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Come servire la mozzarella: gli errori da evitare (+ 1 ricetta)

Servita troppo fredda, tagliata con il coltello, condita in eccesso… Ecco alcuni errori da evitare per assaporarne meglio i sapori.

La mozzarella, amata da tanti, facile da preparare ha riscosso un successo così grande da incorrere, come il Parmigiano, nell’Italian Sounding. Eppure, nonostante la sua fama, quando la prepariamo, commettiamo diversi errori.

Mozzarella di bufala e mozzarella di fior di latte non sono lo stesso formaggio

Al momento dell’acquisto c’è spesso la tendenza a non fare differenza tra mozzarella fior di latte e di bufala. Tuttavia, non sono lo stesso formaggio, non provengono dallo stesso latte e non hanno le stesse consistenze. La mozzarella di bufala, protetta dalla denominazione di origine controllata ‘mozzarella di Bufala Campana‘, è prodotta con latte di bufala, un latte più grasso e più ricco di sostanze nutritive rispetto a quello vaccino. Il suo cuore è poi più morbido e cremoso. Anche alla vista i due formaggi sono diversi. La mozzarella di bufala ha una composizione leggermente irregolare e quando la tagli, percepisci un lieve suono, come se avvertissi la lacerazione di una crosta. Al contrario, la mozzarella fior di latte, dotata di una certificazione STG (Specialità Tradizionale Garantita) per tutta la produzione italiana, è prodotta con latte vaccino, che, essendo meno grasso, dà vita ad un formaggio più sodo ed elastico.

Buttare via il liquido di governo?

Mai gettarlo! Il liquido di governo è il liquido in cui viene conservata la mozzarella. Non è solo acqua del rubinetto, bensì il liquido della filatura e della lavorazione del latticino a cui viene aggiunto siero acido diluito e sale. È specifico per ogni caseificio perché è realizzato secondo il PH (l’unità di misura dell’acidità) del formaggio prodotto. Buttarlo via è uno spreco! Può essere utilizzato in altre preparazioni culinarie, come in un risotto, versandolo nel brodo, o per impasti lievitati per pane, pizze e focacce. Altrimenti, essendo ricco di sali minerali, probiotici ed enzimi, può essere utilizzato come fertilizzante per favorirne la crescita delle piante.

Tagliare la mozzarella con il coltello? Mai quella di bufala!

L’uso del coltello e della forchetta danneggia la consistenza naturale della mozzarella di bufala. È un formaggio filato, quindi va “separato” in due con le mani e mangiato a morsi. Se la si utilizza per un’insalata, va “strappata” poco prima di servirla per evitare che l’acqua fuoriesca. Al contrario, la mozzarella fior di latte, per la sua composizione più soda e meno cremosa, può essere tagliata a fette.

Come servire la mozzarella: è corretto servirla fredda?

Per evitare il cambiamento di struttura della mozzarella di fior di latte, essendo un formaggio fresco, si consiglia di toglierla dal frigorifero 30 minuti prima della degustazione. Se lo hai dimenticato, puoi anche immergere la confezione che contiene la mozzarella in acqua tiepida per riscaldarla.

Un grave errore è riporre la mozzarella di bufala campana in frigorifero e mangiarla freddaVa consumata ad una temperatura tra i 18 e i 20 gradi, conservandola nel liquido di governo. Se l’hai comprata la mattina per il pranzo o il pomeriggio per la cena, non c’èbisogno di metterla in frigorifero.

Come servire la mozzarella: condimento si o no?

Olio extra vergine d’oliva, sale, pepe, erbe aromatiche... Tanti sono i modi per condire la mozzarella, l’unico pericolo è il sovradosaggio. Quando si acquista una mozzarella artigianale, l’obiettivo è ritrovare il gusto del latte, della panna, dell’azienda agricola e della vegetazione di cui l’animale si è nutrito. La mozzarella di bufala non va condita! Ricorda che esagerare con il condimento signifiva impedire di cogliere quelle sfumature che la rendono diversa dal prodotto industriale.

Una ricetta Made in Italy: la caprese

  • Tagliare i pomodori a fette spesse e condirli con un po ‘di sale, pepe e olio d’oliva.
  • Scegliere una mozzarella fior di latte da tagliare a fette. Il formaggio non va condito!
  • Adagiare pomodori e mozzarella su un piatto.
  • Condire con il basilico, lasciando le foglie intere.
  • Non salare. La mozzarella è già saporita. Il sale favorisce la fuoriuscita dell’acqua.

Cuocere la mozzarella?

Mai. Se vuoi fare una pizza con la mozzarella di bufala, questa va strappata al momento del servizio, subito dopo la cottura. Appena entra in contatto con la pizza calda, il formaggio si lascia andare leggermente, senza però rilasciare tutta l’acqua. Per un piatto caldo, è meglio scegliere il fior di latte. Ma occorre prestare molta attenzione, perchè anche questa tipologia di mozzarella non sopporta la cottura, non avendo abbastanza grasso.

Certo, alcune ricette richiedono la cottura del formaggio. Un esempio? La mozzarella in carrozza, che ne prevede l’impanatura. Per mantenere i sapori del formaggio si può farlo riposare in un colino. Con l’aria, si indurirà leggermente sulla superficie, senza perdere il suo liquido all’interno.

Come servire la mozzarella: mangiarla solo in estate?

Contrariamente a quanto si pensa, la mozzarella è un formaggio invernale. Oggi i sistemi di rotazione e i sostituti del latte consentono di produrla tutto l’anno. In genere, è un formaggio servito in estate, ma nulla vieta di consumarlo anche nella stagione fredda, magari proponondola con verdure invernali al vapore. Un suggerimento? Con cavolo, patate o carote, tanto per non presentarla sempre con il pomodoro!

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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