Oggi uno dei problemi maggiormente avvertiti è quello della lotta allo spreco alimentare. Si dibatte su futuro, nuove tecnologie e lotta contro lo spreco alimentare Per risolvere un problema che coinvolge tutti, il primo passo da compiere è conservare gli alimenti in modo corretto per evitare che siano contaminati da funghi patogeni o da parassiti in modo che non vengano gettati via. Le nuove tecnologie possono venirci in soccorso garantendo una maggiore conservabilità del cibo.
Futuro, nuove tecnologie e lotta contro lo spreco alimentare
Sembra proprio di sì. Non mancano sperimentazioni relative ad imballaggi di cartone agli oli essenziali, particolarmente adatti per una maggiore conservazione di frutta e verdura. Si è messa a punto anche una macchina che elimina gli effetti dei pesticidi, replicando il processo della fotosintesi. Persino gli chef stanno contribuendo alle politiche anti-spreco creando salse, condimenti che hanno come ingredienti principali ciò che in genere si scarta della verdura e della frutta.
Il Future Food Institute, fondato nel 2014 a Bologna e oggi con sede anche a San Francisco, individua alcune start up meritevoli di essere segnalate per la loro lotta contro lo spreco alimentare. La food innovation è un tassello importante per la difesa del Pianeta, la vera sfida del futuro. Lo abbiamo già scritto numerose volte: si deve puntare sull’economia circolare.
Ecco alcune esempi di lotta allo spreco alimentari interessanti
- Bestack, start up italiana, che ha brevettato l’imballaggio intelligente. Attraverso l’utilizzo di una miscela di oli essenziali, produce un’azione anti batterica e fungina capace di prolungare la shelf-life dei prodotti freschi, limitando danni legati alla catena del freddo durante trasporto e distribuzione.
- Purin foods, il macchinario che purifica frutta e verdura con acqua, luce e ozono, eliminando molti batteri che causano il processo di deperimento, ma anche di prodotti chimici, come pesticidi, disinfettanti, cere utilizzate per dare alla frutta un aspetto più attraente.
- Eatlimmo è la startup fondata da due giovani ragazzi messicani che hanno trovato un modo per reimpiegare gli scarti di mango. Recuperando semi e bucce, hanno prodotto una polvere da usare per prodotti da forno come emulsionante e come gelificante nella produzione industriale.
- Rubies in the Rubble, la start up di Londra, che recupera frutta e verdura invenduta nel mercato di Covent Garden destinata alla spazzatura, per creare salse e condimenti agrodolce confezionati e commercializzati anche dalla grande distribuzione.
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