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Il cibo creato in laboratorio: il futuro del food? Quali problemi solleva e quali risolve?

Le ricerche per produrre il cibo creato in laboratorio avanzano, soprattutto relativamente alla carne. Sarà davvero il cibo del futuro? Dopo lo scarso successo della proposta degli insetti come fonte di proteine senza colesterolo, le ricerche, finanziate da grossi gruppi finanziari, si sono rivolte alla produzione della carne sintetica. In Giappone, nei Paesi Bassi e in California, alcune start-up sta sono impegnate nello studio dell’”hamburger del futuro”. Il laboratorio che ha raggiunto i migliori risultati è il Memphis Meats, che sta per proporre al mercato la produzione di carne di pollo e anatra. Impossible Foods Inc. ha prodotto un hamburger vegetariano simile a quello di carne. Addirittura  sanguina! L’ingrediente “segreto” è l’eme, una molecola, ricavata dai fagioli di soia, che negli animali porta l’ossigeno nel sangue e che nelle piante produce energia.

Che cosa serve tutto ciò? A produrre carne senza aver bisogno di allevare e macellare mucche e polli, evitando la crudeltà sugli animali e i sempre più insostenibili costi ambientali legati alla produzione di carne.

La “clean meat” è veramente cibo? Il cibo creato in laboratorio rappresenta il futuro?

Abbattere la barriera linguistica non è facile. Lo scoglio semantico lo abbiamo già vissuto con altri prodotti alimentari. In attesa che la Food and Drug Administration (FDA) prenda una decisione negli USA, la Corte di giustizia Ue ha sentenziato che ai fini della commercializzazione e della pubblicità, i prodotti puramente vegetali non possono essere commercializzati con denominazioni, come «formaggio», «latte», «burro», «crema di latte o panna» e «yogurt», a cui si possono riferire solo i prodotti di origine animale. Con un’unica eccezione il latte di mandorle, grazie alle sue origini antichissime.

Ma che cosa è la carne sintetica? Chiamata anche carne pulita, in vitro, carne da coltura cellulare o lab meat, nasce dagli stessi studi della rigenerazione dei tessuti che si pratica in medicina. Ha la stessa composizione della carne animale ma non viene irrorata dal sangue ed è priva di grassi. Senza colesterolo, ma sicuramente poco gustosa!

Il futuro nel piatto: il cibo creato in laboratorio

Per renderla appetitosa bisognerà aggiungere condimenti vegetali. Quali sono i vantaggi della sua produzione? Ecologici ed etici. Oltre alla riduzione delle sofferenze animali, la sua produzione ridurrà il consumo di acqua potabile necessaria per dissetare il bestiame, eviterà l’erosione del territorio e il trasporto degli animali vivi. Margherita Hack in una celebre intervista dichiarò che nel 2050 la carne sarebbe stata un piatto riservato solo alle grandi occasioni: e se avesse avuto ragione?

La carne rossa è salutare?

Il cibo creato in laboratorio

Dici carne e non sai più a chi credere. Fino a poco tempo fa la carne rossa era messa al bando, gli interrogativi sembravano avere trovato una risposta accettata da tutti o quasi. E invece ci siamo sbagliati. L’ultimo verdetto lo ha emesso il Congresso Europeo di Cardiologia svoltosi a Barcellona lo scorso agosto. Secondo lo studio Pure, il benessere è garantito da una dieta varia. La ricerca mette in guardia dai rischi per la salute e la sottovalutazione degli effetti del consumo eccessivo di carboidrati che aumentano il livello degli zuccheri nel sangue.

La miglior dieta

La dieta sana deve apportare il 50-55% delle calorie derivate dai carboidrati e il 35% dai grassi, sia saturi che insaturi. La carne, consumata in modo responsabile, è dunque riabilitata. Le carenze di grassi riguarderebbero soprattutto coloro che seguono un’alimentazione scorretta o estremista (talvolta per nascondere disordini alimentari quali l’anoressia). Il dibattito sul consumo di carne rimane aperto. In mancanza di risposte certe, rispettiamo la saggezza degli antichi secondo cui la virtù sta nel mezzo: dieta variegata senza eccessi.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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