia brianzole. Probabilmente qualcuno di voi le conosce già, ma per me, che non le avevo mai visitate, sono state una vera sorpresa.
Ma che cosa sono e quando sono nate le ville di delizia?
Le ville di delizia vedono la luce nel 700, quando numerose famiglie aristocratiche, tra cui i Borromeo, i Durini, i Trivulzio, gli Arese, i Taverna e i Morando, commissionano agli architetti la costruzione di edifici di grande magnificenza architettonica. Sono residenze monumentali con vasti parchi, strutturati con giardini all’italiana e all’inglese, ricche di opere d’arte. Erano state concepite come residenze di campagna in cui i nobili si ritiravano da aprile fino all’estate di San Martino (le case non erano riscaldate!), per godere della natura, delle conversazioni cortesi, dell’arte, della musica, della poesia all’insegna della raffinatezza e del buon gusto.
Visita a Villa Mapelli Mozzi
Villa Mapelli Mozzi, la villa che affascinò Johann Wolfgang von Goethe, trae le sue origini da un a monastero del 1500, che rimase tale fino al 1569. A metà dell’800 fu acquistata dai conti Sormani. Dopo diverse modifiche, nel 1927 l’architetto Alberico Barbiano di Belgiojoso completò la ristrutturazione con interventi stilistici che accentuarono l’aspetto tardo settecentesco della Villa. Attualmente la villa si presenta con un corpo centrale formato ad U verso la strada di accesso. Dal cortile principale si accede sia alla parte centrale della villa composta da una importante Galleria che comunica con le sale affacciate sul parco, sia alla corte rustica cinquecentesca. Il piano superiore presenta le stesse caratteristiche del piano terreno: la Galleria dà accesso alle camere affacciate sul Parco.
Ecco qualche suggerimento per scoprire i suoi segreti 4 foto
Non perdetevi:
- la Galleria che comunica con le diverse stanze, così vi renderete conto anche di come fosse diversa l’idea della privacy. Nel passato spesso si riceveva anche in camera da letto, tanto che era previsto un letto di rappresentanza!
- I quadri di Giovanni Battista Piranesi, paesaggi immaginari e melanconici.
- La specchiera che nasconde il passavivande. Ricordiamo che il tavolo nasce nel 700, nelle epoche precedenti per mangiare si univano tavole di legno.
- La bellissima cassapanca, madre di tutti i mobili, conservata nella libreria. La cassapanca era indispensabile perché era un armadio facilmente trasportabile.
- La libreria, dove i libri venivano conservati sotto chiave. Perderne uno era una vera tragedia: non c’era Amazon!
- Il meraviglioso giardino secolare di 18.000 mq dove trovano dimora alberi d’alto fusto inseriti in un giardino all’inglese. Ombreggiano il piazzale antistante la facciata della Villa, due maestosi faggi.
Come si arriva a Villa Mapelli Mozzi?
In auto si percorre la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga.
Villa Mapelli Mozzi
Via Carminati de’ Brambilla, 3
23880 Casatenovo (Lecco)
Tel. +39.347.8730226
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