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Che cosa abbiamo visto a Rimini al Sigep 2018

Il 24 gennaio si è conclusa, a Rimini, la XXXVII edizione del Sigep, il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione artigianale. Qui la parola crisi non esiste. Una fiera in continua crescita, una manifestazione dall’ampio respiro internazionale, frequentata dai professionisti della gelateria, della pasticceria, della panificazione e della caffetteria, ma anche da tanti amanti dell’enogastronomia alla ricerca di novità e da star televisive. In 160 mila quadrati di fiera ogni anno si svolge la più importante kermesse dedicata all’artigianalità Made in Italy.

I numeri del Sigep 2018…da capogiro!

  • Cosa vedere a Rimini al Sigep 2018209.135 presenze complessive, di cui 135.746 buyers italiani e 32.202 buyers esteri provenienti da 180 paesi, una conferma della dimensione mondiale del business e della crescita della domanda internazionale.
  • Gli international buyers provengono per il 77% dall’Europa (soprattutto gna, Germania, Francia, Grecia, Polonia), dall’Asia 12% (Giappone, Corea, Cina e India), 7% dalle Americhe (Stati Uniti, Canada e Brasile), 3% dall’Africa (Marocco, Algeria, Egitto 1%) e dall’Oceania (Australia).
  • Oltre ai 900 eventi, 32 competizioni (di cui 7 internazionali) e più di 90 convegni.
  • 940 giornalisti accreditati dei quali 112 esteri.
  • Quasi 200 milioni di contatti media durante lo svolgimento della fiera.
  • Successo per la App dedicata a Sigep: superati i 10.000 download.

Il settore più innovativo? La gelateria

Che cosa abbiamo visto a Rimini al Sigep 2018
Alessandro Borghese presso lo stand Bravo

E se fossero i gelatieri le nuove star, i nuovi guru del mondo dell’enogastronomia dei prossimi anni? Sono ancora pochi i nomi conosciuti dal grande pubblico, ma il mondo oggi corre veloce e non mi stupirebbe di vederli presto in televisione a condurre i talent show del futuro. I gelatieri stanno uscendo dai laboratori per confrontarsi con mondi diversi, dalla mixology alla ristorazione fino alla promozione del gelato artigianale in tutto il mondo.

Mi aspettavo di vedere gelati purple, visto che il 2018 è l’anno dell’ultraviolet, ma la mia attesa è stata delusa. Pochi i gelati viola e tutti dai colori delicati. Niente gelati fatti con le patate viola! Il colore ancora più trendy rimane il black. Il gelato nero (Black Hawai) dell’azienda Rubicone, proposto sotto forma di torte, stecchi, semifreddi, coni, rimane il gusto più “modaiolo”. Al sapore di cocco e fave di cacao grezze vede tra gli ingredienti il carbone vegetale naturale. Una proposta dolce detox? Meglio non indagare e crederci!  Un’altra tendenza? Le torte più famose della pasticceria mondiale cambiano look presentandosi su coni e coppette, salame al cioccolato compreso! Un modo per cercare di destagionalizzare il gelato e aumentare gli incassi nei mesi invernali. Si riconferma poi il successo del gelato su stecco. Gusti particolari, capaci di soddisfare le papille gustative? Fico d’India e cioccolato biondo. I più originali? Fior di Panda e Ciocco Panda, realizzati rigorosamente con materie prime trattate secondo la filosofia del WWF dalla Fugar Produzione, cercando di riprodurre i colori naturali tipici del panda. Come presentare il gelato? Carapine o vaschette? Dopo il grande successo delle carapine, si sta assistendo a un ritorno delle vaschette. Come si comunica il gelato artigianale? Grazie al premio “Comunicando 2018” , dove ho rivisto le migliori campagne pubblicitarie del 2017, mi sembra che si sia superato il messaggio nostalgico in difesa del gelato “come quello di una volta” per puntare più sulla sua freschezza, gustosità, capacità di conciliare tradizione e innovazione, oltre che sul fatto di rappresentare al meglio l’eleganza e il Made in Italy. E il gelatiere nel suo locale come parla al suo cliente? Sfruttando le pareti espositive.

…ma la pasticceria non sta a guardare

Che cosa abbiamo visto a Rimini al Sigep 2018
La scultura di Massimo Carnio presentata al Campionato Juniores di Pasticceria 2018

 

Al Sigep i personaggi della pasticceria, sempre più star grazie al successo televisivo conquistato a colpi di dolcezza, sono stati i protagonisti indiscussi del mondo dell’arte dolce. Iginio Massari, Ernst Knam, Robero Rinaldini, Massimo Carnio…ecco i nomi più inseguiti per un selfie o per un autografo. Presentati diversi libri, tra cui “Battiti di cioccolato” di Massimo Carnio, un libro dedicato al cioccolato che offre ai pasticceri e ai ristoratori una nuova chiave di lettura per realizzare buffet al cioccolato per ogni ricorrenza. La fiera ha visto anche il lancio di una nuova rivista, in lingua inglese: Sweet Mood. Una nuova pubblicazione della casa editrice Editrade destinata ai mercati esteri. Obiettivo? Fare conoscere l’eleganza, i sapori, l’innovazione, in una parola sola tutto ciò che sa interpretare il gusto italiano.

Una proposta che potrebbe avere molto successo anche nel mondo della ristorazione? Si scrive MEESOO, si legge ‘misù’ e ricorda ….il tiramisù. Si tratta della prima macchina al mondo in grado di realizzarlo in maniera espressa, in soli 30 secondi.

La panificazione riscopre le origini ed esalta la natura

Si conferma la tendenza alla riscoperta dei grani antichi: la naturalità  è la caratteristica principale di diverse farine. Molta attenzione per le proposte gluten free. Molino Pasini, ad esempio, ha proposto Granozero, una farina gluten free realizzata in collaborazione con specialisti del senza glutine.

Vieni a prendere un caffè al Sigep?

Sempre più importante il padiglione dedicato al caffè e alle sue nuove tendenze. Le 1250 imprese presenti in fiera e distribuite su una superficie di 129.000 mq hanno presentato tecniche particolari, macchinari, utensili e novità di un settore che non sembra conoscere crisi. Non solo grandi nomi come Illy, Lavazza e Nespresso, ma anche aziende più piccole con proposte di caffè di eccellenza. In particolare Illy ha presentato il Cold Brew, una bevanda che nasce dall’infusione a freddo del chicco del caffè, da sorseggiare liscia o come ingrediente per un cocktail al caffè.

E le sfide?

che cosa abbiamo visto a sigep 2018: le novità, i campionati, le nuove tendenze del mondo della gelateria, della pasticceria, della panificazione e della caffetteria

  • Coppa del Mondo della Gelateria

Vince la Francia, seconda classificata la Spagna, terza l’Australia. Le altre nazioni partecipanti sono state Argentina, Brasile, Corea, Giappone, Marocco, Polonia, Svizzera, Ucraina e Stati Uniti, per un totale di 12 squadre che si son sfidate in 8 prove: vaschetta di gelato decorata, coppa decorata, mystery box, torta gelato artistica, alta cucina entrée, pezzi artistici e snack di gelato, oltre al gran buffet finale che prevedeva la presentazione di tutti gli elaborati. La Francia, capitanata da Elie J.H. Cazaussus, era formata da Benoit Charvet, Christophe Domange, Rçmi Montagne e Jean-Thomas Schneider. Così la Francia pareggia con l’Italia: quattro vittorie a testa nelle otto edizioni complessive finora disputate. La Coppa del Mondo di Gelateria tornerà nel 2020. La selezione italiana per la prossima edizione si terrà sempre a Rimini nel corso del 40° Sigep, in programma dal 19 al 23 gennaio 2019, alla fine della competizione Sigep Gelato d’Or.

  • Campionato Italiano di Pasticceria Seniores

Qui si sono decisi i nomi della squadra che rappresenterà la pasticceria italiana alla Coupe du Monde de la Pâtisserie a Lione nel 2019: Lorenzo Puca, Andrea Restuccia e Mattia Cortinovis. Il tema? Stelle e Leggende. Tre le prove: elaborato artistico in zucchero e cioccolato, torta al cioccolato e nocciola moderna e tiramisù monoporzione.

  • Pastry Queen 2018

La Pastry Queen 2018 è la francese Anabelle Lucantonio. Al secondo posto l’americana Laura Lachowecki, al terzo la messicana Sandra Ornelas. Le altre concorrenti arrivavano da Brasile, Colombia, Croazia, Filippine, Giappone, India, Marocco, Messico, Russia, Thailandia. Il tema? L’ astrologia. Le prove? Una torta monoporzione, un dessert al bicchiere al gelato al caffè, un dessert monoporzione al cioccolato. E infine, per celebrare le donne, un mignon a forma di anello.

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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