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Parigi raccontata dalle vetrine delle pasticcerie

Le vetrine di Parigi raccontano una città che da sempre ama la bellezza. Una città, che ha conosciuto lo stesso destino di tutte le città del mondo,  l’invasione di megastore e grandi catene, ma che ha saputo conservare i negozi piccoli, spesso con vetrine invitanti. Negozi che fanno ancora sognare, che ci ricordano spesso il valore del lavoro artigianale. É il caso delle pasticcerie, quinta essenza della joie de vivre.

Parigi raccontata dalle vetrine delle pasticcerie

Le vetrine di Fauchon sono le più fotografate di Parigi. La sua storia affonda le radici nell’800. Il marchio risale al 1886 quando il fruttivendolo Auguste Fauchon intuì che l’epicerie di place de la Madeleine era considerata uno “spaccio” di prelibatezze, concorrendo a creare la fama gourmand dei parigini. Fauchon è diventato in breve tempo la gioielleria del gusto, dove andare per comprare le eccellenze gastronomiche dolci e salate. Oggi conta 75 negozi in tutto il mondo e una solida infiltrazione nel mercato asiatico.  L’impero è guidato da Michel Ducros, immobiliarista che ha scelto la strada della internazionalizzazione. La multinazionale del cibo made in France si è lanciata anche nel settore dell’ospitalità aprendo a Parigi un hotel cinque stelle. Ovviamente si offre un’ospitalità gourmet!

Parigi raccontata dalle vetrine delle pasticcerie

Le vetrine di La Table d’Hediard ci riportano alla storia della sua fondazione. Tutto iniziò nella prima metà dell’800 quando Ferdinand Hediard vide per la prima volta frutti insoliti ed esotici come banane e litchi nel porto di Le Havre. Perchè non condividere il suo stupore con i parigini? A Parigi vendeva ciò che lo aveva affascinato  servendosi di un carretto “parcheggiato” sotto la statua del re Luigi XIV a Place des Victoires. La sua capacità di stupire e di proporre prodotti di qualità lo fece conoscere in tutta la città. Appena mise da parte un piccolo gruzzoletto, affittò un negozio a Notre Dame de Lorette.

Il locale era frequentato da diversi personaggi famosi. Tra questi Eugene Delacroix. Nel 1870 aprì la boutique in Place de la Madeleine, che è ancora il flagship store di Hediard. Proponeva diversi aromi di tè, caffè, spezie e frutta fresca esotica. Il marito della figlia Marie, Max Kusel, iniziò a sperimentare diverse ricette e a vendere marmellate. La figlia Germaine ideò i cesti come dono gourmet. Nel 1996 è stato aperto un ristorante all’interno del flagship store in Place de la Madeleine: La Table d’Hediard.

Parigi raccontata dalle vetrine delle pasticcerie: La Table d'Hediard

Imperdibili, classiche e golose le vetrine di Lenôtre che ci ricordano che Lenôtre è anche una prestigiosa scuola di pasticceria. La Maison Lenôtre è stata fondata  Gaston Lenôtre nel 1947, quando aprì il primo punto vendita in Normandia. Nel 1957 venne aperto un secondo punto vendita a Parigi. Io vi consiglio i macaron!

Parigi raccontata dalle vetrine delle pasticcerie: Lenotre

Le vetrine di Angelina sono storiche. Era la pasticceria preferita di Coco Chanel e Marcel Proust. Quando entri ti ritrovi nelle atmosfere della Belle Epoque. Candelabri di cristallo, soprammobili ricercati e specchi dorati vi faranno da cornice mentre sceglierete che cosa assaggiare o divorare (vedete voi!). Inaugurata nel 1903 dal pasticciere austriaco Antoine Rumpelmayer (ebbene sì il fondatore del tempio dolce parigino non era francese!), Angelina vi offre la migliore cioccolata calda di Parigi e il più celebre Monte Bianco, un’ esplosione di meringa, panna montata soffice soffice e pasta di castagne.

Parigi raccontata dalle vetrine delle pasticcerie: Angelina

Come leggere la storia di una città? Ci sono mille modi, io ho scelto: Parigi raccontata dalle vetrine delle pasticcerie.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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