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Giro del mondo degustando 6 formaggi (un viaggio culturale)

Un viaggio del mondo assaporando 6 formaggi. Un modo originale, cosmopolita e culturale per festeggiare il Natale.

Cucina è contaminazione culturale, incontro di popoli. Noi che amiamo viaggiare raccontiamo sempre come la maggior parte dei piatti non esisterebbe senza l’incontro di culture diverse. Ogni ricetta è il frutto della sedimentazione di epoche storiche diverse e di scambi culturali. E allora perchè non festeggiamo il Natale proponendo un incontro di formaggi che vengono da paesi lontani?

Conoscere il mondo un boccone alla volta: viaggio attraverso i sensi

Pecorino sardo

L’isola paradisiaca italiana, la Sardegna, è la nostra prima destinazione. Il pecorino sardo è il formaggio più conosciuto tra i formaggi sardi. É prodotto esclusivamente con latte di pecora ottenuto da specie autoctone. É un formaggio stagionato a pasta tenera o dura (a seconda della stagionatura) e semicotta.

A differenza di quello romano (90% del quale viene comunque prodotto in Sardegna), il pecorino sardo ha un gusto meno salato rispetto a quello romano. Si distingue tra:

  • pecorino sardo dolce, un formaggio semistagionato, con un tempo di maturazione che va dai 20 ai 60 giorni. Se la crosta è liscia, semidura, sottile, di colore bianco-paglierino tenue, la pasta è bianca, morbida e compatta o con occhiatura fine. Il sapore è dolce e aromatico, leggermente acidulo.
  • pecorino sardo maturo, ha un tempo di stagionatura di almeno 2 mesi, ma generalmente si mangia dopo 4. Se la crosta è liscia, semidura o dura, di colore paglierino tenue che si scurisce con la stagionatura, lpasta è bianca,  più scura nelle forme più mature, compatta o con occhiatura fine. Il gusto è forte e leggermente piccante.

Se dopo averlo degustato, volete continuare a deliziarvi con proposte sarde, non perdetevi la suppa cuata, la cordula, la fregula o le panade, accompagnate da un buon bicchiere di Cannonau, ovviamente!

Limburger

Pochi associano la Germania alla produzione casearia. É un errore. La Germania vanta più di 600 varietà autoctone di formaggio. Il 75% della produzione è concentrata nelle regioni meridionali, soprattutto in Baviera e nelle regioni alpine circostanti. Noi vi presentiamo il Limburger. Originario del Ducato di Limburgo, compreso tra gli Stati di Germania, Belgio e Paesi Bassi, è un formaggio a pasta morbida, a crosta lavata, prodotto da latte vaccino pastorizzato. Presenta una crosta di colore marrone con un interno color avorio. É conosciuto per suo odore pungente e piuttosto sgradevole, tanto da essere conosciuto come il formaggio più puzzolente al mondo. Quando è giovane ha una consistenza friabile e soda con un sapore salato. Ricorda i sentori dell’erba e dei funghi, con un retrogusto leggermente piccante.

Viene spesso spalmato su pane di segale con una fetta di cipolla. Si accompagna alla birra Lager, ma anche ad un caffè. Sconsigliato con il vino per il suo sapore pungente.

Dry Monterey Jack

Con il Dry Monterey Jack sbarchiamo in Usa. Il Dry Monterey Jack è una versione invecchiata del Monterey Jack prodotto per la prima volta negli Stati Uniti a metà degli anni 50. A quei tempi, solo i grandi stabilimenti avevano accesso ai frigoriferi. D’estate, le famiglie della classe media conservavano i loro prodotti lattiero-caseari in ghiacciaie raffreddate con blocchi di ghiaccio. Si privilegiava la conservazione di uova e burro, i formaggi non trovavano posto. Per questo il Montery Jack doveve trovare una ricetta che gli consentisse di superare le stagioni calde.

Così nacque il Dry Jack, un formaggio a pasta dura, stagionato da dieci mesi fino a un massimo di quattro anni. Di consistenza decisa, di colore giallo pallido, il formaggio che nella consistenza richiama il parmigiano, ha un sapore ricco, nocciolato ma delicato e deciso.É usato per arricchire insalate, pasta, zuppe o tacos. Può essere grattugiato, cotto o anche mangiato così com’è. Si abbina a Chardonnay, Pinot Nero, Rosa, Shiraz o Zinfandel.

Paneer

Il Paneer è un formaggio fresco indiano, conosciuto anche in Pakistan, Nepal e Bangladesh. É una specie di primo sale, dal sapore leggero. Si può anche preparare a casa con due soli ingredienti: latte e succo di limone o anche aceto. E per questo è apprezzato dai vegetariani, essendo privo di caglio. Il suo sapore è un po’ acidulo.

Le sue origini? La prima testimonianza di un prodotto a base di acido coagulato in India risale al 75-300 a.C, nell’era Kushan-Satavahana. Il paneer sarebbe stato prodotto per la prima volta nella parte nord-occidentale dell’Asia meridionale. Viaggiatori afgani e iraniani lo avrebbero poi fatto conoscere in India.

 Può essere proposto fritto, cotto in padella o grigliato. É perfetto perfetto per preparare zuppe, minestre e piatti classici della cucina fusion, come il Paneer Tikka Masala. Ottimo anche a crudo, in insalate, su crostini o bruschette.

Queso Añejo

Il più famoso formaggio messicano è il Queso Añejo, un formaggio stagionato e compatto. È tradizionalmente prodotto con latte di capra scremato, anche se oggi  è spesso prodotto con latte vaccino scremato. Dopo essere stato prodotto, Añejo viene arrotolato nella paprika che gli conferisce quel tocco salato, non dissimile da quello del parmigiano e del pecorino romano.

Nel sapore e nel gusto è leggermente piccante, meno forte di un altro formaggio tradizionale, il Cotija. Añejo è un formaggio fresco che è friabile e e si rompe facilmente. L’Añejo secco èfacile da sminuzzare e grattugiare. Normalmente viene utilizzato per grigliare e cuocere al forno, ma può anche essere cosparso sui piatti o farcito nel cibo tradizionale messicano come tacos, burritos e enchiladas.

I piatti della tradizione messicana che lo vedono protagonista sono

  • Shredded tacos di manzo
  • Añejo enchilado
  • Fagioli rossi con formaggio
  • Chilaquiles di pollo

Mangiare il mondo a morsi

Vi abbiamo proposto un Natale per chi ama viaggiare anche quando è seduto a tavola. Una cena o un pranzo natalizio con prodotti provenienti da tutto il mondo, magari accompagnati da un buon bicchiere di vino. Un’idea anche per confezionare un gustoso pacco regalo!

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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