Il suggestivo paesaggio dello Jungfrau affascina gli sportivi ma anche l’edonista colto, pigro e sognatore. Non solo: una vacanza anche per chi ama i sapori della cucina di alta quota.
Volete sapere se una vacanza sullo Jungfrau fa per voi? Dovete concentrarvi su una piccola frase magica: dimenticare il tempo. Paradossalmente nella nazione che ha inventato gli orologi, rendendoli oggetti di culto, bisogna fingere che non esistano. Insomma bisogna rallentare i ritmi, dimenticare la fretta per abbandonarsi alla suggestione del paesaggio e scoprire che cosa rende meravigliosa questa zona, tanto amata dai turisti di tutto il mondo, giapponesi prima di tutto, cinesi, coreani, moltissimi indiani e brasiliani. Oggi il turista più ricercato per capacità economica non è più europeo. Questo dovrebbe portarci a una riflessione su come variare i pacchetti turistici. Noi vi proponiamo un piccolo elenco di suggestioni da approfondire in un viaggio all’insegna del recupero del tempo perduto o dimenticato.
A Grindelwald, in sella al “Velogemel”
La neve alta può essere un problema, soprattutto per chi deve lavorare e spostarsi tutti i giorni. Così Christian Bühlmann, carpentiere e carradore di Grindelwald, costruì nel 1911 quella che fu probabilmente la prima “bicicletta da neve”, che consente di spostarsi agevolmente sia in piano sia in discesa. Un telaio in legno, munito di due pattini di metallo e di un manubrio permettono di avanzare spingendosi con i piedi. Ancora oggi il “Velogemel” è molto usato a Grindelwald, tanto che ogni anno la piccola cittadina svizzera accoglie, agli inizi di febbraio, una gara inserita nel Campionato Mondiale di Velogemel. Una gara aperta a tutti, appassionati locali così come turisti ed appassionati di ogni provenienza.
Jungfrau: un colpo di fulmine
Salire senza fatica ai 3.471 metri dello Jungfraujoch, appena sotto la Jungfrau, la cima che arriva fino ai 4.158 e svetta preceduta da altri due mostri sacri, il Mönch e l’Eiger? Lo si può fare grazie alla genialità e al coraggio di un signore di nome Adolf Guyer-Zeller. Giunti fin qui ci si può perdere nei percorsi della stazione, dove ci sono negozi, tra cui lo spaccio di cioccolato più alto del mondo, aperto dalla Lindt, un museo dedicato ai minatori che hanno reso possibile l’opera ferroviaria e un museo del ghiaccio. Ma non manca anche un ristorante, dove si possono mangiare piatti della tradizione svizzera, come la zuppa di castagne.
La mia scelta per l’immancabile souvenir: la fonduta
É uno dei piatti tipici della Svizzera ottenuto da due formaggi il Vacherin e il gruyere sciolti nel “coquelon”, un tegame in coccio smaltato, ghisa o terracotta. Può essere accompagnato da pane, patate o fettine di pere. La fonduta è allungata con Kirsh o vino bianco, a cui si aggiunge la fecola di patate per ottenere una consistenza cremosa. Oggi, soprattutto per la ristorazione o per i bar, la si trova anche pronta, da riscaldare.
Dove si trova lo Jungfrau e come ci si arriva
All’interno della cima alpina chiamata “Sphinx”, presso la stazione ferroviaria più alta d’Europa, un ascensore porta sulla vetta con l’Osservatorio e la celebre terrazza belvedere, dalla quale si gode la vista grandiosa sulle montagne e sul ghiacciaio dell’Aletsch. La Regione della Jungfrau e dell’Aletsch sono la prima zona di tutta la Regione alpina proclamata Patrimonio Naturalistico mondiale dell’UNESCO. Altre attrattive turistiche sono il Palazzo di ghiaccio, il parco sci e snowboard e il ristorante sul ghiacciaio “Top of Europe”.
Chi ama le quote elevate può arrivare molto in alto in Svizzera. Anche senza corde e moschettoni. Innumerevoli ferrovie di montagna e impianti di risalita portano gli escursionisti a 3.800 m s.l.m. E la cosa migliore è che, con i biglietti dello Swiss Travel System. Con lo Swiss Travel Pass (Flex), i passeggeri hanno diritto alla libera circolazione su Rigi, Schynige Platte e Pilatus. Su altre escursioni montane sono previsti sconti fino al 50%.
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