5 ristoranti a Milano da provare a maggio scelti da Famelici
I 5 ristoranti milanesi famelicamente proposti per maggio. Ecco quali sono: Horto, Bottega Lucia, Terrammare, Andrea Aprea e Locanda alla Scala.
Per maggio non inseguiamo nuove aperture, ma rivolgiamo la nostra attenzione a quegli chef che da anni sono sulla scena della ristorazione. E che soprattutto meritano attenzione! Ti racconto la mia esperienza in 5 ristoranti a Milano.
5 ristoranti a Milano consigliati famelicamente
Horto, il ristorante con vista sul Duomo
Lo chef tristellato Norbert Niederkofler è uno dei più grandi sostenitori della cucina sostenibile, etica e del territorio. Se gli chiedi del suo background ti risponde: “Sono nato tra le Dolomiti, in Alto Adige, non riuscivo a non chiedermi quali orizzonti ci fossero oltre quelle vette così alte. Fin da bambino ho sempre avuto una curiosità da ribelle, la stessa che mi ha spinto a voler esplorare, vedere, capire i come e i perché delle cose. Ho viaggiato molto, sono tornato a casa ed ho riscoperto le mie radici. Ho recuperato il valore della terra e, di conseguenza, ho compreso l’esigenza di una cucina sostenibile“. Norbert crede anche che, per rispettare la sostenibilità umana occorra cambiare modo di organizzare il lavoro nella ristorazione.

Cià che rende felice lo chef rende felice anche il suo pubblico. La filosofia del St. Hubertus di San Cassiano e del suo progetto Cook the Mountain è stato sposata anche dal ristorante etico Horto di Milano. Il menu è studiato per utilizzare ingredienti scelti su una rete di fornitori entro un’ora dal capoluogo lombardo Proprio per questo il menu non è un papiro.
I richiami alla montagna sono evidenti con poche strizzate d’occhio alla cucina internazionale. Forte è poi una lettura attenta dei prodotti della tradizione lombarda. Lavorare gli ingredienti del territorio significa rispettare la Natura. Il mio pranzo, organizzato per presentare i vini di Monte del Frà, inizia con una delicata Tartare di trota, Beurre Blanc, finocchio per proseguire con l’iconico gnocco di rapa rossa e rafano e con il cervo, zucca al rosmarino e asparagi dolci in pungitopo. Una menzione speciale per i dolci, un goloso biscotto gelato al cioccolato con crema di asperula. Un pranzo memorabile nel pieno centro di Milano, fra Cordusio e Galleria Vittorio Emanuele. Meravigliosa la terrazza con vista sul Duomo. Non vorresti mai tornare nel traffico del capoluogo lombardo!

Il ristorante, fa parte del complesso The Medelan. edificato dall’ architetto Luigi Broggi, inaugurato nel 1902. Si tratta di 1.400 metri quadri, con una meravigliosa terrazza vista Duomo.
HORTO, Via S. Protaso 5, Milano; tel. 02 36517496; aperto tutti i giorni (12:30-14 e 19:30-21:30) tranne domenica; due menu degustazione (185€ e 155€); à la carte 90€ (due portate), 120€ (tre portate), 150€ (quattro portate)
Bottega Lucia, la cucina tradizional-creativa
Quando mi presento da Bottega Lucia un piccolo gruppo di persone che parlano più lingue affolla l’ingresso. Nonostante sia un mezzogiorno di una giornata infrasettimanale, più di qualche tavolo è già occupato. “È sempre così pieno?” chiedo ad un gentile cameriere. Sorridendo, mi risponde affermativamente. Il motivo? Forse perchè menzionato nella Guida Michelin, di certo perchè si mangia bene.
Bottega Lucia, spin off dello storico Casa Lucia, propone piatti creativi con interessanti contaminazioni internazionali che si legano perfettamente ai piatti della tradizione italiana. Un esempio è l’omaggio alla Cina con il soffice Bao con mortadella e panelle.

La Pluma Iberica BBQ con patata affumicata e quinoa soffiata è uno dei piatti preferiti dai tanti fan di Bottega Lucia. Come può non piacere un piatto spagnolo difficile da trovare nei ristoranti milanesi? La pluma iberica è uno di quei tagli di maiale pregiati sui quali un cuoco sogna di potersi cimenntare in cucina. Perfetta la cottura e l’idea di accompagnarla con una crema di patata affumicata e di quinoa.
Il minimo comune denominatore della cucina di Bottega Lucia è l’offerta di una cucina facile da gustare, in cui tutti gli ingredienti sono facilmente riconoscibili. Anche il Bouquet di Erbe Aromatiche in Tempura e Teriyaki va assolutamente assaggiato. Non avevo mai trovato fino ad oggi chi sapesse proporre un piatto in cui le erbe aromatiche in modo delicato ma potente sprigionassero le infinite declinazioni dei loro sapori e profumi. E il Risotto Riserva San Massimo al BBQ è così delizioso, che, se non fossi curiosa di proseguire la degustazione, sarei tentata di chiedere il bis.
Un altro punto a favore di Bottega Lucia è la gentilezza, la capacità di consigliarti e spiegarti i piatti, proponendo ottimi abbinamenti con vini scelti con cura grazie al lavoro a quattro mani di Riccardo Onni e Renato Gaudioso. Cucina, golosa, ricca carta dei vini, gentilezza del personale sono gli ingredienti per trascorrere piacevoli momenti, sia a mezzogiorno che alla sera.

Una cucina essenziale, senza fronzoli ma di grande qualità. L’atmosfera di Casa Lucia è accogliente, calda grazie anche alla presenza del legno, dei mattoni a vista con richiami shabby chic e di una luce leggermente fanè. Il mio consiglio: che cosa aspetti a prenotare?
Bottega Lucia, Via Via Carlo Ravizza 4, Milano; Tel. 02 4814295; aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 14.45 e dalle 19.00 alle 23.00; prezzo medio 40 euro (escluse bevande).
Ristorante Terrammare, un tocco “rosa” di Sicilia
Stefania Lattuca, titolare del ristorante Terrammare, aveva un sogno: aprire un ristorante che esaltasse la cucina siciliana. Ed ecco, noi possiamo dire che ha centrato l’obiettivo. Il suo ristorante consente ai milanesi e a chi visita il capoluogo lombardo di assaporare i gusti e i profumi dell’isola siciliana. Il menu non offre solo piatti siciliani, ma anche numerose proposte che coniugano la cucina e la tradizione siciliana con tocchi creativi, contemporanei e con una proiezione internazionale. Tra i piatti di chiara origine siciliana spiccano la pasta alle sarde o la tradizionale caponata.

Stefania Lattuca, siciliana orgogliosa delle sue origini, ha aperto il ristorante Terrammare nel 2020 in collaborazione con lo chef Peppe Barone. Ora ha deciso di continuare da sola, tingendo di rosa il locale. Infatti ai fornelli troviamo la ventitreenne chef Giada Botarelli, che dopo aver affiancato per qualche mese lo chef Barone, ha preso possesso della cucina. Un banco di prova che consentirà alla giovanissima chef di imprimere la sua creatività nei piatti e nel menù del ristorante che curerà personalmente.
Terrammare è un ristorante accogliente che racconta la storia della Trinacria anche nell’arredamento. Un esempio? Le cementine di recupero da antiche residenze siciliane utilizzate in chiave moderna. Queste realizzano una sorta di tappeto che si abbina a un moderno pavimento di microcemento che imita l’effetto tattile del velluto. Anche boiserie e carta da parati sono un’interpretazione della tradizione con un tocco moderno.

L’estetica di Terrammare si estende nei piatti con le divertenti alici marinate tra la terra e il mare; la battuta di fassona, bagna cauda e nocciole tostate; lo spaghettone, burro, alici e gambero rosso; il baccalà con topinambur e lo zabaione aromatizzato con agrumi e nocciole, un dolce davvero golosissimo!!! Le proposte di Terrammare sono dei piatti riusciti grazie anche alla cura dei dettagli, come ad esempio, l’attenzione prestata alla cottura da manuale degli spaghettoni o alla qualità dell’olio servito con il pane. La carta dei vini, curata personalmente da Stefania Lattuca, presenta delle vere chicche, come il Vurgo Terre Siciliane IGP Bianco. Un ristorante che contribuisce a rendere Milano la migliore destinazione gastronomica per conoscere la ricchezza della cucina italiana.
Terrammare, Via Giuseppe Sacchi, 8, Milano; Tel 02 41402774; orari apertura da lunedì a domenica 12:30 – 15:00 / 19:30 – 22:30; prezzo 40 € – 70 €.
Ristorante Andrea Aprea, cibo è cultura!
All’interno della Fondazione Rovati in Corso Venezia si trova il nuovo ristorante di Andrea Aprea. Dopo la brillante carriera presso Vun, il fine dining del Park Hyatt Hotel a Milano, lo chef napoletano ha aperto il suo ristorante. L’ambiente, progettato dall’architetto Flaviano Capriotti, è di forte impatto. La vista nella sala centrale si divide sul panorama che si apre sui tetti di Milano e la cucina a vista. Il materiale scelto è estremamente naturale: legno, gesso, pietra e bucchero, la ceramica nera con cui gli Etruschi realizzavano i loro vasi. La tavola è apparecchiata in modo semplice ma elegante.

Il mio pranzo, organizzato in occasione della presentazone dei vini etnei di Tenute Ballasanti, si apre con un piatto che Andrea Aprea tiene in carta dal primo giorno in cui fece servizio al Vun: la Caprese…dolce e salato, una sfera di mozzarella con spuma di mozzarella, coulis di pomodori ed emulsione di basilico e pomodori appassiti. Un piatto che si rifà alla pièce montée della pasticceria francese, una pratica decorativa che risale a Marie Antoine Carême. Proseguo con Riso Carnaroli Riserva San Massimo, Scarola, olive nere e Caciocavallo Podolico e con un piatto di carne sublime, il manzo fondente, topinambur, scalogno, caffè. Il pranzo si chiude con il piacevole Gianduia e Lamponi.
Sempre per chi ama il cibo, sempre presso la Fondazione Rovati, si trova il Bistrot, dove Andrea Aprea interpreta l’aperitivo, uno dei capisaldi della cultura gastronomica milanese. A caratterizzare la proposta di Alejandro Pellejero, riconosciuto nel 2017 e 2018 tra Top 15 Best World Flairbartender, sono i cocktail “Contemporanei”, risultato di un’accurata ricerca di spirits e distillati base, che raccontano territori e tradizioni di differenti culture.

Ad accompagnare l’offerta beverage del Caffè Bistrot: olive verdi di Cerignola marinate al pepe rosa e arancia, anacardi tostati alle spezie orientali, chips di tapioca alla senape e taralli napoletani. A queste si può scegliere di aggiungere una serie di proposte pensate per stuzzicare l’appetito direttamente dal menù del Caffè Bistrot: gli “Assaggi da Condividere”come “Pane rustico, Friarielli, pancia di Maiale e Aioli,” , “Mais Corvino, Fassona cruda, Cipolla caramellata, Senape”, “Focaccia, Pomodorini Datterini, Origano di montagna” o “Patata, Guacamole, Salmone affumicato, Limone”.
Locanda alla Scala, la bontà della tradizione
Un ristorante nel cuore di Milano, nei pressi della Scala, che con professionalità propone e serve una cucina milanese con diverse incursioni nella cucina di tutta Italia. Consigliato per chi ama una cucina classica come ricorda l’uso del fondo bruno (sugo di arrosto) utilizzato in tanti piatti: dal risotto alla milanese agli gli agnolotti del plin.
In via dell’Orso, in zona Brera, presenta la possibilità di pranzare o cenare all’interno in una delle accoglienti salette o nel sorprendente giardino interno che si traduce in a veranda liberty con lucette e una vegetazione pensile che arreda il soffitto vetrato.

Io ho degustato il semplice ma gustoso pane casereccio tostato, burro montato e alici del Cantabrico, i buonissimi agnolotti del plin ai tre arrosti, una tenerissima guancetta di manzo brasata al vino rosso.
Locanda Alla scala, Via dell’Orso 1, tel. 028693273; aperto da Lunedì – Domenica: 12.30 – 15-00 / 19.00 – 23.30: prezzo medio: 50 €.
Credit Photo apertura: Leo Torri
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