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Il Nuraghe del Lago Coghinas, l’agriturismo per conoscere la cucina sarda

Ci sono posti dove ami tornare. E Il Nuraghe del lago Coghinas a Oschiri è uno di questi. Il suo sas panafittas, piatto tipico di recupero della tradizione sarda, condito con funghi, pomodorini e pasta di salsiccia è mitico, così come sa tumbada, una sorta di budino che ti delizia con i suoi dolci sapori.

Il menu de Il nuraghe del lago Coghinas offre la degustazione di una cucina autenticamente sarda, che anche quando conosce qualche tocco di contemporaneità, lo fa nel pieno rispetto della tradizione.

Se c’è un luogo che ha una storia molto antica e che la conserva e la custodisce con tanta cura, questo è Oschiri.

Vicino ad Olbia, a pochi chilometri da Berchidda e con il monte Limbara che la divide da Aggius, Oschiri è con i suoi ristoranti di “cucina domestica”, un posto da visitare. 

nuraghe agriturismo lago coghinas

Su tutti c’è l’Agriturismo Il Nuraghe del Lago Coghinas, uno di quei luoghi che ti fanno conoscere l’autentica cucina sarda. Stiamo parlando di un agriturismo unico, dove la famiglia è il cuore pulsante, un nucleo fortemente unito e motivato.

É un punto di riferimento per i piatti della tradizione sarda, molti dei quali rari da trovare perchè persi in un’evoluzione che spesso dimentica valori importanti. Tra queste specialità spicca sas panafittas, un piatto povero, fatto con il pane raffermo, qui proposto anche condito con funghi, pomodorini e pasta di salsiccia, o come la tumbada, un dolce al cucchiaio, leggermente amarognolo per la presenza del caffé.

Il Nuraghe del Lago Coghinas e la cucina sarda

Situato a 5 chilometri da Oschiri, Il Nuraghe del Lago Coghinas è un agriturismo a conduzione familiare, dove l’aria che respiri ti fa stare bene, ti mette a tuo agio, muove le corde della serenità e della pace, per un benessere che sa tanto di felicità.

Qui si può godere di una cucina ricca di sapori dove la tradizione è sempre rispettata, anche quando è leggermente rivisitata. I piatti sono sempre ben preparati, serviti e raccontati per farne apprezzare i suoi ingredienti e la sua preparazione. E nel racconto, nelle parole, c’è anche quello che è la cornice di questa cucina: la passione.

Margherita agriturismo nuraghe lago coghinasMargherita Massini, regista e artefice dei piatti insieme a mamma Caterina, al babbo e al marito Francesco, sono l’anima di un progetto in cui hanno investito energie e sentimento. Il risultato è una cucina che rifugge gli artifici, rispettando e valorizzando il vero protagonista di tutti i piatti, l’ingrediente. Margherita è cresciuta al fianco di mamma Caterina e ne ha acquisito tutti i segreti e la cura dei dettagli per piatti che hanno fatto di questo locale una meta ambita dagli amanti della buona cucina.

tumbada Agriturismo Oschiri nuraghe lago CogninasVi abbiamo già parlato del loro sorprendente sas panafittas, regalandovi la ricetta. Un piatto povero, ideale per il recupero del pane, oggi diventato un piatto gourmet, tanto da essere proposto con ingredienti che ne arricchiscono il sapore. Nel passato, quando il pane si faceva in casa e avanzavano dei pezzi diventati secchi, lo si cucinava e lo si condiva con del sugo di pomodoro oppure solamente con olio e formaggio. Oggi le ricette sono spesso arricchite con ingredienti più gustosi.

Ma il menu di Margherita presenta numerose priposte sfiziose come le quenelle di ricotta accompagnate da peperoni dell’orto fritti, ravioli di carne o ripieni di ragù, polpette di melanzane, pasticcio di zucchine e pomodoro, cardi sott’olio, carciofi conditi con aceto balsamico. Un dolce che dovete prometterci di assaggiare è sa tumbada (nella foto), una sorta di budino, forse di origine spagnola. Il suo gusto è reso unico dalla presenza del caffè e degli amaretti, che gli regalano un gusto particolare tra il dolce e l’amaro.

Qualche curiosità sui nuraghi

Non è ancora chiaro come o perché i sardi dell’età del bronzo costruirono i nuraghi. Le teorie sul loro uso sono varie. Per alcuni si trattava di fortificazioni e abitazioni, per altri negozi di alimentari. Non manca chi sostiene che fossero luoghi di culto o persino osservatori astronomici. Dal momento che i nuraghi sono rimasti centrali nella vita nuragica per secoli, è probabile che abbiano assolto a tutti questi usi nel corso della loro storia.

Nel 1953, il più famoso archeologo sardo, Giovanni Lilliu, scrisse sulla rivista Le vie d’Italia: “I nuraghi, per la Sardegna sono un po’ come le piramidi per l’Egitto e il Colosseo per Roma: testimonianze non solo di una civiltà fiorente e storicamente attiva ma anche di un concetto spirituale che ha dato alle sue manifestazioni esterne un carattere monumentale e duraturo“.

Monica Viani e Roby Rossi

 

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