in

Che estate è…se non bevi almeno un Margarita!

12120351 - margarita cocktail with lime

Il Margarita è uno dei cocktail più amati e non lo diciamo noi ma i dati, che nel 2022 lo mettono al quarto posto tra i più bevuti al mondo dopo il Negroni, l’Old Fashioned, il Dry Martini e il Daiquiri.

Il Margarita è un cocktail che ha aiutato ad infrangere un tabù. Quale? Che le donne non possano bere…almeno in pubblico! Nel 1917 fa scandalo un cocktail party organizzato a St. Louis «per la prima volta» da una giovane donna dell’alta società della cittadina, Clara Bell Walsh.

Il Margarita, il preferito da Jack Kerouac, è un cocktail ma anche un after dinner di origine messicana a base di tequila, l’acquavite distillata dall’agave. L’utilizzo del tequila nei cocktail  risalirebbe al 1909, dal momento che nel ricettario “Guida Pratica del Cantinero” di Jorge Gaspari, si parla di un drink preparato con tequila, curacao e angostura. Sulla paternità del drink non vi è certezza. Ci sono ben quattro candidature da parte di barman: Francisco “Pancho” Morales, Carlos Danny Herrera, Margaret Sames e Danny Negrete.

Ma a a noi piace un’altra storia: il nome del Margarita potrebbe essere frutto di una dedica a Marjorie King, un’attrice americana dei primi anni del Novecento, allergica a tutti gli alcolici, con l’eccezione di Tequila. Così un barman senza nome inventò questo drink per lei.

Per lo storico dei cocktail David Wondrich, il Margarita sarebbe legato al Brandy Daisy con la tequila in sostituzione del brandy. In un appunto del 1936 di James Graham, editore di giornali dell’Iowa, si ricorda un cocktail simile assaggiato a Tijuana. Il Cafe Royal Cocktail Book del 1937 riporta la ricetta per un Picador con la stessa ricettazione. 

Il Margarita, un cocktail femminista

Jose Cuervo realizzava  campagne pubblicitarie con lo slogan «Margarita: è più del nome di una ragazza».

Ma il Margarita ha anche una storia femminista. Le donne che sorseggiavano cocktail erano malviste, nonostante molte fossero esponenti dell’alta società conosciute per essere donne emancipate, poco inclini ad accettare il moralismo vittoriano. Queste donne, facendo scandalo, organizzavano cocktail party ma addirittura inventarono o ispirarono alcuni cocktail. Sembra che uno di questi fosse il Margarita, il drink del Cinco de Mayo, festività della comunità messicano-statunitense, che  negli Stati Uniti ha una giornata dedicata – il National Margarita Day, il 22 febbraio.

Se una leggenda, come abbiamo detto, fa risalire il nome del Margarita a Marjorie King, un’attrice americana che non beveva altro che tequila essendo allergica ad altri alcolici, altri sostengono che fosse la dedica di un cameriere di Tijuana a una affascinante ballerina, Margarita Carmen Lento, che presto tutti conobbero con il nome di Rita Hayworth. Ma molti ritengono che il Margarita abbia una sola madrina: Margherita Sames, una donna dell’alta società americana degli anni ’40, che trascorreva le vacanze in Messico, ad Acapulco, ed era solita organizzare feste in cui offriva cocktail. Come rendere più elegante l’usanza di bere tequila dopo aver prima mangiato un pizzico di sale? Mixando una parte di Cointreau, tre parti di tequila, una parte di succo di lime, servito con una crosta di sale sul bordo del bicchiere.

Il successo del Margarita

Il 25% dei cocktail venduti nel pianeta sono Margarita, negli Usa significa 185mila drink all’ora. Nel 2022 si è piazzato al quarto posto tra i più bevuti al mondo dopo il Negroni, l’Old Fashioned, il Dry Martini e dal Daiquiri.

La ricetta del Margarita

Ingredienti

• tequila (50%)
• Cointreau (30%)
• succo di lime fresco (20%)
• una fettina di lime
• sale

Preparazione

Brinare il bordo di Coppa Margarita con del sale fino. Con una fetta di lime, strofinare il fondo del bicchiere. Versare nel mixing-glass ghiaccio, Cointreau, tequila e succo di lime. Shakerare energicamente. Con l’aiuto di uno strainer e di un passino con le maglie molto fini filtrare il cocktail dai residui di ghiaccio. Versare nella Coppa Margarita e  decorare  con una fettina di lime. La ricetta tradizionale considera una quantità di 35 ml di tequila, di 20 ml di Cointreau e di 15 ml di succo di lime fresco; la gradazione alcolica del cocktail corrisponde a circa 31,4% Vol., mentre l’apporto calorico, sempre facendo riferimento alle quantità indicate, è di circa 125 kcal. Da servire rigorosamente con il sale sul bordo del bicchiere.

Un margarita…un pò diverso

Per la parte dolce si può utilizzare lo sciroppo d’agave,  miele, triple sec, liquore all’arancia o zucchero liquido.

Abbinamenti

Perfetto con tutta la cucina messicana, spiedini di gamberi alla paprika e guacamole, tacos di carne, fajitas di carne, lonza di maiale con cajun rub, spiedini di pollo alle mandorle, tri tip con rub al caffè.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

torna olio Officina 2022

Torna Olio Officina Festival 2022: condimenti per la mente e il palato

cocktail che berremo nel 2020

Dall’agrodolce al botanico, l’aperitivo riscopre la primavera