in

L’arte dove non te l’aspetti: dal posto di polizia a MacDonald’s fino a…

Talvolta capita che trovi l’arte dove non te l’aspetti. Nei parchi, nei caffé, sulle facciate delle case, nelle catene del food…persino nei posti di polizia.

Famelici ha individuato 5 posti che magari non conosci e che varrebbe proprio la pena scoprire!

L’arte dove non te l’aspetti: la più bella entrata di una stazione di polizia del mondo (la sala Giacometti nell’Amtshaus)

Dietro la severa facciata del posto di polizia del Bahnhofquai, a Zurigo, si “nasconde” un’opera d’arte, accessibile al pubblico. Un vero capolavoro, un tripudio di caldi colori rosso e dorato sulle pareti e sulla volta, creato fra il 1923 e il 1925, da Augusto Giacometti. Per via dei numerosi decori floreali, gli zurighesi chiamano la sala Giacometti “Blüemlihalle”, “sala dei fiorellini”.

L'arte dove non te l'aspetti: il posto di polizia di Zurigo. Trovi Giacometti

A Gustav Gull, architetto di fama di Zurigo, fu affidata la conversione di un orfanotrofio in un edificio amministrativo. Per ottimizzare gli spazi, quella che in origine era stata la cantina a volte fu trasformata nell’ingresso. La scelta consentiva un uso migliore della struttura, ma la luminosità risultava decisamente pessima. Per risolvere il problema si decise di commissionare all’artista Augusto Giacometti la ricerca di una soluzione per rischiarare le volte del soffitto. Si  scelse una modalità artistica! Lo scultore e pittore Giacometti lavorò per due anni con colori chiari ma caldi prediligendo ornamenti floreali e immagini sceniche.

Bahnhofquai 3. Si può visitare ogni giorno dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 14 alle ore 16 dietro presentazione della carta d’identità.

L’arte dove non te l’aspetti: il più bel McDonald’s del mondo

Il Mcdonald’s più bello al mondo è in Portogallo, a Porto. Aperto nel 1995 , nella centralissima Praça da Liberdade, è nato sulle rovine dell’ Imperial Café, famosissimo locale degli anni 30. Conserva ancora sulla facciata l’aquila di bronzo dello scultore portoghese Henrique Moreira e le bellissime vetrate decò. Purtroppo si è persa la porta girevole che consentiva l’ingresso al bar.

l'arte dove non te l'aspetti: McDonald's a Porto. Il più bel McDonald's al mondo

All’interno sono conservati i tratti distintivi dell’Art Deco: i fregi decorati lungo il soffitto, i lampadari di cristallo e la massiccia vetrata dietro il bancone, l’elemento che rendeva unico l’antico Imperial Café. La vetrata, realizzata dal portoghese Ricardo Leone, raffigura i momenti che rendono il caffè una delle bevande più amate nel mondo: dalla coltivazione alla lavorazione fino al consumo al bar. Peccato per la pavimentazione che non è all’altezza dell’arredamento del locale. Ben conservati e belli da osservare i fregi disegnati dal Moreira. L’intero caffè era stato progettato dallo svizzero Ernesto Korrodi e dal figlio Ernesto Camilo.

Certo il menu è quello della catena americana, tranne che per l’offerta della birra portoghese Sagres e dei dolci. Qui si può assaggiare il classico dessert portoghese pasteis de nata, una piccola torta di sfoglia farcita con una crema realizzata con uova e panna, caratterizzata da uno strato caramellato. Si narra che la ricetta sia nata in un monastero portoghese, il monastero di Belém. I dolci, nella seconda metà dell’800, furono venduti dai monaci alle pasticcerie per mantenersi dopo la chiusura dei monasteri imposta dalla rivoluzione liberale.

Praça da Liberdade 126, 4000-322 Porto, Portogall

L’arte dove non te l’aspetti: la democratizzazione dell’arte con Casoli Pinta

In Abruzzo, a Casoli di Atri, a pochi chilometri da Atri, in provincia di Teramo, hai la possibilità di vedere 56 opere “sotto le stelle” e di visitare la Pinacoteca Casoli Pinta, dove si incontrano diverse culture e  rappresentazioni di differenti modi di vivere.

Casoli Pinta, nata nell’estate del 1996, è un’esperienza unica per gli stessi artisti: lavorano all’aperto, sottoposti ai commenti dei visitatori, vivendo nella comunità fino al termine dei lavori.

In questo piccolo centro abruzzese è accaduto un miracolo: il concetto di murales si è combinato con quello medioevale di affresco. Il risultato? La fusione del graffitismo di Keith Haring con la Street Art di Bansky. Un approccio all’arte che va al di là della ricerca del bello, che diviene spesso una denuncia delle distorsioni del mondo.

L'arte dove non te l'aspetti: Casoli pinta, il museo sotto le stelle

Come visitare il museo en plei air Casoli Pinta? Si parte da Piazza Santa Marina, si percorre via San Filippo, si arriva a Piazza San Rocco e si prosegue ancora per via San Filippo. Mi raccomando: tutti a naso in su. I quadri, infatti, sono incastonati nei muri delle case. A differenza di altre esperienze simili, qui si tratta di veri quadri, non di dipinti che circondano finestre o porte!

L’arte dove non te l’aspetti: il bar dell’isola delle più famose discoteche

Nella minuscola località di Santa Gertrudis de Fruitera, situata nel centro di Ibiza, l’isola resa celebre dalle discoteche più di tendenza, fra negozi e ristoranti per turisti, vi è un locale che non ti aspetteresti: il Bar Costa, frequentato da turisti, ma anche da molte persone del posto. Di tutte le età e di tutte le nazionalità.

Il bar è storico: nel 1963 fu acquistato dal fotografo e giornalista Vincent Roig Pi, negli anni ’70 il paesino divenne meta amata dagli hippies. Tra questi il pittore cileno Andrés Monreal che pagava le consumazioni con i suoi quadri. Il titolare iniziò una collaborazione anche con altri artisti e il bar si trasformò in una mostra permanente di opere d’arte. Le opere vendute ai turisti permettevano con il ricavato di acquistate tele di artisti locali. Oggi sono esposte circa 80 opere.

Plaça de l’Esglèsia, s/n, 07819 Santa Gertrudis de Fruitera, Illes Balears, Illes Balears, Spagna

L’arte dove non te l’aspetti: un hotel a Tokyo

Dormire al Park Hotel Tokyo è come vivere in un museo personale. Un’immersione che ti aiuta a capire la cultura giapponese. Le oltre trenta artist rooms sono realizzate da artisti diversi e ognuna ha qualcosa da raccontarti.

Alcuni artisti si sono ispirati alla cultura giapponese, come Hiroko Otake. Nella Cherry Blossom room l’artista raffigura ciliegi e farfalle, il cui obiettivo è quello di farti provare quel sentimento assai complesso a cui spesso tende l’estetica nipponica: compiacimento emotivo per la bellezza ma contemporaneamente un senso di nostalgia per la consapevolezza della sua caducità.

Le entità spirituali della tradizione giapponese hanno invece ispirato altri artisti, come Yuki Ninagawa nella sua Japanese Angel, dove è raffigurata la figura dell’angelo giapponese che indossa la veste hagoromo; oppure Nobuo Magome nella sua Yokai, dove sono rappresentati  spiriti benigni e maligni come se fossero fumetti.

Altre stanze rappresentano le antiche atmosfere narrate da opere letterarie o teatrali giapponesi o lo spirito dello sport nazionale nipponico, il Sumo.

Giappone, 〒105-7227 Tokyo, Minato, Higashishinbashi, 1 Chome−7-1 www.park.intokyohotels.com/it

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

Futuro, nuove tecnologie e lotta contro lo spreco alimentare. Maxim Italia 15 luglio 2018 Le nuove tecnologie possono aiutare a conservare meglio il cibo?

Futuro, nuove tecnologie e lotta contro lo spreco alimentare

carne sintetica: presto nei nostri piatti?

Future food: la carne sintetica o distribuita dalla macchinetta?