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Viaggio a Oschiri: cosa fare, cosa vedere, dove mangiare

A 46 km da Olbia, raggiungibile in poco più di mezz’ora, Oschiri è una tappa imperdibile se sei sulle tracce di cibo e cultura e vuoi conoscere la cucina sarda autentica. In stile #famedivero.

Se il tuo motto è #famedivero devi assolutamente organizzare un viaggio a Oschiri, piccola cittadina del Nord Sardegna situata lungo la Olbia – Sassari.

Passeggiare lungo le vie del centro di Oschiri, sedersi per una “birretta” in uno dei tanti bar, divorare una panada accompagnata da un buon bicchiere di vino da “Sapori di Oschiri”, trascorrere una giornata alla scoperta di luoghi tra sacro e profano, sulle tracce di antiche storie, immersi in un tipico borgo dell’entroterra gallurese. Questa è la proposta che famelicamente vi consigliamo! Organizzatevi e partite in esplorazione di questo piccolo centro che custodisce i valori di antiche tradizioni e vive relazionandosi con una comunità aperta e accogliente. La natura, per alcuni tratti selvaggia e prorompente, è la cornice di questo borgo bagnato dalle acque del lago Coghinas sul quale sorge un nuraghe un pò… particolare! Parliamo della Gallura autentica, l’Altra Gallura, quella dell’entroterra, affascinante come quella costiera.

viaggio a oschiri: lago di coghinas
Oschiri, nonostante disti solo 46 km dall’aeroporto di Olbia, è ancora poco conosciuta. Eppure è una bella cittadina, ricca di testimonianze storiche, naturali ed enogastronomiche. Un fascino che negli anni 50 le fu riconosciuto dal regista Marcello Baldi che qui nel 1963 girò il film “Giacobbe, l’uomo che lottò con Dio“. 
viaggio a oschiri: panorama

I dintorni di Oschiri attirano molti visitatori attratti dai siti archeologici, su tutti l’Altare rupestre di Santo Sefano, ma anche da chiese come Nostra Signora di Castro e dal lago Coghinas, grande riserva naturale, dove si possono praticare sport o semplicemente rilassarsi in un contesto di pace e serenità. 

Suggestiva, piena di fascino e di angoli bellissimi, famosa per le sue specialità gastronomiche, Oschiri, nelle parole del sindaco Roberto Carta,”è una cittadina che non delude mai, che sa offrire molte possibilità di vivere lo spirito di una terra che ha saputo conservare le proprie tradizioni“.

viaggio a oschiri: lago coghinas

Un assaggio del nostro viaggio alla scoperta dell’Altra Gallura: Oschiri e dintorni

MuseOs – Museo Archeologico ed Etnografico 

viaggio oschiri: museo etnografico

Un gioiello inaspettato di Oschiri è senza dubbio il MuseOs – Museo Archeologico ed Etnografico, dove è imperdibile la sezione archeologica, che ospita oggetti rinvenuti nel territorio oschirese risalenti al periodo preistorico, nuragico, romano, bizantino e medievale. Qui non mancano anche testimonianze della vita economica e sociale del paese. Una visita a questo piccolo museo è una tappa imprescindibile se si vuole conoscere la cultura sarda.

Chiesa di Nostra Signora di Otti

viaggio a oschiri: chiesa di otti

La chiesa romanica della Madonna di Otti, datata XII secolo e intitolata alla Vergine Nascente, ha una particolarità: la facciata è priva di ingresso. Vi è un piccolo portale in legno sul lato lungo. Presenta un campanile a vela e mura lisce in conci di trachite di varie tonalità, dal rosso al verde.

Chiesa di Nostra Signora di Castro

viaggio a Oschiri: chiesa signora di castro

Proseguendo il nostro viaggio alla ricerca di testimonianze sacre, scopriamo la chiesa romanica Nostra Signora di Castro. Una chiesa che non passa inosservata per la sua posizione e per la testimonianza della storia dell’antico centro di Castra, di cui rimangono solo poche costruzioni.

Di fronte alla chiesa ci sono le cumbessias utilizzate per il pernottamento dei fedeli che si fermavano per i riti e le preghiere e la casa dei religiosi. Accanto a quest’ultima ci sono i resti di una grande scala, da cui si domina il panorama tra la Gallura e la piana del Lugodoro, il lago Coghinas, la catena del Limbara e l’agro di Oschiri.

L’interno della chiesa è semplice, austero ed essenziale. Una statua lignea della Madonna Annunciata, di fattura napoletana, è posta nell’ancona dell’altare. Una Madonna insolita, giovanile, flessuosa, in posizione frontale. In occasione della Festa della Madonna, prima domenica dopo Pasqua, la statua è portata in pellegrinaggio con grande partecipazione degli oschiresi.

L'”itinerario della fede” può partire dal centro del paese con la chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria Immacolata del XIX secolo, a seguire la chiesa di San Sebastiano e la chiesa di San Demetrio. Nei dintorni merita una visita anche la chiesa di San Leonardo.

Altare rupestre di Santo Stefano e sito archeologico

viaggio a oschiri: altare santo stefano

Più di 7.000 nuraghi dell’età del bronzo un tempo punteggiavano la Sardegna. I nuraghi sono massicce torri coniche in pietra che punteggiano il paesaggio dell’isola italiana della Sardegna. Costruiti tra il 1600 e il 1200 a.C., queste misteriose costruzioni dell’età del bronzo furono costruite posizionando con cura enormi pietre lavorate grossolanamente, del peso di diverse tonnellate ciascuna, una sopra l’altra in una formazione tronca.

A soli 5 minuti da Oschiri vi è il sito archeologico tra i più misteriosi e affascinanti della Sardegna. Siamo in un’area caratterizzata da otto Domus de Janas risalenti al Neolitico, dai resti di un Nuraghe e da numerosi tafoni. Si tratta di un luogo dove sono visibili diverse stratificazioni che vanno dal periodo neolitico a quello bizantino e medievale.

Ciò che attira subito l’attenzione è una roccia lunga 10 metri circa sulla quale sono scolpite nicchie di forma triangolare, semicircolare e quadrangolare. La datazione è incerta, così come il suo utilizzo. Si racconta che le sciamane (sas sanadoras) andassero lì a partorire. Nel lato sud è visibile una meridiana circondata da 12 coppelle.

Probabilmente in questi luoghi si sacralizzava l’intero ciclo della vita. La spiritualità del luogo è testimoniata anche dalla presenza di croci bizantine incise successivamente e dalla chiesetta di Santo Stefano, datata 1492. La presenza dei volti in pietra della dea Astarte testimonia la forte presenza di quel sincretismo religioso che rende unico il sito.

In un boschetto di macchia mediterranea, si scorge una necropoli con le otto Domus de Janas circondate da tafoni a forma di nicchia che rendono difficile distinguere la mano dell’uomo da quella della natura!

Villaggio ex Enel Santa Barbara – loc. Bilgalzu

Oschiri vista diga dal villaggio ex enel

Oschiri è terra di mille sorprese. Ad una ricettività oggi abbastanza ridotta nei numeri si contrappone un potenziale straordinario che comprende il recupero di case nel centro storico per una sorta di albergo diffuso. Inoltre l’ampliamento delle strutture già esistenti, su tutte l’Agriturismo il Nuraghe del lago Coghinas, che inaugurerà a breve una pinnetta adiacente al nuraghe, capace di ospitare altre 8/10 persone.

Lo sviluppo vero e proprio però Oschiri lo vivrà con l’apertura al turismo e all’ospitalità delle villette del Villaggio Santa Barbara, ex Enel, un tempo (non così lontano) vissuto da circa 1300 persone! Gestito dall’Associazione Il Seme – una onlus impegnata nell’aiuto, recupero e inclusione delle persone bisognose e in difficoltà – il villaggio prevede uno sviluppo in chiave turistica. Con la destinazione delle strutture abitative esistenti all’ospitalità, Oschiri avrà una capacità ricettiva importante, entrando definitivamente nel novero dei centri turistici della Sardegna

É proprio questo uno degli obiettivi dell’amministrazione comunale, fare di Oschiri una tappa turistica dell’entroterra gallurese, aprendosi ad un’economia capace di elevare non solo la qualità della vita della comunità, ma anche il suo profilo sociale e culturale. Sono valori che aprono nuovi orizzonti, che guardano al futuro, che crescono generazioni nella consapevolezza delle risorse e delle opportunità del proprio territorio. 

La gastronomia tradizionale di Oschiri


 

Oschiri si distingue tra le piccole cittadine sarde per la sua collezione di sapori autentici, presenti sia in ricchi menu di cucina tradizionale che nella varietà più economica, ma assai gustosa, delle panadas. Il piatto che troverete ovunque, essendo il piatto gallurese per eccellenza, è la tradizionalissima suppa cuata, dove al pane raffermo si aggiunge il brodo, il pecorino sardo, il caciocavallo, il sale marino e le erbe aromatiche. Ma sui piatti della tradizione gallurese torneremo presto, ora vogliamo parlarvi dei posti dove mangiare.

Un locale molto apprezzato, che gode di grande popolarità, è Sapori di Oschiri. Qui il gusto delle panadas e dei dolci, rigorosamente artigianali e prodotti con ingredienti di prima qualità, sono valorizzati dai vini galluresi e sardi proposti nell’enoteca sottostante. Sapori di Oschiri è un’immancabile tappa oschirese! 

Se invece quello che state cercando sono buoni piatti “domestici”, varcate la soglia della Trattoria Pes nel centro del paese. Si mangia in un ambiente semplice, senza alcun tocco estetico che possa colpire o affascinare, perchè la sostanza che conta è nei piatti che parlano di tradizione e di tempi antichi. Incuriositi dal termine “domestico” che abbiamo usato per descrivere la cucina della famiglia Pes? Eh sì, lo avevamo capito… allora promesso che nelle “prossime puntate” ci torneremo e vi sveleremo la sua origine.

Una proposta culinaria che fa turismo

Mettiamo però che siate un tantino esigenti e che non viaccontentiate di degustare solo una gustosa cucina tradizionale. La soluzione è una sola: Agriturismo il Nuraghe del lago Coghinas. Superato il cancello scoprirete che vi attende un ambiente rurale di puro fascino, reso unico dal nuraghe dove potrete soggiornare!


Qui incontrate Margherita Massini, una ragazza vispa, concreta, capace e abile nel condurre uno staff che mette insieme personalità e professionalità diverse ma complementari. Il marito Francesco segue la campagna ed è l’artefice di un orto che è uno scrigno di sapori e profumi! In un pezzo di terra accanto alla struttura coltiva pomodorini e peperoni, carote e patate, basilico e prezzemolo e altre verdure che nei piatti, serviti a tavola, parlano di autenticità e di territorio. In cucina con Margherita c’è mamma Caterina. Insieme sono una forza! Propongono piatti ricchi di gusto che privilegiano le tradizioni locali riviste con un tocco personale ed elegante. Poi c’è papà Carlo, un vero personaggio, diremmo un artista, un vero istrione! Vi diciamo solo che il nuraghe, dentro cui sono ricavate le camere, è il risultato della sua creatività.

Tutto questo, e molto di più, ad un passo dal lago Coghinas. Vi abbiamo convinti a fare un salto da Margherita? Bene, perchè rimanere affamati di cibo e cultura è una scelta che famelicamente non approviamo!

Le panadas, la “rovina” dei golosi

viaggio oschiri: la panada

Non potete perderle, scegliete il ripieno preferito e addentatele! Ma sapete che cos’è la panada? Una torta salata fatta da un involucro di pasta di semola e di farina (croxu), in cui sono racchiusi ingredienti come strutto, carne, lardo, verdura o anguilla.

Le panadas di Oschiri, in particolare, sono famose per il loro ripieno di carne di suino messo a crudo da cuocere dentro uno scrigno di pasta. Una volta erano gustate durante le feste nuziali o durante il periodo pasquale, oggi sono entrate nella cucina di tutti i giorni. 

I prodotti di Oschiri


Oschiri è terra di formaggi, un presidio della qualità e della tradizione. La difende il caseificio Fogu, producendo arenosu, badeconca, dolce di Oschiri, giolzittu, s’ampulla, nue, funtama-frisca, pedredu, rio-coghinas, monte Limbara, nurache, su furreddu. Ecco solo alcuni formaggi sardi, di cui torneremo a parlare presto in un post dedicato.

Per scoprire la bontà e le diverse tipologie di miele, imperdibile una passeggiata nel complesso forestale di Su Filigosu. Qui si produce millefiori, corbezzolo, lavanda e l’abbamele, un derivato del miele con cui accompagnare una degustazione di formaggi. Ma anche di queste leccornie torneremo a parlarne presto. E poi ci sono le carni, altra eccellenza di Oschiri, da degustare nelle tipiche panadas.

I colori di Oschiri


E ora un giro per le strade di Oschiri per perderci nei colori delle facciate delle case, negli scorci che uniscono ruralità e modernità, rendendo l’identità di questa piccola cittadina, di questa parte di Sardegna, di quest’Altra Gallura. Un mosaico di facciate e balconi colorati, che rappresentano il tocco finale perfetto per una vacanza che ti rimarrà impressa nel cuore.


I dintorni di Oschiri


E infine scopriamo che Oschiri è strategica anche per la visita agli altri centri che da qui sono facilmente raggiungibili. Baricentrica rispetto all’entroterra sardo, tra Gallura, Logudoro e Barbagia, Oschiri consente di andare e tornare in giornata per visitare Berchidda, nota per essere patria di Paolo Fresu. Qui merita una tappa a La Casana – sede dell’associazione Time in jazz, evento clou dell’estate sarda – e al centro del paese (e noi vi ci porteremo!).

E poi una giornata a Pattada per il Museo del coltello, ad Ozieri per assaggiare le deliziose copulette, ad Aggius per la valle della Luna e i tanti musei, a Tempio Pausania per scoprire il tessuto in sughero, unico al mondo, e il fascino del Monte Limbara, e poi giù fino al mare, magari per affacciarci alla Corsica e scoprire che a Santa Teresa Gallura c’è un ristorante gourmet, il Marlin, splendidamente affacciato alle Bocche di Bonifacio. Poi direzione Olbia, correndo lungo l’incantevole litorale gallurese, attraverso le meraviglie della Costa Smeralda, rientrando in un giro ad anello alla nostra Oschiri. Una giornata impegnativa quanto indimenticabile. Poi una volta rientrati qui, ad Oschiri, c’è tutta quello che serve per rimettersi in forma, nella pace e nella quiete di questo borgo, cullati dai sorrisi e dalla cordialità della sua gente.


©Monica Viani e Roberto Rossi

Credit Photo: Giorgio Bertuzzi

 

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