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Ricette invernali: il Bossolà, un dolce bresciano

Una ricetta tradizionale bresciana nel passato preparato a Natale per sostituire il panettone

Tra le nuove tendenze del 2020 vi è il ritorno alla tradizione della cucina italiana. Se il 2019 è stato l’anno degli unicorni, dei poke hawaiani e delle  “Buddha Bowl”, il nuovo anno decreterà il trionfo delle proposte regionali italiane. Ed ecco allora tra le diverse ricette invernali: il Bossolà, un dolce bresciano.

I Food Trend della cucina italiana secondo il Wall Street Journal

Secondo il Wall Street Journal a dominare le classifiche dei piatti più ricercati ci saranno le lasagne con il ragù alla bolognese e la besciamella, tallonata dalla pinsa, di origine romana.

Di certo spopoleranno anche i dolci, di cui la tradizione italiana è ricca. Dolci da riproporre a casa, recuperando le ricette delle nonne. Famelici vi propone la ricetta del Bossolà, un dolce tipico di Brescia, le cui origini sono incerte. Probabilmente nasce dalle influenze del territorio milanese e veneto, anche se la forma definitiva risente dell’influenza austriaca, data la somiglianza con i dolci d’oltralpe, importati dai mercanti svizzeri, attivi a Brescia nell’800.

Ricette invernali: il Bossolà, un dolce bresciano

Vi riportiamo una ricetta apparentemente facile, ma che prevede molta attenzione nel rispettare i 4 impasti e la temperatura del forno. Un abbinamento originale? Servire il bossolà con una crema di polenta, fatta con farina gialla, latte, e con una coulis di lamponi. Con quale bevanda abbinarlo? Un’ottima tazza di té, meglio se aromatizzato, ad esempio ai frutti di bosco. Quando degustarlo? Come fine pasto o a merenda. La tradizione vuole che fosse mangiato a Natale. I bresciani che non potevano permettersi il panettone lo servivano nel periodo natalizio.

Scoprite con noi come farlo a casa, magari, visto che ora la Gran Bretagna è uscita dalla Comunità Europea, europeizzando il classico té delle cinque inglese.

Ricette invernali: il Bossolà

Ingredienti

Per il primo impasto

  • 2000 g farina
  • 3000 g lievito madre
  • 1200 g burro
  • 1200 g zucchero
  • 1400 g tuorli

Per il secondo impasto (Bighetta)

  • 2800 g farina
  • 80 g lievito
  • 200 g latte in polvere
  • 1500 g  acqua

Per il terzo impasto

  • 2000 g farina
  • 600 g zucchero
  • 800 g  burro
  • 1000 g tuorli

Per il quarto impasto

  • 12000 g farina
  • 6000 g zucchero
  • 8000 g burro
  • 8000 g uova
  • 10 g di vaniglia

Procedimento

Impasto

  • Impastare gli ingredienti del primo impasto, aggiungendo il burro poco per volta a glutine formato. Far lievitare a una temperatura di 25-28°C per circa 5-8 ore.
  • Circa un’ora prima della maturazione del primo impasto, procedere ad impastare la piccola bighetta e porre a lievitare per circa un’ora a 28-30°C.
  • A maturazione del primo impasto e della bighetta, incorporare gli ingredienti del terzo impasto, unire il burro ed eventualmente anche metà dello zucchero ad impasto formato. Far lievitare in ambiente a 25-28°C per circa 5 ore.
  • Procedere quindi alla lavorazione finale, ricordandosi che gli ingredienti da incorporare devono essere a temperatura ambiente. Lavorare molto bene l’impasto, incorporando il burro e lo zucchero poco per volta.

Poco prima di infornare

  • Porzionare, modellare e deporre nelle apposite forme. Far lievitare per circa 8 ore in ambiente a 25-28°C con umidità circa 70%.
  • Infornare quando la pasta ha quasi raggiunto il bordo della forma. La temperatura del forno, deve essere di circa 180 °C per pezzature da 500 grammi. Il tempo di cottura deve essere di 35-40 minuti circa per pezzature da un chilo.
  • Far raffreddare nelle forme di cottura, estrarre il Bossolà, lasciarlo brevemente asciugare. Al momento del consumo spolverizzare tutta la superficie con lo zucchero a velo. La conservabilità del prodotto è di circa 30 giorni.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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