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Le strade delle vacanze enogastronomiche portano al Sud

Puglia, Campania e Sicilia sono le mete preferite di chi organizza vacanze in nome di cibo e cultura.

Cannoli, babà, pasta alla Norma, taralli….Le vacanze enogastronomiche si organizzano sempre più nel Sud Italia. Puglia, Campania e Sicilia sono le mete preferite di chi organizza vacanze in nome di cibo e cultura.

Fin da XVI secolo si diffuse tra intellettuali, artisti, aristocratici e uomini di stato europei il desiderio di organizzare un lungo e alquanto scomodo viaggio attraverso diverse nazioni per ammirare i resti della cultura classica. Che cosa spingeva l’elite nord europea a intraprendere quello che nel 1670 fu definito da Richard Lassels Gran Tour? La scoperta delle origini della propria cultura e la ricerca del senso dell’eternità. L’Italia divenne una delle mete più ambite.

Il successo del Gran Tour: la ricerca del senso dell’eternità

Se le origini del Gran Tour si possono datare nel XVI secolo, il suo successo conobbe l’apice nel tardo XVII e XVIII secolo. Nel XIX secolo Goethe, Byron, Shelley e Keats, più tardi Mark Twain, cantarono le bellezze della Penisola. Inutile dirvi che da allora il fascino del viaggio in Italia non è mai tramontato. Lo testimoniano i dati. Dopo Francia, Stati Uniti e Messico, l’Italia è stata il 4° paese più visitato al mondo nel 2022.

salento: i colori di una terra

Ma c’è una novità. Il Sud Italia sta diventando una delle destinazioni più ricercate per organizzare una vacanza. Puglia, Campania, Sicilia sono mete ricercatissime. Se la Puglia è ormai la terra dove le più grandi case di moda organizzano le loro sfilate, Napoli – un tempo considerata solo una tappa per raggiungere la Costiera Amalfitana, Capri o Ischia – oggi è invasa da turisti italiani e stranieri. E che dire della riscoperta della Sicilia e della sua cucina? Probabilmente il Sud nel passato ha pagato il nostro pregiudizio di sottolineare le differenze Nord e Sud, facendo apparire quest’ultimo come la Cenerentola della Penisola. Gli stranieri non osavano oltrepassare la Toscana, concedendosi la sola eccezione di Roma. L’avvento dell’informazione digitale ha aiutato ad abbattere ogni prevenzione e ora il Sud è considerato, giustamente, una meraviglia da visitare.

Vacanze enogastronomiche in Italia

Il successo della Puglia in nome di cibo e cultura

Sfilate di moda, feste di compleanno di star come Madonna, la Puglia è ormai diventata una delle regioni italiane più gettonate per le vacanze. Non solo d’estate, ma in tutto l’anno. E non solo il mare. Chi non ambisce a vedere i trulli o a degustare i tanti piatti pugliesi? La Puglia è esplosione o assenza di colori come testimoniano le case di calce, l’abbondanza di sapori, di suoni creati da una natura che impone sempre la sua presenza. È anche il suono di tanti dialetti diversi, è il fiorire di leggende e superstizioni. È la terra della lentezza, che non è mai pigrizia. La Puglia, come l’intero Sud, è fatto di luci e ombre, di contrasti difficili da definire in rigidi concetti.

I colori della Puglia

Luci e ombre, il bianco delle case, il turchese mai uguale a se stesso delle acque del mare. Con i suoi colori mutevoli le acque marine sembrano serbare il mistero della vita. Una vita che non è mai di un colore solo, ma di tante sfumature difficili da definire. Le distese d’acqua sembrano celare quel mistero che è la nascita e la morte dell’uomo. Forse per questo ci attirano, ma nello stesso tempo ci incutono terrore.

Il Salento, la terra della pasta fresca

Salento e la pasta fatta in casa

Il Salento, come tutta la Puglia, è terra di pasta fresca. Noi abbiamo imparato a fare le sagne ritorte, dette anche ‘ncannulate, e le orecchiette. Le sagne, un primo piatto tipico del Salento, dalla caratteristica forma a spirale, sono prodotte con farina di semola dura, poca acqua e sale. Si impastano gli ingredienti fino ad ottenere una massa morbida e liscia. Con il mattarello si ottiene una sfoglia sottile, da cui si ricavano a mano, con un gesto per cui occorrono insieme forza e leggerezza, delle striscioline sottili di pasta che vanno ritorte su se stesse.

La Campania, oltre lo scudetto

Partenope, rappresentata spesso dagli artisti medievali, era per alcuni la donna-pesce ferita a morte dal rifiuto di Ulisse,, per altri, la più antica femmina-uccello delle leggende greche. É raffigurata nella statua di Spinacorona, la statua nei vicoli di Napoli accanto all’Università. È la donna alata che con il latte materno spegne il Vesuvio che erutta.

La fama della Campania va oltre allo scudetto. Scelta dal regista Paolo Sorrentino per il suo prossimo film, il cui titolo provvisorio è Partenope (dal greco partenu-opsis, volto di fanciulla), la regione campana sta vivendo un boom di turisti. Napoli, in particolare, conosce un grandissimo flusso di visitatori. Ogni fine settimana sono oltre 300mila gli arrivi. Che raddoppieranno, da qui a settembre, in un’estate da …scudetto!! Confesercenti Campania ha stimato in 54 milioni di euro, tra ricettività alberghiera e indotto di ristorazione e gadget, il volume d’affari già dal ponte di fine aprile. 

La festa per lo scudetto del Napoli è diventata, come sostiene lo scrittore Maurizio de Giovanni,una festa cronica”. All’aeroporto Capodichino sbarcano numerosi turisti stranieri. attratti dalla cultura e dal cibo di una regione che sta conoscendo una seconda primavera.

I palazzi di Napoli: Palazzo dello Spagnuolo

La vicina Salerno spera di vedere aumentare l’arrivo di visitatori grazie all’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi e ad una serie di manifestazioni culturali come il 71esimo Festival di Ravello (fino al 30 agosto), che punta sulla tradizione wagneriana e offre anche una maratona Chopin (dal 4 al 6 agosto); l’omaggio alla Scuola Napoletana del ’700 e una settimana dedicata al jazz con Mehldau, Bollani e Rubalcaba. La Reggia di Caserta non sta a guardare. Qui si svolgono le Celebrazioni Vanvitelliane: l’étoile Roberto Bolle (il 22 luglio), Zucchero Sugar Fornaciari (il 24 e 25 luglio) e Placido Domingo (il 3 agosto). I turisti sembrano finalmente apprezzare non solo la costa, ma anche l’entroterra: dal patrimonio naturalistico alle enoteche in Irpinia, dal teatro romano alle leggende delle streghe nel Sannio. Per non parlare poi dei piatti della ricca tradizione partenopea. In Campania, oltre la pizza, c’è di più!

Cosa vedere a Napoli

Cosa vedere a Napoli? Il Mann (Museo Archeologico nazionale) con le mostre (fino al 27 agosto) di Alessandro Magno e l’Oriente, il romanzo di una conquista; e Picasso e l’antico, che rivela l’influenza esercitata sul pittore spagnolo da Napoli; Capodimonte e il nuovo Palazzo Reale: dove il 20 luglio si apre anche il museo su Enrico Caruso. E poi? A Sant’Aspreno ai Crociferi, il museo dello scultore Jago, pseudonimo di Jacopo Cardillo.

Sicilia, una destinazione top

Se dal 2010 la Puglia è una delle mete italiane più gettonate, dal 2020 la Sicilia è diventata la regione che sembra essere la meta preferita per vacanze enogastronomiche. La Sicilia dapprima è diventata popolare per i turisti italiani, successivamente una meta globale. Nel passato gli stranieri erano soprattutto americani o tedeschi che sbarcavano sull’isola per legami familiari. Da dopo il Covid, la Sicilia è stata invasa da turisti provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, India, Francia e Canada.

C’è addirittura chi si innamora di queste terre e decide di viverci. Soprattutto inglesi, tedeschi, francesi e persino qualche americano. Chi si innamora dell’isola cerca e acquista vecchi palazzi da ristrutturare, soprattutto nella zona di Noto e Ortigia.

I motivi del gran successo della Sicilia per vacanze enogastronomiche

cassata siciliana

Il grande successo della Sicilia è dovuto da tanti fattori legati a cibo e cultura. Tra i più giovani l’isola è diventata un luogo magico grazie anche alla serie cult White Lotus. La seconda stagione della serie Hbo, ambientata a Taormina – con un cameo di Noto – ha creato un forte interesse tra i visitatori americani e non solo. Probabilmente la popolarità della Sicilia aumenterà ancora di più grazie al nuovo film di Indiana Jones, dove sono state girate diverse scene, nonostante si faccia credere che sia la costa greca. E poi si attende il remake Netflix del Gattopardo, con Saul Nanni e Deva Cassel.

La dolcezza della Sicilia: la cassata

La cassata siciliana nasce come un dolce pasquale, era un “angolo di zuccheri” che si concedeva ai poveri. Le prime cassate erano figlie della tradizione dolciaria delle monache siciliane, che le preparavano esclusivamente per il periodo pasquale. A testimonianza di ciò possiamo riportare le parole impresse in un documento ufficiale del primo sinodo dei vescovi siciliani a Mazzara del Vallo nel 1575. Lì si afferma che la cassata è un dolce irrinunciabile durante le festività. Sarebbe stato un “peccato” gravissimo non mangiarla. Oggi è richiesta tutto l’anno. Esistono diverse ricette, ogni paese, ogni famiglia ha la sua variante, ognuno ci mette qualcosa di sé.

Il futuro delle vacanze enogastronomiche?

E se la prossima regione del Sud fosse la bella ma ancora poco conosciuta all’estero Calabria? Noi vi abbiamo anticipato la prossima meta delle vostre vacanze enogastronomiche!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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