Fave e cicoria (faveddhu e cicureddhe), ovvero un viaggio in quella cucina pugliese, che concorre a pieno diritto al successo della cucina regionale italiana.
La Puglia è una regione, che pur conoscendo in estate l’invasione di migliaia di turisti, è riuscita a preservare la sua cucina tipica. Oltre alle orecchiette con le cime di rapa, piatto simbolo della regione e tipico di Bari, alle cozze tarantine e alle sagne incannullate, imperdibile sono faveddhu e cicureddhe.
Fave e cicoria, o macco pugliese, o ancora meglio Faveddhu e Cicureddhe, è un piatto iconico della cucina dell’entroterra pugliese. Non esiste la ricetta, ognuno nel Salento propone in tavola quella di famiglia. Famelici vi propone la ricetta della signora Rosanna assaggiata a Poggiasco presso il B&B Il Borgo.
Secondo la tradizione fave e cicoria si mangiava il lunedì. Durante la domenica le famiglie andavano in campagna a raccogliere le “cicureddhe” selvatiche per cucinarle il giorno dopo.
Ottimo come piatto unico ed è anche un piatto vegano.
Come preparare fave e cicoria (Faveddhu e Cicureddhe)
La ricetta
Ingredienti
Per 4 persone
300 g Fave secche decorticate
600 g Cicoria
1 Spicchio d’aglio
2 Cucchiai di olio extra vergine di oliva
Sale
Peperoncino
Acqua
Procedimento
Mettere le fave secche in ammollo per almeno 8-14 ore. Scolarle, sciacquarle e versarle in una pentola con l’acqua che deve coprirle interamente. Cuocere a fuoco basso per circa 2 ore, aggiungendo un po’ di acqua calda se si asciugano troppo. Eliminare con una schiumarola la schiuma che si forma in superficie. Togliere dal fuoco quando le fave si sfalderanno. Aggiungere del sale e, se volete, fare una purea.
Lavare e pulire la cicoria, spezzettarla grossolanamente e bollirla in acqua salata per pochi minuti. Stufarla in padella con l’olio, l’aglio e il peperoncino.
Impiattare, aggiungendo dell’olio extra vergine di oliva
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