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Tra borghi e castelli in Toscana: come scoprirli in quattro giorni

Borghi medievali per uno slow tourism in una regione dalle enormi potenzialità. La Toscana è Montalcino, ma molte altre località meno note che puoi aggiungere al tuo diario di viaggio.

Tra borghi e castelli in Toscana per un week end da favola

Un classico imperdibile: Montalcino

famelici borghi castelli montalcino

Anche se a volte l’aggettivo “spettacolare” è usato con troppa leggerezza, non c’è altra parola che definisca Montalcino, un borgo così bello da sembrare un dipinto. È senza dubbio uno dei villaggi più belli dell’Italia e ciò è dovuto, in parte, alla fortezza difensiva arroccata su un colle. Da qui la vista sulla meravigliosa Val d’Orcia, sulle colline verdeggianti, i cipressi, le querci secolari, i campi di grano e i papaveri non è seconda a nessuno.

Quando entriamo nel suo centro storico, in Piazza del Popolo, ci rendiamo conto della bellezza di questo borgo medievale che emerge sotto i portici e tra le sue stradine. Ad angolo tra la piazza e via Matteotti si innalza il Palazzo dei Priori, di manifattura senese, con gli stemmi marmorei dei podestà.

I punti da ammirare includono il Duomo, esempio di architettura neoclassica, realizzata seguendo il progetto di Agostino Fantastici nel luogo dell’antica pieve di S. Salvatore. Ugualmente interessante è il Museo Civico e Diocesano di Arte Sacra. Ex struttura conventuale di S. Agostino, custodisce, tra le altre, opere di Sano di Pietro, Simone Martini, Bartolo di Fredi, Girolamo di Benvenuto, Ambrogio Lorenzetti, Luca di Tommè, statue in legno del XV secolo e un meraviglioso Crocifisso in bronzo del Giambologna.

…e se proprio al mare non puoi rinunciare

Non lontano da Montalcino troviamo Castiglioncello della Pescaia bagnata dalle acque del Mar Tirreno. Un paesaggio verde e sostenibile con protagoniste pietra e acqua cristallina. Non si può evitare di segnalare il fascino di un borgo marinaro arroccato su un promontorio della costa maremma.

Il borgo dei coltelli: Scarperia

Borghi per una gita: scarperia

Arriviamo al gioiello del Mugello, Scarperia. Il borgo medievale è caratterizzato da bellissime stradine in pietra, vicoli stretti e una piazza sorprendente cui si affaccia Palazzo dei Vicari. É  uno dei villaggi più belli della provincia di Firenze, da conoscere passeggiando. Nell’accogliente Piazza dei Vicari si affaccia la Chiesa dei SS. Jacopo e Filippo, edificata nel 1325. All’interno custodisce il Crocifisso ligneo attribuito a Sansovino e la “Madonna con bambino” di Benedetto da Maiano.

Per conoscere la storia che ha reso celebre Scarperia in tutto il mondo visita il Museo dei Ferri taglienti, che dal 1999 documenta l’attività dei coltellinai di Scarperia. Visitato il piccolo borgo, vai al vicino Autodromo del Mugello, noto anche come Mugello Circuit. L’autodromo è stato progettato e costruito negli anni ’70 su iniziativa dell’Automobile Club di Firenze.

Nel cuore della Lunigiana: Castello Malaspina Fosdinovo

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Il nostro viaggio si conclude al Castello Malaspina Fosdinovo, una imponente fortezza medievale, dove forse alloggiò anche Dante Alighieri. Qui si può anche soggiornare. Il castello era abitato da una famiglia, che come anticipa il nome, incuteva terrore. Si narra che il nobile Accino Marzio, per vendicare la morte del padre, uccise Teodoberto, il re dei Franchi, conficcandogli una spina nella gola. Il malcapitato morendo avrebbe esclamato: “Ah! Mala spina!”. Da qui il motto di famiglia: “sono una spina terribile per i cattivi e una spina benevola per i buoni”.

Ma il castello è noto per una leggenda, la cui protagonista è Bianca Maria, figlia del marchese Giacomo Malaspina, una ragazza dalla pelle chiarissima. Caratteristica che la rendeva invisa alla famiglia. Come era consuetudine, era condannata ad un matrimonio combinato, ma lei non voleva. Si era innamorata dello stalliere del castello. Fu rinchiusa in convento, ma l’amore era più forte del controllo delle suore. Più volte scappò per rifugiarsi nelle braccia dell’amato. Ma, ahimé, il suo destino non fu felice. L’uomo fu ucciso e lei murata viva nei sotterranei. Al suo fianco fu messo un cinghiale, simbolo di ribellione, e un cane, per ricordarle la fedeltà assoluta. Si mormora che il suo fantasma aleggi ancore per il castello!

Ma il Castello Malaspina Fosdinovo conosce anche un’altra leggenda, di segno opposto. Cristina Pallavicini, vedova del marchese Ippolito Malaspina, era una donna malvagia e lussuriosa. Tutti gli uomini che bramava, erano costretti a diventare i suoi amanti, per poi venire gettati in una botola, sul cui fondo erano disposte lame affilatissime. Nessuno poteva salvarsi! Voi quale leggenda preferite?

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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