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Pasticceria al femminile: una nuova tendenza?

Si dice che la pasticceria sia un’arte maschile. Le donne devono stare dietro il banco ma non in laboratorio. Eppure diverse esperienze recenti raccontano una storia diversa. Esiste una pasticceria al femminile. Pare proprio che le pasticciere, da qualche anno, siano diventate coraggiose e che si siano concesse il diritto di alzare la voce. Esiste anche nel mondo dolce l’altra metà del cielo? Le donne hanno soggiornato a lungo, in silenzio, nei laboratori per acquisire i segreti di una professione che oggi deve rinnovarsi.

É una valutazione personale nata dai miei frequenti viaggi gourmet. Sono stata piacevolmente sorpresa dalla scoperta che ci sono donne forti, preparate, consapevoli di sé, con il grande desiderio di emergere in un mondo che stenta ad aprirsi alle novità.

La pasticceria al femminile: Giorgia di Egidio, Isabella Potì , Marcella Moutte ed Erika Biancucci

Giorgia di Egidio

Ho appena incontrato, in un recente viaggio a Borgo Spoltino Giorgia Di Egidio, titolare della pasticceria Giorgia, ad Atri. Autodidatta, perfezionatasi con diversi corsi, ha scoperto la bellezza e la bontà dei dolci alla liquirizia. Un ingrediente, ingiustamente dimenticato, arricchito dalla sapiente aggiunta di spezie, è diventato la firma dei suoi dolci: dai cantucci con uvetta, cannella e gocce di cioccolato ai ravioli con limone e cardamomo o agli gnocchi con zafferano. Non manca il tocco femminile: un fiocchetto.

Pasricceria al femminile: Giorgia Di Egidio

“Sono celiaca, ma questo per me non è stato un handicap. É vero non posso assaggiare molti dei miei dolci, ma sono riuscita a superare questa debolezza potenziando la mia capacità di trovare il giusto equilibrio degli ingredienti utilizzando il ricordo. La mia è una pasticceria della memoria!”. Io aggiungerei una grande prova di perseveranza femminile, oltre che di capacità di usare la fantasia per superare gli ostacoli!

Isabella Potì

Il grande pubblico ha conosciuto e si è lasciato affascinare da Isabella Potì, la pastry chef del Salento, giudice ospite di  Masterchef. Lavora presso il ristorante Bros di Lecce, dove è sous chef e pasticciera accanto a Floriano Pellegrino.

Pasticceria al femminile: Isabella Potì

In televisione si è dimostrata caparbia e tenace, ma anche delicata e gentile. É apparsa su Forbes entrando nella lista dei 30 giovani personaggi internazionali da tenere d’occhio per il 2018. La sua pasticceria si riassume in due parole: semplicità e purezza. É convinta che un dolce non sia un’idea, ma qualcosa di concreto, che va mangiato. Isabella, a soli 23 anni, ha idee chiare e sa costruire un menu di dolci per un ristorante gourmet. Non vede differenze nel ruolo di essere chef donna o uomo. Quello che conta è la dedizione al lavoro. La femminilità può essere il tocco in più: “spesso sono le donne a credersi inferiori”.

Marcella Moutte

Altrettanto brava è Marcella Moutte, appena 26 anni, ma già responsabile della linea di dolci “Ricette contemporanee” della Pasticceria Martesana.

Marcella Moutte , la pasticceria declinata al femminile

Ho frequentato la Scuola Cast Alimenti, a Brescia. Ho avuto poi l’occasione– mi racconta- di fare lo stage alla Martesana e non ho potuto dire di no alla grande opportunità che mi è stata offerta”. Le chiedo se ha trovato difficoltà a inserirsi in un mondo ancora molto maschile. “La pasticceria è ancora dominio degli uomini. Nonostante le capacità che dimostri quotidianamente, se sei donna, hai bisogno più tempo per vederle riconosciute. Ma le pasticciere che intraprendono questa professione sono sempre di più, come dimostra la stessa Martesana”. Quali sono le caratteristiche della pasticceria al femminile? “Precisione e pulizia, fondamentali nella pasticceria”.

Erika Biancucci, Responsabile del Progetto Pasticceria di Love IT

Ventunenne, di Frosinone, Erika Biancucci è il volto femminile alla regia delle colazioni che hanno già deliziato i clienti italiani e stranieri di Love IT Milano.

Pasticceria al femminile: erika Biancucci e il progetto Love It

“Mi sono avvicinata alla pasticceria con lo stesso sguardo di un bambino che osserva con allegria il suo dolce preferito, ma anche con la precisione di un chimico, perchè la pasticceria non ammette approssimazioni”, racconta Erika Biancucci, Responsabile del Progetto Pasticceria di Love IT, il primo Food Experience Store dedicato al Made in Italy alimentare. “Il mio lavoro prevede una grande capacità di programmazione. Si tratta di creare una linea che rispetti la qualità, la tracciabilità della filiera e di risolvere i problemi organizzativi”. Alla domanda sul rapporto pasticceria e femminilità Erika non ha dubbi: “La pasticceria è donna. Mi piace ricordare una figura come Luisa Spagnoli. Una imprenditrice che ha rappresentato ai massimi livelli la storia della moda e della pasticceria con la fondazione della società Perugina e del famoso Bacio”. Erika è giovanissima, per cui non ha vissuto il femminismo e la contrapposizione, talvolta dura, tra mondo maschile e femminile, ed è convinta che, anche quando è fatta dagli uomini, la pasticceria rimanga “donna”.

Pasticceria al femminile: la nuova conquista delle donne

Quando non sentiremo più parlare di pasticciere madri di, figlie di, cresciute all’ombra della fama di? Quante sono le donne volenterose, intelligenti, ricche di talento, ma che non riescono ad emergere, ad attirare la luce dei riflettori? Perchè tante volte le donne non riescono a trovare il loro posto nel mondo?

Forse perchè non sono abituate a gestire il potere, la comunicazione o perchè spesso vivono di sensi di colpa per non riuscire a ricoprire più ruoli sociali. Forse perchè sono spesso vittime di cliché e non riescono ad affermare la loro autenticità.

Giorgia, Isabella, Marcella ed Erika sono donne reali, brave pasticciere, proprio come tanti altri uomini che le circondano.

Verrà riconosciuto il loro merito? Forse che l’uguaglianza, rivendicata a parole da tutti – che in un mondo “normale” non dovrebbe essere né argomento di dibattiti o di rivendicazioni- possa partire da loro, dalla pasticceria al femminile? Io lo spero…sarebbe una rivoluzione dolce!

Foto apertura: Assunta Nespoli

 

 

 

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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