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La Turchia nel piatto: Baklava

Un dolce dal sapore mediorientale? La Baklava, un dolce ottomano che probabilmente discende da un simile piatto bizantino  a base di miele e noci ancora privo di pasta. Un ingrediente che contraddistingue la baklava è la pasta fillo, che fu forse prodotta per la prima volta nel Palazzo Topkapi di Istanbul, dove il Sultano regalava ai suoi soldati il dolce il 15 del mese di Ramadan nella cerimonia chiamata Baklava Alayı. Era una rivisitazione di una ricetta assira (VIII secolo a.C.) che prevedeva il mix  di sottili strati di pasta arricchiti da miele e noci.

La Turchia nel piatto: Baklava

Ingredienti

400 g Pasta fillo
300 g Noci
250 g Pistacchi
200 g  Burro
200 g  Zucchero
un Cucchiaio di succo di limone
2 Cucchiai di miele
300 ml Acqua

Procedimento

Sciogliete il burro in un pentolino e lfatelo raffreddare. Nel frattempo tritate la frutta secca con due cucchiai di zucchero. Imburrate la teglia, stendete un primo foglio di pasta fillo, spennellatelo con il burro fuso e mettetene sopra un secondo e un terzo sempre imburrando. Dopo il terzo strato mettete noci e pistacchi tritati e ricominciate il procedimento: ogni 3 fogli di pasta imburrata, inserite uno strato di noci e pistacchi terminando con la pasta fillo. Infornate a 180°C per 15 minuti. Nel frattempo preparate lo sciroppo, portando a bollore, a fuoco medio e mescolando, lo zucchero, l’acqua, il succo di limone e il miele. Pronta la baklava cospargete di sciroppo. Lasciate raffreddare e, se volete, servitela tagliata a rombi, ricoperta di noci e pistacchi tritati.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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