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Ricette invernali: le chiacchiere di Carnevale. Vince la tradizione

Carnevale, una festa tra sacro e profano, dove vige la regola dell’assenza di regole. L’eccesso è tollerato…anche in fatto di dolci!

Il Martedì Grasso precede il Mercoledì delle Ceneri, che apre le porte al periodo delle privazioni della Quaresima. Un’occasione per godersi famelicamente un’abbuffata di dolci…prima del digiuno.  Tanti sono i dolci carnevaleschi. Il comun denominatore è l’abbondanza di zucchero e la frittura.

Il dolce più noto sono le chiacchiere, le cui origini sono i «frictilia» che gli antichi Romani preparavano durante i Saturnali. Tutta Italia propone a Carnevale la sua frittella, dalla fritòla veneziana, simbolo gastronomico del Carnevale veneziano, ripiena di uvetta e pinoli, alle castagnole, spesso ripiene di crema o cioccolato fino ai piacentini Turtlitt di Sant’Antonio. Un dolce carnevalesco che non prevede la frittura è la Schiacciata fiorentina, un’esagerazione di panna, cioccolato e zucchero.

Famelici vi propone la ricetta delle chiacchiere appresa a Poggiardo, cittadina salentina, in provincia di Lecce. Qui la signora Rosanna, presso il B&B Il Borgo, ci ha insegnato la sua ricetta per fare le chiacchiere e noi la condividiamo con voi  ❤️

Le chiacchiere di Carnevale

Ingredienti

300 g Farina 00

1 Bustina di lievito

Cannella

40 g Zucchero

2 Uova medie

60 g Latte

30 g Burro fuso

2 Cucchiai di spumante o vino bianco frizzante

Buccia grattugiata di un’arancia

1 Pizzico di sale

1 lt Olio per friggere

Zucchero a velo vanigliato per decorare

Procedimento

Disporre su una spianatoia la farina con il lievito e la cannella, mescolare con lo zucchero e il sale, fare un buco al centro e aggiungere le uova, il burro fuso, il vino e impastare.

Ottenuto un impasto liscio e omogeneo, spolverare con della farina e fare riposare per 15 minuti. Stendere l’impasto con un matterello ad un’altezza di 3 mm circa e dalla pasta ritagliare delle strisce.

Scaldare l’olio per frittura con della buccia di arancia. Una volta caldo, immergere le strisce di pasta. Farle rosolare, scolarle su carta assorbente e, una volta tiepide, cospargere con zucchero a velo.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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