Se salubrità e praticità sono state le parole chiave della spesa degli italiani nel 2022, il 2023 sarà l’anno delle alghe e degli zuccheri alternativi, ma anche dei prodotti del territorio e dei giovani cuochi. Ecco le tendenze che ci aspettano.
Che che cosa mangeremo nel 2023? Come ogni anno, gennaio è il mese delle previsioni. Soprattutto nel paese noto in tutto il mondo per la sua cucina e per i suoi vini. Se nel 2022 frutta e verdura sono state le regine del carrello degli italiani, cosa accadrà in un anno in cui la crisi imporrà delle scelte a molti italiani? Continuerà la tendenza healthy? Ricordiamo che merendine e dolci escono per la prima volta dalla top 10 dei prodotti più compratil’anno scorso.
Continua la ricerca delle ricette della nostra tradizione, ma ci lasceremo incuriosire anche dalla cucina etnica, sempre più ricercata anche in Italia. Sicuramente cercheremo le alghe e il dattero, una vera caramella naturale. Quest’ultimo verrà utilizzato soprattutto per fare sciroppi e come dolcificante naturale. La fake-meat riuscirà finalmente ad imporsi o rimarrà la novità che non riesce a trovare spazio sul mercato? Tra le tendenze del 2022 che si consolideranno di certo ci sarà il gin proposto nei cocktail ma anche in purezza. Allo stesso modo si riconfermerà la tendenza a cercare farine più salubri rispetto alla 00. Continuerà ad essere la regina del Made in Italy la pizza, soprattutto ora che ha ottenuto il riconoscimento di Specialità Tradizionale Garantita. Anche la marcia del Prosecco sembra inarrestabile, soprattutto per il Metodo Classico. Continuerà poi la nostra dipendenza dal tartufo. Altra conferma è il successo della dieta vegetariana e vegana. Inoltre si attende l’esplosione di una nuova tendenza: la pasta a base vegetale. Vediamo in dettaglio le sfide enogastronomiche del 2023.
Le sfide enogastronomiche del 2023
Gli alimenti color Magenta
Il colore che dominerà nel 2023 è il Viva Magenta. Lo troveremo anche in cucina. Ed è un bene. Gli alimenti di questo colore hanno molte proprietà e benefici naturali che agiscono come potenti protettori della salute. I fitonutrienti sono composti naturali che apportano colore, gusto e profumo agli alimenti di origine vegetale come verdure, frutta e legumi. Quelli che hanno toni rossastri contengono licopene, che agisce come antiossidante, prevenendo il danno ossidativo alle cellule e contribuendo al corretto funzionamento del corpo. Contengono anche antociani, un tipo di flavonoide legato alla regolazione della pressione sanguigna e dei livelli di colesterolo, capace di prevenire le malattie cardiovascolari. Gli alimenti di questo colore sono fonte di vitamine A e C, acido folico e potassio, sostanze naturali che sono legate a innumerevoli effetti positivi sulla nostra salute. Quindi sì al consumo di barbabietole, prugne rosse, rapanelli, cipolla e uva rossa.
Le diete a base vegetale e la sostenibilità
Le diete a base vegetale (vegetariane, vegane, flexitariane, reducetariane) saranno sempre più richieste. Tutto ciò comporterà il successo di tutti quei prodotti a base vegetale, come, ad esempio, la pasta. Oltre a ciò aumenterà la gente che leggerà le etichette per verificare che gli alimenti siano sostenibili. Saranno acquistati sempre più i cibi con una bassa impronta di carbonio. Si avvantaggeranno gli alimenti prodotti in orti verticali, con coltivazioni idroponiche o attraverso colture ultra-urbane e rigenerative. Si investirà nelle ricerca per creare serre galleggianti e orti sottomarini.
Cocktail con meno alcol
Nel mondo della mixology continerà ad imporsi la parola sostenibilità e si continuerà a cercare alternative per quegli ingredienti che hanno un forte impatto ambientale. Così, ad esempio, il cacao sarà sostituito con la carruba, un prodotto mediterraneo con note che ricordano il cioccolato. L’altro grande trend nei cocktail è la diminuzione dell’alcol. La parola d’ordine sarà “fermentazione“: tè, kombucha, idromele e tutto ciò che può portare un tocco “made in home” al cocktail. I cocktail più richiesti? Il Moscow Mule e l’Expresso Martini. Come verranno serviti? In bicchieri trasparenti che non nascondono il contenuto. I liquori che avranno successo oltre il gin? il whisky e alcuni distillati messicani ancora abbastanza sconosciuti.
La cucina del senza
Il successo della cucina del senza – senza lattosio, senza glutine, senza uova (anche se queste ultime sono state recentemente riabilitate, soprattutto se consumate a colazione) – è alle porte. Diventa di tendenza la cucina primordiale con un ritorno della cottura alla brace anche al ristorante, come dimostra il successo a Gorgonzoala, alle porte di Milano, del ristorante Milano 37.
No ai polli allevati in batteria
Dopo la recente inchiesta di Report sui polli Fileni -biologici o no?- il consumatore ricercherà maggiormente polli non allevati in allevamenti intensivi. Questo sia per motivi di salute che per rispetto nei confronti degli animali.
La ricerca dei sapori dell’infanzia nel cibo
Chi non ricorda i cibi dell’infanzia? Chi non conserva le ricette tramandate di generazione in generazione, scritte a mano dalle nostre madri e nonne in piccoli preziosi ricettari? Pochi e molti nel 2023 cercheranno piatti proustiani capaci di riaccendere la memoria.
Le alghe servite in tavola
Le alghe non sono una novità. Sono state spesso annunciate come il nuovo prodotto da portare in tavola. Fino ad oggi, non hanno soddisfatto le attese, ma il 2023 sembra l’anno del loro successo. Oltre a ripulire i mari, richiedono poche risorse per essere cresciute e sono considerate dei veri super-food, essendo ricche di sali minerali e vitamine. Il loro utilizzo è declinabile in mille ricette. Sono utilizzate per fare il sushi, per arricchire zuppe, minestroni, chips o spaghetti.
Le forme di ristorazione più ricercate
Il successo del delivery è confermato con un aumento del 70% rispetto all’epoca pre-Covid. Anche l’asporto continuerà ad interessare molti consumatori. Con una ricerca di pakaging sostenibili. Verranno creati nuovi concept per rendere i ristoranti più accoglienti, ma assisteremo anche alla riscoperta dell’osteria. Un altro trend? Il successo dei ristoranti negli hotel, fino a qualche anno fa considerati una follia. Verranno proposte diverse food experience, anche per intercettare il turismo enogastronomico in forte crescita. Una bella notizia? Molti giovani cuochi stanno aprendo ristoranti. Crescono in città e fuoriporta le iniziative speciali che trasformano pranzi e cene in occasioni di socializzazione intorno alla tavola, soprattutto con i social dinner.
La diminuzione dell’utilizzo dello zucchero raffinato
La diminuzione dell’utilizzo dello zucchero ormai è una tendenza consolidata. Lo zucchero raffinato verrà sostituito con riduzioni sciroppose di frutta ottenute con melograno, datteri, cocco o l’asiatico monk fruit. Sentiremo sempre più parlare di eritriolo, un polialcol naturalmente presente nella frutta e nei cibi fermentati.
Il successo delle bevande analcoliche
La tendenza si sta affermando nel paese dove il vino è cultura. In Francia tutto è iniziato con il Gennaio senza alcol. Si voleva indurre chi beveva troppo a provare a disintossicarsi scegliendo bevande senza alcol. Nella patria del bere bene sta crescendo più velocemente che in altri stati la produzione e la commercializzazione di vini senza alcol. Un vero boom!! Secondo uno studio dello specialista di ricerche di mercato Businesscoot, il mercato degli alcolici analcolici è cresciuto del 13% nel 2021 in Francia e si prevede che crescerà di circa il 10% all’anno fino al 2025. A livello globale, l’aumento è stato del 32,7% nel 2020. Le grandi cantine francesi cominciano a produrre, accanto ai vini blasonati, vini analcolici. Crescono aziende che cercano nuove formule soprattutto per rum e gin analcolici.
Le sfide enogastronomiche del 2023: il grande dilemma
Si discuterà molto del problema che affligge i viticoltori: come proporre il vino ai giovanissimi. Per non perdere il consumatore del domani e la cultura del vino, i produttori cominciano a interrogarsi seriamente su quali cambiamenti di comunicazione mettere in campo.
Ecco le 10 sfide enogastronomiche del 2023 e un dilemma che investe un mercato importante come quello del vino.
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