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Taranto, la rinascita di una città ricca di cultura

Taranto è spesso associata alle vicende dell’ILVA. Prima modello di sviluppo, poi simbolo della barbarica industrializzazione avvenuta senza rispetto di alcun piano regolatore favorendo l’abuso edilizio, oggi rappresentazione di quanto sia facile promettere soluzioni messianiche per poi tradirle miserevolmente. Ma Taranto non è solo ILVA, è anche una città che vuole risollevarsi dal degrado. Abbiamo titolato il post Taranto, la rinascita di una città ricca di cultura, perchè, durante un mio recente viaggio in Puglia, ho visto una città che vuole credere in un futuro possibile. La comunità locale è pronta a provare a renderla una città turistica.

Taranto, la rinascita di una città ricca di cultura

Il Comune ha deciso di ripartire dal risanamento del centro storico, che si affaccia sul mar Piccolo e il mar Grande. Per essere onesti di recupero della Città Vecchia se ne parla da lungo tempo, ora, che qualche investimento privato cominci a vedersi, bisognerà costruire una visione organica della città, capace di ricostruirla non solo dal punto di vista dell’urbanistica ma anche dell’aspetto culturale.

Non c’è solo il Borgo Antico, c’è anche il mare, che invita a riscoprire l’antica vocazione marinara. Il mare offre anche la possibilità di ricostruire una forte identità, precedente all’industrializzazione forzata.

Taranto ha già una grande eccellenza, il MArtA, il Museo archeologico nazionale che custodisce gli Ori di Taranto, ma anche il Castello Aragonese.

In particolare il Museo archeologico nazionale, il MArTA (www.museotaranto.beniculturali.it) racconta più di 6mila anni di storia della città attraverso una preziosa collezione di ori, monili, anfore, vasi, statue, corredi funerari, mosaici e  molti altri reperti. Qui  si può conoscere che cosa ha rappresentato per il Sud Italia la civiltà della Magna Grecia. Al secondo piano si può ammirare la tomba dell’atleta di Taranto, vincitore di una gara di pentathlon ai giochi panatenaici.

Sotto al Ponte Girevole, che collega l’isola artificiale del Borgo Antico con la terraferma ed il Borgo Nuovo, vi è il Castello Aragonese, o Castel Sant’Angelo, di proprietà della Marina Militare che consente visite guidate in ogni giorno dell’anno e gratuitamente. Risale all’anno 1000,  quando i Bizantini lo cominciarono a costruire per difendersi dagli attacchi dei Saraceni che provenivano dal mare.

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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