Lessico #foodcultural: Apophòreta

In ordine sparso, parole di lessico #foodcultural da degustare, una alla settimana, in questi tempi satolli. Daniela Ferrando, FamFriend :-), le cura per il nostro blog.

*** Apophòreta ***

[a-po-fò-re-ta] s.n. plur. “cose da portare via”, letteralmente. Via da dove? Dai banchetti. Questa parola greca trascritta in latino ci parla di cortesie per gli ospiti. Omaggi take-away.

Dove l’ho sentita:
La parola “Apophòreta”, insieme a “xènia”, dormiva in uno scomparto del mio cervello, da molti anni. La prima viene dal verbo ἀποφέρω (pron. apophèro) = “porto via”, l’altra da ξένος, che si legge xènos e significa sia “straniero” sia “ospite”.

Due parole antiche. Entrambe parlano di doni delle feste e significano sia i doni materiali, sia i biglietti di accompagnamento. Come quelli che il poeta latino Marziale nel I sec. scriveva numerosi e raccolse in due libri, chiamati proprio Xenia e Apophòreta.

Apophòreta. Succedeva questo: uno riceveva un invito, banchettava e tornava a casa anche con dei regali. Erano spesso oggetti da collezione o anche stoffe, ornamenti, cibi e vini pregiati – regali gastronomici, diremmo noi adesso – segno della generosità o a volte dell’esibizionismo del padrone di casa. In questo modo l’invito diventava memorabile.

Che usanza affascinante, a metà tra il take-away e la doggy bag.
E perché mi è tornato in mente tutto ciò? Colpa di una di una lunga serie di gite in Brianza, stavolta presso Il Bosco degli Eventi a Figino Serenza, che di doni ospitali (floreali, gastronomici), è stato prodigo. Lo scopo? Lo stesso di duemila anni fa: rendere l’invito memorabile, ancora.

Per saperne di più:
Volete sentire una chicca dagli Apophòreta di Marziale?
I versi che presentavano un portagioie:
“Spesso un anello pesante scivola dalle tue profumate dita,
ma la tua gemma starà al sicuro da me custodita”
I doni si scambiavano soprattutto durante i Saturnali. Ecco un approfondimento su questa festa.

[Immagine: creazione di Puntofiore Events, ph. iPhone di Daniela]