in

Il significato del comforf food: identità, cibo e cultura

Perché si chiama comfort food? Perché ci consola e ci coccola profondamente

Cibo è cultura perchè alcuni piatti sono identitari. Sono ciò a cui ci rivolgiamo per superare momenti tristezza e di sconforto. Per questo ogni nazione ha il suo comfort food.

Tiramisù, pasta alla carbonara, gelato, zuppa di pollo, cioccolato. fish and chips, bowl colorati, ostriche e champagne o sushi. Ogni popolo ha i suoi piatti identitari e il proprio lessico alimentare. Parliamo di quei cibi che sono definiti comunemente comfort food, quelle leccornie gastronomiche che ci risollevano il morale nei momenti di crisi. Un tentativo di essere gentili con noi e con hli altri.Ovviamente usiamo il termine comfort food in un’accezione che non richiama il “cibo spazzarura“, ma che, al contrario, nobilita la tradizione e la cultura di alcune proposte gastronomiche legate alla storia del territorio.

Il significato del comforf food

Che cosa ordinano a domicilio gli italiani? Cibo giapponese. Lo preferisce il 20% degli italiani: da Nord a Sud.
Alcuni cibi, come il sushi, evocano un sentimento di comunità o appartenenza, grazie al loro potere evocativo con il passato

Spesso i piatti identitari sono sottoposti a pesanti critiche da parte dei nutrizionisti. Nonostante questo, sono spesso promossi dagli psicologi. Insomma ciò che non fa bene al corpo può fare bene alla psiche. Attenzione, la questione non è così semplice. I comportamenti di chi vive momenti difficili sono spesso contradditori. Qualcuno cerca conforto nei piatti identitari, vissuti come dispensatori di affetto. Altri preferiscono rivolgersi a nuove esperienze, preferendo ciò che non si conosce e che, rappresentando una novità, quantomeno non ha tradito le aspettative. In definitiva si ricercano quei cibi che ci aiutano a diminuire lo stress e il dolore.

Il significato del comforf food e il senso d’identità

Mangiare cibi identitari ci induce a provare un senso di appartenenza che ci aiuta ad evocare sentimenti di benevolenza, convivialità, ricordi d’infanzia. Ovviamente dipende molto dal proprio vissuto personale e dalla cultura di appartenenza. In ogni caso il cibo richiama per lo più il buon umore, la festa, il trascorrere il proprio tempo in compagnia. Una prova dell’importanza del cibo identitario è l’incapacità di molti turisti di fare a meno dei piatti nazionali fuori dal proprio Paese. La paura di perdere la propria identità, il timore di “perdersi”, li spinge a cercare disperatamente un ristorante che sia famigliare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

Il ristorante Milano 37 a Gorgonzola

Il ristorante Milano 37 e la cultura del fuoco

I 6 cocktail più estivi? Lo so che è difficile mettere d’accordo tutti. C’è chi li preferisce alcolici chi analcolici

Quali tendenze nel mondo della mixology spariranno nel 2023?