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L’innovazione è sociale e al servizio di un turismo aumentato

L’innovazione è sociale e al servizio di un turismo aumentato: cibo, cultura, tradizioni e socialità sono un unicum

Il termine ‘aumentato’ va per la maggiore e probabilmente segnerà uno dei settori di maggiore sviluppo dei prossimi anni: in questo nostro breve racconto parleremo, credo che lo capirete facilmente, di “realtà aumentata”, ma desideriamo estendere questo concetto anche ove strettamente la tecnologia non appare e farne, dunque, una specie di concept allargato. In sintesi: il turismo nel Bel Paese significa cibo, cultura, tradizioni e socialità che, all’insegna del turismo “aumentato”, potrebbero vivere uno slancio inconsueto.

Start-up e turismo aumentato

  • Musement. Iniziamo con una serie di progetti innovativi, il primo dei quali è una piattaforma italiana per prenotare, direttamente da parte degli utenti, un’esperienze di viaggio in tutto il mondo: è una startup nata nel 2013 che mira a coprire un buco nel modo in cui i viaggiatori e i turisti potevano fruire delle attività una volta arrivati a destinazione: prenotare sì il volo e l’hotel da siti specializzati ma un viaggio è fatto da molte altre cose, soprattutto di esperienze e per questo è nata Musement. Succesivamente al varo, è stata creata anche una sezione dedicata agli alberghi per offrire pacchetti camera+attività turistica, al comparto b2b. Può essere utilizzato sia dagli agenti che dai concierge in oltre 50 Paesi.
  • CultAR. Proprio di ‘augmented reality’, invece, tratta questo progetto dell’Università di Padova. La piattaforma CultAR realizza esperienze culturali digitali personalizzate e coinvolgenti attraverso una rappresentazione aumentata, una mediazione ibrida di spazio, un coinvolgimento sociale e una consapevolezza: sintetizzato in parole pavere si tratta di una tecnologia che implementa la realtà aumentata multisensoriale (grazie guanti, gilet e cuffie audio), nella fruizione dei beni culturali, aggiungendo elementi di utilizzo all’esperienza utente. Con un gesto di mano per indicare un palazzo si avrà come risultato quello di conoscerne la storia, sapere quando è possibile visitarlo e anche trovare un locale accogliente nelle vicinanze.
  • Caciocavalloimpiccato. Un interessante iniziativa che coniuga cultura e cibo è “Caciocavalloimpiccato” che parla di tradizione medievale proposto in chiave moderna. Si tratta di un Food Kit Box che serve a sciogliere il Caciocavallo sul barbecue o sul grill elettrico proprio come facevano gli antichi pastori lucani durante la transumanza. Il box si vende online sul sito web e nei punti vendita convenzionati. Il progetto ha già all’attivo un Temporary Shop presso Eataly Roma e la presenza al Seeds&Chips 2017.
  • Come ultimo progetto abbiamo Guide Me Right con cui è possibile scoprire e prenotare esperienze locali autentiche in compagnia di un Local Friend. Il cuore di questo progetto è chiaro: entrare in contatto con persone del luogo e cambiare dunque radicalmente la propria esperienza di viaggio. Quindi, grazie ai Local Friend di Guide Me Right è possibile accedere a nuove località, nuove attività o nuovi ambienti che rimarrebbero altrimenti sconosciuti.

Ecco dunque moltiplicarsi le occasione per costruire un turismo all’avanguardia nella tecnologia ma attentissimo ad attingere al vero valore aggiunto del Bel Paese: cibo, cultura, tradizioni e socialità. Ecco perchè parliamo di innovazione sociale al servizio di un turismo “aumentato”.

 

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Written by Fabrizio Bellavista

Innovazione e città intelligenti sono i settori di mio interesse e mi troverete attivo nelle sezioni FUTURE e MILANO.

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