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Cibo e cultura: 8 libri per l’estate da leggere o rileggere

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Cibo e cultura…mai dimenticare questo binomio…neppure in vacanza! Famelici vi consiglia 8 libri da leggere o rileggere.

Cibo e cultura: 8 libri per l'estate da leggere o rileggere

Lettere sulla cucina di Alexandre Dumas: romanziere, intellettuale, curioso gastronomo e cuoco. Amava viaggiare, ma soprattutto riportare le ricette. Dimorò anche a Napoli dove rimase affascinato dalla cucina napoletana. Pubblicò un libro sotto forma epistolare dove rivela i propri gusti. Gustosa la polemica sulla ricetta dei “maccheroni”. Senza timore rivela che a Napoli non li sanno cucinare…e, dunque, offre la sua ricetta. Nel racconto il romanziere ricorda alcuni viaggi intrapresi in Cucina, che uscì postumo.

A chi è consigliato: agli amanti dei viaggi enogastronomici

 

cibo e cultura: 8 libri per l'estate da leggere o rileggere

Chocolat di Joanne Harris: libro diventato celebre grazie all’omonimo film e dalla ricetta della fonduta di cioccolato. Un romanzo più complesso rispetto l’opera cinematografica, dove  il cioccolato è una scusa per parlare d’altro: stregoneria, erotismo e fanatismo religioso. Lo scontro tra Benpensanti e Golosi, tra le delizie terrestri offerte da Vianne e quelle celesti promesse da padre Reynaud, tra Carnevale e Quaresima, diventa inevitabile. Non mancano descrizioni di vere e proprie prelibatezze: dalle tazze di chocolat chaud ai tartufi al cioccolato.

A chi è consigliato: ai choco-addicted…che non possono fare a meno del cioccolato neppure a 40°C all’ombra!

Cibo e cultura: il libro Il Pranzo di Babette di Karen Blixen

Il pranzo di Babette di Karen Blixen: un racconto narrato come una fiaba. Tema centrale è il dono narrato attraverso il significato della condivisione della tavola. Il cibo sconvolge, porta a interrogarsi su rigidi valori che impediscono di conoscere la gioia e il piacere. La storia di una liberazione, dove gli appetiti del corpo e dell’animo finalmente si confondono!  Intorno a quella tavola si acquietano i tormenti,  si guarda con occhi rasserenati quello che avrebbe potuto essere e che non fu, le persone perdute e quelle mai incontrate, o soltanto sfiorate.

A chi è consigliato: a chi ama le emozioni gustose condite con l’ironia.

 

cibo e cultura: 8 libri per l'estate

Kitchen di Banana Yoshimoto: nonostante parli di morte, di solitudine e di incapacità di affrontare la vita dopo un lutto, non evoca tristezza, ma quella malinconia che tante volte nascondiamo a chi ci sta intorno perché temiamo che non ci possano comprendere. “Non c’è posto al mondo che io ami di più della cucina”, un modo per iniziare a parlare, dei propri sentimenti, a analizzare desideri e emozioni forti come i sapori della gastronomia.

A chi è consigliato: per chi crede che la famiglia si possa non solo scegliere, ma anche inventare

 

cibo e cultura: Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi

Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi: Pereira, ovvero la Suadade, la nostalgia e la malinconia celebrata da Pessoa. Fuori dalla storia e dal presente, Pereira non leggi i giornali, si rifugia nella letteratura e dialoga con il passato fino al suo incontro con due giovani rivoluzionari. Le abitudini alimentari di Pereira? Omelette alle erbe e limonata. Nel suo viaggio verso la scoperta di un’identità capace di prendere posizione, cambierà anche alimentazione? “Forse da ora in avanti la sua vita non le sembrerà più inutile, si lasci guidare dal suo nuovo io egemone e non compensi il suo tormento con il cibo e con le limonate piene di zucchero”.

A chi è consigliato: per chi crede di non poter  girare il volto dall’altra parte, con la scusa di essere troppo insignificante per cambiare il mondo

 

cibo e cultura: proust, alla ricerca del tempo perduto

Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust: il protagonista non ricorda molto della sua infanzia, ma racconta di come, dopo aver assaggiato un biscotto inzuppato nel tè mentre si trovava a Parigi, gli tornino in mente delle sensazioni di quando era piccolo.Una memoria che si impone grazie al sapore della madeleine. L’olfatto e il gusto hanno un ruolo fondamentale per la memoria e per il recupero dei ricordi. Chi non si è mai lasciato invadere dal piacere di un sapore penetrante?

A chi è consigliato: a chi ama l’analisi psicologica dei personaggi attraverso la descrizione dei loro pensieri e delle loro memorie

 

cibo e cultura. il Gattopardo di Tomasi di lampedusa

Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa : il cibo si impone con la sua carica simbolica. Un esempio? Il «torreggiante timballo di maccheroni» servito a Donnafugata la sera in cui Angelica è presentata in casa Salina, rappresenta un venticinque secoli di gastronomia siciliana. Le fragranze si mescolano, esaltano il «prezioso color camoscio» ottenuto grazie all’estratto di carne, realizzabile solo nelle nobili cucine governate dai Monzù, i cuochi che per tradizione perfezionavano la loro arte in Francia.

A chi è consigliato: per gli amanti della cucina ricca di storia…tutta da raccontare!

cibo e culturaThe little coffee shop of Kabul di Deborah Rodríguez: in una piccola caffetteria si incrociano le esistenze di sei donne  diverse ma paradossalmente uguali alla ricerca di una nuova strada da intraprendere. Una storia di amicizia, di coraggio, di solidarietà e di consapevolezza: talvolta devi accettare la perdita di un mondo per conquistarne uno nuovo. Un libro che racconta il coraggio delle donne. Il libro non è ancora tradotto, è una chicca per chi vuole ripassare la lingua inglese.

A chi è consigliato: a chi se la sente di affrontare un testo in inglese per scoprire una storia divertente di incontro Oriente e Occidente.

E anche durante le vacanze ricordatevi: cibo e cultura sono un piacere che vale la pena di vivere…fino in fondo!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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