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I gusti di Putin a tavola e l’insalata russa diventa l’insalata di Kiev

La guerra in Ucraina non si ferma. Per comprendere chi sia chi l’ha voluta, abbiamo cercato di scoprire che cosa mangiare a tavola Putin.

 

Il sito Comer Lavanguardia, ci svela i gusti enogastronomici di Putin. Attraverso una ricerca su Sputniknews prima del suo oscuramento, sembra che Putin sia morigerato, probabilmente per la paura di essere avvelenato. Daniel Vasquez Sallés ha indagato a fondo sui gusti delllo zar di Russia. A Putin sembra che piaccia la carne e il pesce cucinati in modo semplice e la frutta e verdura.

I gusti di Putin a tavola

Putin nell’infanzia mangiava le torte di cavolo, la carne o il riso con vatrushki, una tipica ricotta della Russia. Tutti i piatti erano preparati dalla madre. Allo zar russo alla mattina, a colazione, piace trovareil porridge, il trovareg fatto con la parte più solida del latte fermentato arricchito con miele e uova di quaglia crude. Quest’ultimo è un piatto che fornisce una grande quantità di vitamine e minerali.

I suoi piatti preferiti? Le salsicce, la scaloppina e lo storione affumicato con limone e burro. Una particolarità? Non ama mangiare con molti commensali. Spesso i suoi pranzi si risolvono con yogurt e tè verde. Non sappiamo se ami bere la bevanda nazionale, la vodka. E linsalata russa? Non lo sappiamo. Intanto l’insalata russa in Europa diventa insalata di Kiev in segno di solidarietà con il popolo ucraino.

La storia dell’insalata russa

Si racconta che l’insalata russa sia nata nel 1864 nel ristorante di Mosca Hermitage, gestito da Lucien Oliver. In realtà, la ricetta sarebbe nata due decenni prima, come testimonia il libro The Modern Cook, scritto nel 1846 dallo chef della regina Vittoria, Charles Elmé Francatelli. La prima versione raccolta nel ricettario di Charles Elmé Francatelli include acciughe cotte, aragosta e gamberi sovrastati da una maionese rossa, fatta con il corallo dei gamberi. Nel mondo è sempre stata conosciuta come insalata russa, anche se in Spagna, durante la dittatura di Franco, per non richiamare il comunismo, era conosciuta come “insalata nazionale“.

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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