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Come scegliere un buon vino per la tavola di Capodanno

Quali sono le regole da seguire per scegliere un buon vino per festeggiare a Capodanno? Non solo: come servirlo, quando stapparlo e come abbinarlo ai piatti. Una facile guida per non sbagliare nell’ultima festa del 2022.

Scegliere il vino per festeggiare il Capodanno può non essere semplice. Le proposte sono tante, ma qual è quella giusta? Non tutti siamo sommelier, ma il vino ci piace. Ecco una breve guida per una sclta consapevole. Non solo, qualche consiglio su come servirlo, quando stappare e su quale tipo di bicchiere portare sulla tavola delle feste. Ecco, dunque, come scegliere il vino per la tavola di Capodanno.

Come scegliere un buon vino per la tavola di Capodanno

Mai varcata la soglia di un’enoteca?

Il mondo del vino è sì tradizionale, ma allo stesso tempo mutevole e dinamico. Anche in questo settore il peso delle mode influenza le nostre scelte. Si impongono etichette che provengono da diversi paesi o da vitigni recuperati. Comprendere gli stili e formulare i giusti abbinamento non è facile, anche se può essere affascinante e divertente. Proprio per questo, per occasioni speciali come il Capodanno, è consigliato varcare la soglia di un’enoteca e chiedere consiglio ad un professionista. Ma, dal momento che un vino deve soprattutto piacere e il gusto è soggettivo, prima dell’acquisto, chiedi di assaggiarlo.

DOC e DOCG aiutano nella scelta?

Le commissioni di degustazione per Doc e Docg sono davvero garanzia di qualità, espressione di un territorio? Le regole di assaggio per la loro assegnazione è il punto più controverso. Se i parametri generali sono l’assenza di difetti e la tipicità del prodotto, ci deve essere anche il rispetto degli stili. Il rischio è che siano premiati i vini piatti. Spesso poi i disciplinari sono vecchi, hanno un’impostazione superata dai tempi.

Fidarsi ciecamente del giudizio altrui?

Solo se la persona a cui chiediamo un consiglio è un esperto che sa spiegarci il vino e consigliarci gli abbinamenti. Non dimenticare mai di chiedere di assaggiare il vino che stai acquistando. In definitiva, deve piacerti e il piacere è soggettivo!

Il tappo di sughero è garanzia di un’ottima scelta?

Fino a qualche tempo fa, la risposta era il tappo di sughero è garanzia di un buon vino. Oggi non manca chi sottolinea come il tappo sintetico eviti il fastidioso problema che il vino sappia di tappo. Inoltre sarebbe garantita una maggiore impermeabilità e una più facile estraibilità. In particolare per i vini giovani mantiene inalterate le loro caratteristiche. Per i vini longevi, meglio il tappo di sughero.

I punteggi alti delle guide sono una garanzia per una scelta giusta?

Un altro errore comune è quello di comprare il vino, basandosi esclusivamente sui punteggi dati dalle numerose guide. Anche qui, chi ci garantisce che la selezione operata dai degustatori della guida sia stata fatta in modo corretto? Quanto contano le pressioni esercitate dalle grandi aziende che operano nel mondo del vino? E ancora una volta, il vino deve piacerci, deve corrispondere alle nostre aspettative, non a quella di altri.

Vino bianco o rosso se non si può spendere molto?

Forse, se non si hanno a disposizione cifre elevate, è meglio rivolgersi al vino bianco fresco, giovane e aromatico. Ma anche in questo caso non esiste regola.

Nei vini bianchi quanto vale la longevità?

Oggi sul mercato si trovano diversi vini bianchi davvero piacevoli grazie all’invecchiamento. Capodanno può essere l’occasione giusta per provarli.

Puntare solo sulle etichette più conosciute?

Perchè non cercare vini espressione di territori meno conosciuti? Può essere una piacevole sorpresa!

Qualche consiglio per servire nel modo corretto il vino

Dopo avervi detto come scegliere un vino per la tavola di Capodanno, ti diamo qualche suggerimento su come servirlo.Il calice è sempre un’ottima scelta perché mantiene il vino alla giusta temperatura in quanto lo si tiene per lo stelo impedendo alle mani di riscaldarlo. Inoltre contribuisce a liberare gli aromi per deliziare le nostre narici. Che cosa è meglio evitare? Bicchieri troppo piccoli, che impediscono ai rossi intensi di esprimersi al meglio, o calici eccessivamente larghi, che non si addicono a vini delicati. Meglio poi dire di no a bicchieri colorati o opachi che non mostrano il colore del vino.

Quando stappare

Vini bianchi secchi, vini fruttati, rossi leggeri e spumanti possono essere aperti poco prima del servizio. Tuttavia, quasi tutti i vini, sia bianchi che rossi (tranne le bollicine), guadagnano stappando un’ora prima di essere serviti. Se non hai il decanter, basta togliere il tappo. I rossi intensi e potenti possono essere aperti anche 5 ore prima di essere serviti.

In che ordine servire il vino

Se abbiamo intenzione si servire durante la cena più vini, l’ordine è importante perevitare che un vino sovrasti il precedente. Puoi ansare dal più vivace e leggero al più strutturato e potente. Un esempio? Spumante secco, bianco secco, bianco intenso o rosso giovane, vino rosso corposo e passito.

Un consiglio è evitare di iniziare la cena con vino molto alcolico, di non offrite mai un vino molto dolce seguito da uno molto secco, di non fare precedere un vino intenso a uno delicato, o un vino giovane prima di uno invecchiato.

Alcuni suggerimenti per gli abbinamenti

  • Bianchi giovani e freschi con pesce, frutti di mare e crostacei o carni come pollo e coniglio.
  • Rosé fruttati con salumi, salmone alla griglia, carni alla griglia e ricette con un tocco piccante.
  • Rossi strutturati con carne rossa, selvaggina e frattaglie, ma anche con stufati e arrosti.

Se ami qualche azzardo:

  • Bianchi longeciper le carni condite con sughi speziati
  • Rossi giovani con i pesci grassi.
  • Buon spumanto funzioni con formaggi cremosi

Ma come ti abbiamo ripetuto, l’abbinamento è, soprattutto, una questione di gusti!!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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