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Future food: la carne sintetica o distribuita dalla macchinetta?

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Le ricerche per produrre carne cruently free avanzano. Metteremo presto la carne sintetica nei nostri piatti? Dopo il fallimento della proposta degli insetti, pubblicizzati come ricchi di proteine, avrà successo la “carne del futuro”? Gli studi, finanziati da Bill Gates e da Google, hanno portato il Memphis Meats a annunciare di essere pronti alla produzione di carne di pollo e di anatra. La carne sintetica, o pulita, o in vitro, riprende il concetto della rigenerazione dei tessuti studiato in medicina. Non è irrorata di sangue e non contiene grassi. Il difetto? É meno saporita di quella animale, ma la sua produzione ridurrà l’utilizzo di acqua potabile e lo sfruttamento dei terreni. Rinunceremo presto alla bistecca?

Il take away del futuro

Ma non solo carne sintetica. Cambierà anche il sistema di distribuzione? Applestone Meat ha iniziato a installare distributori automatici di bistecche in grado di distribuirla 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E per migliorare il servizio offriranno anche tovaglioli di carta.

Per il momento ne sono stati messi quattro a Stone Ridge, nella contea di Ulster, nello stato di New York. La carne distribuita è cruda ed è carne di manzo, di suino, di agnello, ma anche carne macinata e salsiccia. I primi risultati registrati sono ottimi. Probabilmente sono stati intercettati i bisogni di una società che ha sempre meno tempo e che cerca comfort food sempre accessibili. La tecnologia utilizzata è la medesima dei distributori di sandwich refrigerati.

Il successo dell’esperimento ha spinto un altro importante fornitore di carne, Pat LaFrieda Meat Co., a interessarsi a questo mercato.

Futuro o incubo?

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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