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Guida per una vacanza in autunno cercando colori e sapori

Dove ammirare i colori e degustare i piatti dell’autunno? Ecco una guida dalla Toscana al Friuli Venezia Giulia, dall’Alto Adige alla Calabria fino alla Sardegna per festeggiare un’autunno che quest’anno si fa attendere, ma che presto espoderà con tutte le sue mille sfumature.

Ammirare la natura, scoprire antichi saperi, gustare piatti della tradizione e godere di una serenità dimenticata? In ottobre e in novembre si può. Basta sapere scegliere le mete giuste. Ecco una guida per una vacanza in autunno per vivere momenti indimenticabili!

Ti proponiamo 5 mete in 5 regioni italiane per conoscere santuari, borghi affascinanti, storia, arte, sentieri, cibo e cultura. Dalla Toscana al Friuli Venezia Giulia, dall’Alto Adige alla Calabria fino alla Sardegna.

Guida per una vacanza in autunno

Barbana: colori e spiritualità

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Fra Stefano con Cleopatra, la gatta del monastero

Addentrarsi nella laguna friulana ha tanti significati, tra questi trovare un’oasi di pace fatta di colori e di spiritualità. La minuscola isola di Barbana, nella laguna di Grado, custodisce un bosco di pini marittimi, bagolari, magnolie, cipressi, olmi, tigli e un antico santuario mariano, dove alcuni monaci benedettini brasiliani vivono secondo la regola dettata da Benedetto da Norcia.

Quando scedi dalla barca non puoi evitare di notare la bandiera che racchiude tutta la storia e il misticismo della piccola isola. Il leone sulla destra simboleggia San Benedetto e la Congregazione Benedettina Brasiliana. Sul lato sinistro il monastero è rappresentato dal mare, che circonda l’isola, e dalla stella, simbolo dalla Madonna. La corona ricorda che la Madonna di Barbana è anche regina della laguna di Grado.

La chiesa fu costruita nell’852, dopo che una violenta mareggiata minacciò la città di Grado. La leggenda vuole che, dopo la tempesta, fosse ritrovata, ai piedi di un olmo, un’immagine della Madonna. A trovare la sua effige fu un eremita, Barbano. Per celebrare lo scampato pericolo, il patriarca di Grado, Elia, fece costruire la chiesa. L’attuale santuario è costruito in stile neoromanico su progetto dell’architetto goriziano Silvano Barich. Se sei fortunato, puoi avvistare anche Cleopatra, il placido gatto che ha deciso di condividere il suo tempo con i monaci benedettini. Sull’isola si può dormire presso la Domus Mariae, accogliente casa di esercizi spirituali del monastero.

San Gimignano: cibo e cultura

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San Gimignano in nome di cibo e cultura

San Gimignano racchiude in sè l’immagine che tutti noi abbiamo di un borgo toscano: i palazzi che trasudano arte e storia, i vicoli medievali in cui perdersi, le cantine per scoprire l’eccellenza dei vini toscani, i ristoranti con proposte gastronomiche locali tradizionali o sapientemente rivisitate e i negozi di ceramiche. Il borgo delle 72 torri, di cui ne sopravvivono quattordici, vanta una delle piazze più suggestive dei borghi senesi, Piazza della Cisterna, con i suoi minuscoli bar e gli eleganti palazzi comunali ricoperti di edere e piante rampicanti. Da visitare è sicuramente il Duomo, tipico esempio di architettura romanica e il Palazzo Vecchio del Podestà, edificato nel XII secolo, ricostruito nel 1239 e ampliato nel 1337, sovrastato dalla Torre Rognosa, così chiamata perchè, dopo l’abbandono del podestà, fu trasformata in carcere. Chi poteva capitare in quella torre se non chi aveva delle rogne?

Non può mancare una sosta per la degustazione della Vernaccia di San Gimignano, un vino che risale al ‘200, accompagnandola con dei cantucci, i tradizionali biscotti toscani con le mandorle. Famelicamente consigliata una tappa presso la Gelateria Dondoli, premiata con Tre Coni dal Gambero Rosso, prima di andare a dormire all’Hotel “L’Antico Pozzo”, all’interno delle antiche mura del centro storico medioevale di San Gimignano.

Merano: colori, sapori e antiche usanze

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I colori dell’autunno a Merano

Merano festeggia l’autunno con tre importanti eventi, tutti da vivere tra ottobre e novembre. Il primo momento è un’usanza, quella del Törggelen, l’“andar per locande”, un modo tipico che unisce il sapore delle caldarroste e del vino novello – ma anche delle specialità più tipiche della cucina sudtirolese – a gite fuori porta. Le passeggiate hanno come obiettivo finale un maso o un Gasthaus dove consumare insieme il rito del Törggelen, con il suo tipico menu a base di zuppa d’orzo o di gulasch, formaggi e altri salumi locali, gli Schlutzkrapfen (mezze lune ripiene di spinaci), gli Spätzle (gnocchetti) e i canederli. E per concludere caldarroste e dolci alle castagne.

Il secondo momento è la Festa dell’Uva, quest’anno il 15 e il 16 di ottobre. Tre giorni di musica popolare, balli, gastronomia autunnale e brindisi. Il terzo momento è, invece, rappresentato dal Merano WineFestival, che avrà luogo dal 4 all’8 novembre, per la 31esima volta.

Imperdibili poi le facili e affascinanti passeggiate della città, come quella che parte da sotto i portici e attraversa i vicoli della città vecchia, o quelle che si snodano lungo le rive del fiume Passirio e permettono di scoprire la varietà della flora cittadina: la Passeggiata Lungo Passirio, la Passeggiata d’Estate, la Passeggiata d’Inverno. Senza dimenticarsi la Passeggiata Tappeiner, un percorso soleggiato da cui si gode una splendida vista su tutta la città, che in autunno si colora di una luce magica.

Costa degli Dei: escursioni e buon cibo

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Un’escursione al Parco Naturale Regionale delle Serre

Vicino alla Costa degli Dei, in Calabria, si estende il Parco Naturale Regionale delle Serre, attraversato da molti corsi d’acqua che creano delle spettacolari cascate. Caratterizzato da abeti bianchi, il suo sottobosco custodisce veri tesori per i gourmet come le prelibate specie fungine, la cui fama richiamadiversi appassionati della raccolta. Dopo una passeggiata, concediti una cena presso il ristorante fine dining De’ Minimi di chef Giulio Ierace.

Giulio Ierace prende il via dall’antica e robusta tradizione che nasce dal territorio circostante per portare sulla tavola del ristorante, arroccato sul mare di Tropea, una versione elegante e ricca di gusto di piatti tipici di grande semplicità. 

Il primo ciclo di eventi, “From Serre with love”, omaggia i protagonisti della tavola d’autunno: dopi i funghi porcini, tocca alla selvaggina, al tartufo nero e alle castagne. Dall’antico parco delle serre calabresi infatti provengono varietà molto rinomate di tutte queste materie prime.

Le cene avranno luogo tutti i venerdì sera di ottobre: il 14 la selvaggina (capriolo, quaglia e cinghiale), il 21 sarà la volta del tartufo e il 28 delle castagne.

Barbagia: saperi e sapori di un tempo

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Cortes Apertas per conoscere la cucina sarda

Con Cortes Apertas ben 32 comuni della Barbagia, aprono le proprie cortes, gli antichi cortili per narrare la storia locale, i sapori di una volta e gli usi antichi di una terra ricca di tradizioni. Si tratta di un’occasione unica per conoscere anche piatti tipici come i maccarones de busa (tipici maccheroni dalla forma allungata creati mediante l’uso della busa, ossia il ferretto che le donne sarde anticamente utilizzavano per fare la maglia), i malloreddus (gnocchetti sardi), il pane carasau, i maccarrones de punzu (un’altra varietà di pasta fresca, questa volta più simile a gnocchetti), i filindeu (un tipo di pasta per minestra formata da sottilissimi fili sovrapposti in tre strati incrociati), il porcetto arrosto e diversi dolci e formaggi.

In comune, tutte le cortes apertas, offrono in versione street food specialità locali da consumare passeggiando per le strade animate o direttamente a casa del produttore.

Oltre alla ricchissima offerta gastronomica, alcune cortes apertas pongono l’accento sui laboratori artigianali come il ricamo ad Oliena, i tappeti a Sarule, la lavorazione del ferro ad Orani, la follatura (battitura) dell’orbace – tipico panno sardo ottenuto dalla lana di pecora – a Tiana e la confezione degli abiti di velluto a Nuoro. Sempre a Nuoro cortes apertas dà il via ad una rassegna musicale sui cori, cifra musicale della città.

Il calendario di Cortes Apertas

• 15 e 16: Onanì e Orgosolo

• 22 e 23: Belvì e Sorgono

• 29, 30: Aritzo e Ottana

• 29, 30, 31 e 1: Desulo

Novembre
• 4, 5 e 6: Ovodda e Mamoiada

• 12 e 13: Nuoro e Tiana

• 19 e 20: Atzara

• 26 e 27: Ollolai

Dicembre

• 3 e 4: Gadoni, Oniferi e Orune

• 8, 9, 10 e 11: Fonni

• 10 e 11: Ortueri

• 17 e 18: Olzai

Ecco la nostra guida per una vacanza in autunno in luoghi che ti fanno riscoprire cibo e cultura!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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