in

2018: l’anno del cibo italiano. Il cibo è solo cibo?

2018: l’anno del cibo italiano. Il cibo è solo cibo? In realtà è un grande patrimonio: cibo è cultura. Il 2018 celebra il Made in Italy, quello alimentare, quello di cui andiamo fieri. Si celebra la nostra capacità di lavorare la terra, di trasformare i prodotti e di presentarli al mondo intero. Un patrimonio immenso! Famelici ci presenta alcuni spunti di riflessione. Il cibo italiano …

2018: l’anno del cibo italiano. Il cibo è solo cibo? É…

Turismo: vince quello enogastronomico

Negli ultimi tre anni un italiano su tre ha scelto la meta delle proprie vacanze spinto dal desiderio di vivere esperienze legate all’enogastronomia. La stessa motivazione muove molti turisti stranieri. Il food si lega sempre più al turismo.

Vino: Prosecco, il vino italiano che osa sfidare lo Champagne

Uve del vitigno glera, produzione con metodo charmat, gusto fruttato, bollicine e freschezza. In una parola: Prosecco. Un vino dove si riflette la cultura di un intero territorio. Non c’è il Prosecco, ce ne sono tanti. La denominazione Prosecco indica anche una delle destinazioni turistiche più amate dagli stranieri, veri percorsi tra morbide colline, vigne, dimore storiche e musei per scoprire come un vino, oltre ad essere buono, sappia raccontare una storia. I Prosecchi d’eccellenza, che sfidano le bollicine più blasonate, nascono dal rispetto del territorio e della natura che non richiede mai troppi interventi chimici.

2018: l'anno del cibo italiano. Il cibo è solo cibo?

Il prosecco, prodotto in Veneto e in Friuli Venezia Giulia- nel Nord Est dell’Italia- è un vino bianco DOC (Denominazione di Origine Controllata) o DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), per quelli di Montello e dei Colli Asolani o il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene. Le sue origini sono incerte. Secondo una delle ipotesi più accreditate, potrebbe essere originario di Prosecco, un comune carsico al confine con la Slovenia. Lì questo vitigno era denominato Glera; approdato poi in Veneto assunse il nome di Serprina. Un’altra ipotesi sostiene una diffusione “al contrario”, dalla Marca Trevigiana alla Slovenia. Ha concorso per diventare, con le sue colline, Patrimonio dell’Unesco. Purtroppo senza riuscirvi!

Festa: la Notte Bianca del cibo italiano

Il 4 agosto si celebra in tutta Italia la Notte bianca del cibo italiano (turismo.beniculturali.it/home-ciboitaliano).

Lettura: il  catalogo della mostra “Camminare la terra” dedicata a Luigi Veronelli. Da assaporare

“Chi cammina la terra sa che l’importante non è arrivare, ma procedere, passo dopo passo. Camminare la terra è esprimere il nostro vivere in continuo movimento. Talvolta occorre fermarsi per riposare o per pensare e per gioire o per piangere, e alla fine ricominciare a camminare. Fermarsi anche per ricordare e rivivere la strada percorsa”.

2018: l'anno del cibo italiano. Il cibo è solo cibo? Luigi Veronelli

Fino al 4 agosto, a Fidenza, a Palazzo ex Licei, Laboratorio Civico delle Idee, si può visitare una mostra dedicata a Luigi Veronelli. Bella mostra, assolutamente da visitare, ma ben curato anche il catalogo. Chi è Luigi Veronelli? Un uomo colto, dai profili rinascimentali, molto più di un giornalista o di un editore o di un esperto di enogastronomia. Ha saputo cogliere quello spirito dei tempi in continua trasformazione, accettando la polemica e le contraddizioni. Un vero intellettuale che univa in modo indissolubile impegno professionale e civile.

Riconoscimento europeo: la pitina, un prodotto tipicamente italiano

La Pitina, il nuovo prodotto IGP riconosciuto dalla UE è friulano ed è fatto in montagna. É il 296esimo prodotto italiano a ottenere l’ambito riconoscimento. Nelle valli Tramontina, Corvera e Cellina, in provincia di Pordenone, tra il Piave e il Tagliamento, chi abitava in montagna doveva conservare la carne per l’inverno. La carne era macinata in un ceppo di legno incavato, la pestadora, con spezie, aglio, pepe, erbe ed aromi naturali. Si faceva una polpetta, la si ricopriva di farina di mais e affumicata con legno di faggio e pino mugo. La stagionatura durava un mese. Si mangia cruda o cotta alla brace, servita con polenta.

Ristorante: Regio Patio dell’hotel Regina Adelaide di Garda

2018: l'anno del cibo italiano. Il cibo è solo cibo? Molti ristoranti propongono piatti per fare conoscere la migliore tradizione italiana
Tartare burrosa di pecora Brogna, ostrica, lavanda e rosa

Il ristorante Regio Patio dell’hotel Regina Adelaide di Garda ha un grande chef: Andrea Costantini. Di origini friulane, allievo di Bruno Barbieri, propone una cucina gourmet italiana rivisitata. Non ama le etichette, cucina ciò che gli piace. Ricerca la qualità, presta attenzione alla cucina della tradizione italiana, rifugge la complessità preferendo la semplicità. Che dire? Piatti eleganti, mai eccessivi.

Design: conoscete il pastry design?

2018: l'anno del cibo italiano. Solo cibo? Anche design

La pasticceria, in particolare il cioccolato, non è più solo delizia del palato. Il cioccolato si allea al design e diventa la materia prima dolce per eccellenza da plasmare per la gioia della vista. Decori e…mangi! Divertimento e creatività si sposano in nome del piacere, concedendoci di tornare bambini. Così designer collaborano con pasticceri: Tomoko Azumi consiglia figure di geometria solida, Denis Guidone fonde texture giapponesi su dolci preziosi.

2018: l’anno del cibo italiano. Il cibo è solo cibo? Tanto, ma tanto altro!

Credits Photo copertina: Susy Mezzanotte

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

Ricette estive: gazpacho

Ricette estive: Gazpacho. L’esaltazione del pomodoro

lessico #foodcultural: sosia tossico

Lessico #foodcultural: Sosia tossico