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Fellini un regista goloso. Lo ricordiamo con 3 cocktail felliniani

Fellini viene ricordato amche dalla mixology. Ecco tre ricette per ricordare il grande regista: 8 e 1/2, Amarcord e Marcello, come here!

Fellini un regista goloso. La Romagna, le donne, i sogni e il cibo. Ecco il mondo di Federico Fellini. Se talvolta il cibo si trasforma in nostalgia per quella Romagna che lo ha visto nascere e crescere, in altre richiama la tentazione, il peccato, il proibito. In occasione delle celebrazione per i 100 anni dalla nascita del grande regista romagnolo, Famelici vi propone 3 cocktail di 3 giovani bartender ispirati ai suoi film.

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani

Fellini un regista goloso: cibo, nostalgia della Romagna, eterno ritorno

Per comprendere la poetica di Fellini devi partire dalla Romagna, dai suoi sapori, dai suoi usi e costumi. Subito scopri che in casa comandavano le donne.

Ricordate Amarcord? L’azdora tiene le chiavi della dispensa attaccate alla gonna senza mai perderle di vista. La sua lingua è evocativa, ancestrale; serve per ricucire attraverso i pranzi o le cene i rapporti famigliari. É solo lei che tiene unita la famiglia, che consente a diverse generazioni di non perdersi di vista.

Prepara da mangiare, ma non mangia mai, né si siede al tavolo. Sembra una donna priva di appetiti, come se questi potessero intaccare la purezza della figura materna. Dà consigli, ma anche scapaccioni ai figli e punizioni ai mariti fedifraghi. Dosa, come fa nelle ricette con gli ingredienti, affetto e severità. Quando muore, la famiglia si disgrega.

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani: Amarcord

Fellini rimpiange il passato, il periodo di formazione, la sua piccola patria – la Romagna. Un passato che non può tornare, ma che può essere rievocato nella sua poetica. Un eterno ritorno. I suoi film gli consentono di dialogare con i fantasmi del passato, ovvero con il proprio inconscio.

Fellini un regista goloso: cibo, tentazione e golosità di vivere

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani. Anita Eckberg in Boccaccio 70

Ma il cibo non è solo nostalgia, è anche tentazione, peccato. In 8 e ½ una procace Sandra Milo divora un pollo, aiutandosi con le mani, in modo sensuale, in Boccaccio 70 il latte si trasforma in una vera ossessione per il Dottor Antonio che lo associa alla prosperosa Anita Ekberg che in un manifesto pubblicitario ricorda di berlo in nome del benessere.

In Satyricon, tratto dal libro di Petronio, il cibo paradossalmente assume forme grottesche: teste di toro o bulbi oculari serviti in grandi piatti, un maiale svuotato dalle interiora tra convinti applausi, donne che si pettinano con seppie.

In Roma le vie, che accolgono il provinciale Fellini, vestito di bianco, sono trasformate in ristoranti all’aria aperta. I camerieri servono lumache, fettuccine alle vongole e scampi alle acciughe. Il giovane si unisce ai commensali e un vicino di tavolo, estraendo una lumaca dal guscio gli ricorda: “Sei quello che mangi”.

La Dolce Vita senza cibo ma con una eccezione

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani: la dolce vita

La Dolce Vita è un film crudele, un film in cui per volere di Fellini il cibo non doveva comparire. Unica eccezione per un non-cibo: lo champagne, effimero, inconsistente come chi popola la dolce vita romana. Perchè l’assenza del cibo? Perché non può comparire in un film tragico, il cibo rappresenta i valori famigliari e, dunque, etici. Il cibo può essere tentatore, ma mai assumere toni tragici.

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani ad alto tasso…d’autore

8 e 1/2
(ispirato al film “8 e 1/2”)

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani: alessandro di fabrizio, barman de La Nuova Lavanderia a Pescara

Nella dannunziana Pescara, in via Cesare Battisti, c’è il primo vero cocktail bar della città, La Nuova Lavanderia, nato dalla passione per la mixology di Alessandro di Fabrizio. Qui viene servito un cocktail ispirato al film “8 e 1/2”, di Federico Fellini. La ricetta? Eccola.

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani

Ingredienti

50 ml VII Hills Italian Dry Gin
1 dash Assenzio Versinthe
20 ml cordiale di camomilla e cardamomo
20 ml succo di limone
10 ml succo di mandarino
1 dash genziana
Fill up tonica al melograno

Bicchiere: Collins

Garnish: crusta di rosa e melograno disidratato

Preparazione

Versare tutti gli ingredienti, eccetto la tonica, in uno shaker e agitare. Filtrare in un bicchiere Collins pieno di ghiaccio e colmare con la tonica al melograno. Decorare con crusta di rosa e melograno disidratato.

Ispirazione

É ispirato al capolavoro di Federico Fellini, “8 e 1/2” – racconta Alessandro di Fabrizioun susseguirsi di flashback e parti oniriche, incubi che sembrano strade senza uscita, sogni megalomani, voglia di purezza e di fuga. Un omaggio alla romanità, che VII Hills Italian Dry Gin porta con fierezza fra le sue botaniche“.

Amarcord
(ispirato al film “Amarcord”)

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani

Una bottiglia di Cognac vi guarda ammiccante da uno scaffale e subito scatta la nostalgia. Un cocktail può essere un modo intelligente per rispolverarla e per rivedere un capolavoro della cinematografia italiana. Una vera esperienza culturale, dove liquori e cinema dialogano nel bicchiere! La barlady Roberta Martino, co-fondatrice di un collettivo di Bartender Donne chiamato “ShakHer”, un progetto che mira a voler emancipare la figura professionale della donna al banco.

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani

Ingredienti

15 ml Hine Cognac VSOP
15 ml Amaro Formidabile
30 ml rum Pappagalli Remember Trinidad
15 ml Dry Curacao Pierre Ferrand
3 drop Amargo Chuncho
Peel di arancia

Bicchiere: Napoleon

Preparazione

Versare gli ingredienti in un mixing glass precedentemente raffreddato e miscelare con cura fino a quando il drink non sarà correttamente diluito. Una volta versato all’interno del bicchiere, cospargere con gli olii essenziali dell’arancio.

Ispirazione

Amarcord (in romagnolo “io mi ricordo”) –racconta Roberta Martino-  è la rievocazione in chiave nostalgica dei drink di vecchio stile e struttura alcolica con i quali i miei Maestri mi facevano misurare quando ho iniziato questo lavoro. Morbido ed elegante, ma di grande carattere, diventa così un cocktail universale che, come i protagonisti del film di Federico Fellini, va oltre la dimensione temporale per diventare – come scrisse Mario Del Vecchio – immortale come la poesia“.

Marcello, come here!
(ispirato al film “La Dolce Vita”)

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani

A Catania, Oliva.co Cocktail Society non è solo un bar, ma un laboratorio di sapori. Il barman Carmelo Buda si è ispirato a La Dolce Vita di Fellini per riportarci nelle atmosfere della Roma della fine degli anni 50 e inizi degli anni 60. Un’idea suggestiva che ci invita ad assaporare un cocktail prima di andare al cinema. Un cocktail e un film d’autore sono la scelta giusta!

Fellini un regista goloso, 3 cocktail felliniani. Carmelo buda e Marcello come here

Ingredienti

40 ml VII Hills Italian Dry Gin
35 ml cordiale di mandarino chiarificato
25 ml soluzione citrica di Verdello
1 barspoon di Chartreau

Bicchiere: Old Fashioned

Garnish: bucce di mandarino essiccate

Preparazione

Versare gli ingredienti in uno shaker, quindi shakerare per 20 secondi e versare all’interno di un bicchiere Old Fashioned precedentemente decorato con un rimmel di bucce al mandarino essiccate, aggiungere un cubo di ghiaccio e servire.

Ispirazione

Carmelo Buda, proprietario e bartender di Oliva.co Cocktail Society di Catania, si ispira a La Dolce Vita, perchè come racconta: “ammaliato dalla bellezza di una pellicola in bianco e nero, qualcosa che ci ha reso unici nel mondo per la sua semplicità, oltre le mode, oltre il tempo. Il drink si ispira nello specifico a Sylvia (Anita Ekberg) con un twist di uno dei cocktail più eleganti conosciuti, il White Lady, servito on the rocks. Qui la freschezza degli agrumi rispecchiano la compianta attrice svedese, dal sapore magico e intrigante. Il VII Hills Italian Dry Gin con il suo tocco di ginepro rappresenta in pieno Marcello, il personaggio interpretato da Marcello Mastroianni, carismatico e affascinante, che riesce a sedurre e a conquistare la giovane Sylvia. L’uso dello Chartreau con le sue erbe nasce immaginando una passeggiata sulle rive del Tevere in Vespa, immersi in una Roma senza tempo. Ah eccolo, Marcello, Come Here!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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