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Pinot Noir Giannitessari miglior vino 2021 per Famelici (e per The Times)

È veneto, rosso, prodotto da Giannitessari, un’ azienda di Roncà (Vr). Per noi è buonissimo. E non lo diciamo solo noi, lo dice anche The Times! Parliamo del Pinot Noir 2019.

Pinot Noir Giannitessari miglior vino 2021

Se ti piace il vino, se sei un winelover, se lo associ alla convivialità, al relax e alla magia, devi assolutamente degustare il Pinot Noir 2019 di Giannitessari.

Che sia un ottimo vino non lo diciamo solo noi, ma anche l’autorevole quotidiano inglese The Times. Jane McQuitty l‘ha incluso nella selezione dei migliori vini per l’estate 2021. La famosa critica enogastronomica l’ha definito “una cannonata”. È stato l’unico rosso italiano ad entrare nella prestigiosa classifica composta da 100 etichette. Noi siamo d’accordo e lo includiamo nella nostra selezione dei migliori vini e spumanti per brindare al prossimo Natale. Per Famelici è un vino che risveglia sentimenti, passioni ed entusiasmi.

I segreti del Pinot Noir 2019

Il Pinot Noir 2019, prodotto da uve 100% Pinot nero, nasce nei vigneti delll’azienda Giannitessari di Roncà, in Val d’Alpone, in provincia di Verona. Dopo la vendemmia manuale in cassetta, le uve fermentano in acciaio per circa  dieci giorni e affinano in botti di rovere da 40 hl per sei mesi. 

È un vino di un colore rosso ciliegia, molto vivido. Ha una buona sapidità, al naso è intenso, con aromi di frutti rossi  selvatici. Al palato si percepisce morbido, leggermente tannico. 

Per quanto riguarda l’abbinamento, è perfetto da gustare con carni bianche e pesce alla griglia.

Il suo prezzo? Sul sito dell’azienda, 8 euro a bottiglia.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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