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Il Friuli Venezia Giulia, una regione da scoprire nel piatto

Sempre più amanti della buona cucina viaggiano alla ricerca di nuove proposte culinarie che custodiscono prodotti locali, tradizione e talento di chef che sanno esaltare la materia prima rispettandola. Cibo e cultura sono la grande motivazione per chi sceglie il Friuli Venezia Giulia

La cucina friulana non dimentica la tradizione, esaltando la ricchezza e la grande varietà di prodotti. Il territorio del Friuli Venezia Giulia è conosciuto per la produzione di salumi, formaggi, radicchio, ciliegie, albicocche, l’aglio di Resia, la cipolla di Cavasso, la trota affumicata…

Si rimane sorpresi dall’impressionante attrazione turistica del Friuli Venezia Giulia: l’artigianato, i monumenti, gli echi dei libri di Pier Paolo Pasolini. La regione nell’estremo nord-est del nostro Paese attira sempre di più anche per la sua grande offerta gastronomica. Il Friuli Venezia Giulia si dimostra come una destinazione sempre più versatile e completa, dove si è sviluppato un turismo ecologico, enologico, cinematografico, letterario, storico e, naturalmente, gastronomico.

Friuli Venezia Giulia, cucina di confine

ricetta della gubana dolce natalizio friulano

Il Friuli Venezia Giulia è um territorio da scoprire nel piatto. La cucina friulana è una cucina di confine che risente dell’incontro di diverse culture. Una proposta gastronomica di terra e di mare, con eccellenze quali il boreto alla gradesana, una zuppa di pesce senza pomodoro e con prevalenza del rombo. Ma vediamo quali sono le maggiori offerte in base alle zone della regione.

La cucina carnica propone i cjarsons, il frico e l’utilizzo delle erbe. Nella Slavia friulana sono forti le influenze della cucina slovena e mitteleuropee. Tra i piatti tipici ricordiamo la bizna (minestra di brovada, patate e fagioli), gli gnocchi di susine, i cevapcici, la štakanje (purè di patate e foglie di rapa rossa condito con lardo soffritto ed aceto), il tocio furbo con polenta, il frico di patate e formaggio, il gulasch, il cinghiale con la polenta, diverse zuppe con la zucca e con le castagne e la gubana

Se poi i piatti tipici della cucina goriziana sono il cotechino accompagnato dalle rape bianche grattugiate e lasciate fermentare nella vinaccia, il gulasch, le frittate alle erbe, le patate “in tecia” e ancora la gubana, la cucina di Trieste presenta piatti di terra e di mare che risentono dell’ influenza veneto-istriana e dalmata. Sulle tavole friulane non manca mai la polenta, il prosciutto di San Daniele, il prosciutto di Sauris, leggermente affumicato, e gli asparagi, soprattutto nelle zone di Tavagnacco e nella Bassa friulana.

In Friuli Venezia Giulia brillano 7 stelle Michelin, tutte ottime ambasciatrici degli ingredienti e della tradizione friulana, ma anche della capacità di rappresentare un’avanguardia che si materializza in ogni piatto grazie al talento culinario dei suoi chef.

Un viaggio gastronomico a Grado

Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone… Ognuna delle province che compongono la regione offre un’esperienza gastronomica ricca di diverse sfumature che variano a seconda dello chef e del ristorante. Un viaggio emozionante che offre migliaia di combinazioni da godere a modo tuo. Noi siamo stati a Grado, l’Isola del Sole, dove abbiamo mangiato in due locali, il ristorante Androna e Le Dinette.

Attias Tarlao è lo chef del ristorante Androna, dove ogni portata ricorda un suono, un colore, un tratto poetico di Grado. Un tempio gastronomico dove si rende omaggio alle culture che hanno lasciato un segno indelebile nella piccola ma vivace cittadina. In un locale che è stato aperto 40 anni fa e che è stato rilevato dai fratelli Allan e Attias Tarlao nel 2001, si offre una cucina tradizionale che ha saputo trasformarsi in una proposta moderna. Da provare il tradizionale Borèto, una ricetta nata in barca, quando i pescatori mettevano in padella il pescato.

Luca David, chef e titolare del ristorante Le Dinette, propone una cucina innovativa vintage, ovvero una cucina capace di esaltare i sapori e i profumi dei prodotti di Grado. Nel menu non mancano, infatti, le ricette della tradizione rivisitate utilizzando le tecniche più moderne. I numerosi piatti di pesce prediligono il pescato di Grado. Le ricette non prevedono grandi lavorazioni, a favore della freschezza e del sapore. L’ospite può, scegliendo il menù degustazione, costruire un proprio viaggio all’interno del percorso suggerito. Ottima la carta dei vini, in prevalenza friulani, con alcune proposte di nicchia davvero interessanti.

Prima edizione di Sapori in Laguna a Grado

Sapori in laguna a grado

Un evento tanto atteso, che ha soddisfatto tutti i partecipanti, è stato Sapori in Laguna, svoltosi il 1° e il 2 ottobre a Valle del Moro, isola raggiungibile facilmente in barca da Grado. Si è trattato di un’esperienza enogastronomica che ha impegnato quattro rinomati chef, Igles Corelli, Simone Selva, Attias Tarlao e Aizza Vanni in una due giorni di alta cucina. Il primo giorno li ha visti impegnati nella creazione e preparazione di piatti di selvaggina, mentre il giorno successivo dedicato al pesce con piatti che hanno saputo conquistare il pubblico presente. A questa prima edizione ci si augura, visto il successo ottenuto, una continuità, perchè la gastronomia è promozione di territori, di incontro di culture e di socialità.

Monica Viani e Roberto Rossi

 

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