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I dolci dell’infanzia: 4 ricette. Dal riso dolce alla torta di zabaione

I dolci sono emozioni. Attraverso un morso si ricorda l’infanzia, si intraprende un viaggio a ritroso con note gourmand

I dolci dell’infanzia: chi non ricorda i dolci preparati in casa dalle mamme o dalle nonne? Il loro profumo si diffondeva per tutta la casa e ci rendeva felici. Ricordiamo 4 ricette che hanno reso dolce la nostra infanzia.

Proust lo ha descritto così bene con la sua famosa madeleine, certi cibi hanno il potere di risvegliare in noi ricordi sepolti.

Riso dolce della nonna, crespelle alla marmellata, banane al cioccolato, torta allo zabaione, la maggior parte di noi ricorda questi dolci e li associa all’infanzia. In effetti molte ricette sono state tramandate di generazione in generazione, scritte a mano dalle nostre madri e nonne in piccoli preziosi ricettari. Carico di emozioni, profumi e gioia, un morso è sufficiente per portarci indietro nel tempo e catapultarci in un momento particolare della nostra vita. 

I dolci dell’infanzia: riso dolce, crespelle alla marmellata, banane al cioccolato e torta allo zabaione

Riso dolce della nonna

Per me la vera madelaine di Proust! Ecco ciò che rappresentano i dolci dell’infanzia.Il suo profumo mi faceva salire le scale della casa della nonna di corsa per entrare in una sala da pranzo apparecchiata per la merenda. Con mio fratello facevo a gara a chi arrivava primo per conquistarsi la prima fetta. Chissà perchè…ma era considerta la più squisita!

Ingredienti

  • 200 g zucchero semolato
  • 100 g riso Vialone
  • 70 g uvetta sultanina
  • 5 mele Golden
  • 2 uova
  • 3/4 lt latte

Procedimento

  • Scaldare in una casseruola abbondante acqua. Pelare le mele e immergerle nell’acqua bollente. Cuocerle per 5 minuti, scolarle e farle asciugare su u canovaccio.
  • Scaldare il latte e, quando bolle, buttare il riso. Cuocerlo, mescolandolo di tanto in tanto, per 20 minuti. A cottura ultimata aggiungere 100 grammi di zucchero, i tuorli e l’uvetta lavata in acqua tiepida e asciugata.
  • Mescolare gli ingredienti e versare il composto in un tegame di vetro da fuoco o in una pirofila.
  • Coprire la superficie del riso con le mele tagliate a fettine, spolverandole con 50 grammi di zucchero. Mettere il tutto in forno pre riscaldato a 200°C per circa 30 minuti.
  • Montare gli albumi con il restante zucchero, con cui decorare il dolce appena estratto dal forno. Si deve usare una tasca di tela impermeabile con bocchetta spizzata. Rimettere il recipiente in forno per 6-8 minuti. Il dolce può essere mangiato caldo o freddo.

Crespelle alla marmellata

I dolci dell’infanzia con protagonista l’immancabile marmellata!

Ingredienti

Per 4 persone

  • 125 g latte
  • 50 g zucchero semolato
  • 30 g farina bianca 00
  • marmellata (gusto a piacere)
  • 3 uova
  • 1 banana
  • burro
  • Kirsch
  • cannella in polvere
  • 1 cucchiaiata di amaretti polverizzati

Procedimento

  • Sbattere in una ciotola le uova intere con il latte, 25 grammi di zucchero e la farina. 
  • Scaldare la padella di frittura, ungerla di burro e con il composto preparare 8 sottili crespelle.
  • A 4 cucchiaiate di marmellata unire la banana ridotta in poltiglia, un pizzico di cannella e 1 cucchiata di amaretti polverizzati. Amalgamare il tutto. Farcire le crespelle, coprendole interamente. Arrotolarle a cannellone.
  • Accendere il forno a 200°C. Sistemare le crespelle su un piatto resistente al calore imburrato, bagnare con il liquore, cospargere con un cucchiaio di zucchero e qualche fiocchetto di burro. Mettere in forno per 5 minuti. Servirle subito.

Banane al cioccolato

Pissono esserci i dolci dell’infanzia senza il Cibo degli Dei?

Per 4 persone

Ingredienti

  • 80 g panna
  • 40 g cioccolato di copertura
  • 4 banane
  • zucchero semolato
  • Rum

Procedimento

    • Mettere sul fuoco una piccola casseruola con abbondante acqua. Lavare le banane e metterle nell’acqua bollente. Cuocerle per 8 minuti. Scolarle, asciugarle e levare una striscia di buccia dalla parte concava, ottenendo 4 “gondole”. Incidere la polpa del frutto con un cucchiaino.
    • Grattugiare il cioccolato e mescolarlo con un cucchiaio di zucchero. distribuire il composto sulla polpa delle banane, irrorandole con un bicchierino di liquore.
  • Montare la panna e metterla in una tasca impermeabile munita di bocchetta liscia. Mettere al post della buccia tolta un cordoncino di panna. Servire subito.

Torta allo zabaione

I dolci dell’infanzia più golosi? Quelli con lo zabaione.

Ingredienti

Per la pasta genovese

  • 180 g zucchero semolato
  • 100 f farina bianca 00
  • 50 g fecola di patate
  • 50 g burro
  • 6 uova
  • 1 limone

Per la crema e lo zabaione

  • 200 g latte
  • 5 tuorli
  • farina bianca
  • zucchero semolato
  • Marsala secco

Altri ingredienti 

  • 200 g panna
  • 100 g cioccolato copertura
  • 50 g frutta candita mista
  • 5 savoiardi
  • liquore
  • zucchero semolato
  • zucchero di canna

Procedimento

Per la pasta genovese

  • In un recipiente versare le uova, lo zucchero e la scorza del limone grattugiato. Porlo sul fuoco a bagnomaria con poca acqua. Con la frusta sbattere fino ad ottenere un composto tiepido. Toglierlo dal fuoco e continuare a mescolare fino a montaggio forte e freddo.
  • Incorporare 75 grammi di farina e la fecola fatte cadere a pioggia da un setaccio. Mescolare delicatamente con un cucchiaio di legno
  • Fare fondere 30 grammi di burro. Fare intiepidire e amalgamarlo al composto
  • Imburrare e infarinare una tortiera  di 25 cm. di diametro dai bordi alti e lisci. Versarvi la pasta, livellarla e passarla in forno caldo a 180°C per circa 30 minuti.

Per la crema e lo zabaione

  • Scaldare il latte. Mettere in una ciotola 2 tuorli, 4 cucchiaiate di zucchero e mezza di farina. Con una frusta sbattere fino a raggiungere un composto soffice.
  • Unire poco alla volta il latte bollente, continuando a sbattere. Versare la crema dove è stato bollito il latte. Portare a bollore, continuando a mescolare con un cucchiaio di legno.
  • Toglierla dal fuoco, versarla in una ciotola e farla raffreddare, mescolando di tanto in tanto per evitare la formazione della pellicina.
  • Con i 3 tuorli rimasti, 3 cucchiai di zucchero e 3 mezzi gusci di uova pieni di Marsala fare lo zabaione. Versarlo in una ciotola e farlo raffreddare. Qui la ricetta.

Montagggio della torta

  • In una piccola casseruola mettere 1/2 bicchiere di acqua e 2 cucchiaiate di zucchero semolato. Metterla sul fuoco per fare sciogliere lo zucchero. Tolta dal fuoco, incorporarvi il liquore. Fare raffreddare.
  • Togliere dallo stampo la torta. Farla raffreddare e tagliandola a metà ricavare 2 dischi della stessa altezza. Su un piatto da torta porre il disco inferiore e con un pennello inzupparlo con lo sciroppo di liquore.
  • Versarvi sopra metà della crema, stendendola su tutta la superficie. Al centro del dolce mettere i savoiardi inzuppati nello sciroppo. Distribuire la frutta candita e poi la crema rimasta, livellandola.
  • Posare sopra l’altro disco di torta, pennellandolo con lo sciroppo rimasto e nappando con lo zabaione, ricoprendo tutta la torta.
  • In superficie, sul bordo esterno, formare una corona con lo zucchero di canna (o del cacao).
  • Mettere la torta in frigo. Grattugiare del cioccolato, metterlo in un tegamino e farlo sciogliere. Versarlo in un cono di carta oleata e decorare a piacimento la torta. Montare la panna, metterla in una tasca impermeabile con bocchetta spizzata e fare dei ciuffetti decorati con un pois di cioccolato. Tenere il dolce in frigo fino al momento del servizio.

I dolci dell’infanzia sono un ricordo indelebile di un tempo fatto di colori e profumi!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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