in

La cioccolata calda migliore? 4 pasticcerie dove berla in Europa

Vi segnaliamo 4 pasticcerie imperdibili per la cioccolata, ma vi diciamo anche come evitare di sbagliare se la fate in casa.

Superate le feste di Natale, la voglia di dolce non vien meno. Le temperature si abbassano e la cioccolata calda, archiviato il panettone, diventa il nuovo simbolo culinario di un inverno che non cederà presto il passo alla primavera. Ma dove gustare la cioccolata calda migliore? Vi proponiamo quattro pasticcerie dove berla in Europa (ovviamente non può mancare l’Italia). Certo la cioccolata calda si può fare a casa, ma ricordiamoci che è un’arte e come tutte le arti ha i suoi artisti. Se amate viaggiare, le cioccolate consigliate vi riscalderanno gli animi e vi daranno la giusta energia per affrontare la giornata. Se, causa Covid 19, dovete restare chiusi a casa ecco i nostri consigli per farla a casa.

Come fare la cioccolata calda a casa

Se vuoi prepararti una tazza di cioccolata calda a casa:

  • scegli cioccolato con un alta percentuale di cacao: almeno70-80%;
  • è preferibile usare la tavoletta di cioccolato piuttosto che le polveri;
  • scegli la cottura in due step: porta il latte al punto di bollore (senza farlo bollire), poi versalo sulle scaglie di cioccolato nel pentolino. Riporta il composto a bollore, mescolando con la frusta;
  • 500 grammi di latte corrispondono a 150 grammi di cioccolato;
  •  se usiamo cacao in polvere: 500 grammi di latte, 125 grammi di cacao in polvere, 50 zucchero, 15 amido di mais e un cucchiaino di vaniglia o cannella per aromatizzare;
  • il latte può essere intero, semi-scremato, scremato o anche vegetale, di noci o di riso. Inevitabilmente ci sono piccoli cambiamenti di gusto;
  • se si usa il cacao in polvere, mescola con cura con un cucchiaio di legno tutti gli ingredienti, usando all’inizio latte freddo. Fai bollire la preparazione per 1 minuto;
  • si può usare dello zucchero per addolcire la cioccolata. Si può utilizzare anche saccarosio e possiamo anche provare con zucchero moscovado, sciroppo d’acero o un altro ingrediente che dà dolcezza;
  • si può aromatizzare con la vaniglia e la cannella, anche se possiamo sperimentare e provare la noce moscata macinata, peperoncino piccante e la cayenne macinata;
  • non congelare, metti in frigo per la conservazione.

Nota foodcultural famelica

Per i popoli preispanici il cioccolato era una bevanda spirituale. Una leggenda racconta che il Dio Quetzalcoatl donò agli uomini un albero di cacao. Per Famelici, una buona tazza di cioccolato densa e fumante è un vero toccasana che associamo alla casa, all’infanzia, alle feste, alle pasticcerie. Sono passati diversi secoli da quando i Maya per primi iniziarono a coltivare il cacao e lo portarono con sé quando emigrarono nello Yucatán. Alla famiglia reale azteca piaceva molto la bevanda amara preparata mescolando semi di cacao macinati con mais fermentato o vino e servita in tazze d’oro. L’imperatore azteco Montezuma beveva più di 50 tazze di cioccolata al giorno! Il conquistatore spagnolo Hernán Cortés apprezzò più che la bevanda le tazze d’oro e il fatto che i semi di cacao era usati come moneta. Ordinò così di incrementare le piantagioni di  “oro bruno”, assicurando alla Spagna il controllo del mercato del cacao.

La cioccolata calda migliore in Europa

Merlini a Campli (Teramo)

Perchè andare a Campli ed entrare nella cioccolateria, pasticceria e gelateria di Eugenio Merlini? Certo per la bontà della cioccolata calda. “Uso cioccolato puro, creato da massa di cacao, zucchero e acqua. Per seguire la tradizione, ho cercato di recuperare l’antica ricetta“. La cioccolata calda migliore: faustina, tazza in ceramicaMa anche per conoscere un’antica tazza: la chicchera castellana, il primo manufatto in ceramica adibito a bevande calde, in particolare proprio per la cioccolata calda. La più antica, di forma conica, prevedeva che fossero messe le fave di cacao tritate con acqua calda. La forma conica consentiva, amalgamando il contenuto, di fare “schiumare” il prodotto ottenendo così la prima bevanda calda al cioccolato. Dal 1600 la chicchera ha conosciuto diverse trasformazioni, diventando nel tempo, un connubio perfetto tra tazzina di caffè e tazza di cappuccino. Si presenta senza manici e con un piattino molto largo, con incavo centrale in cui si incastra la chicchera. Permetteva di bere bevande calde in carrozza, perché, grazie all’assenza dei manici, permetteva di riscaldare anche il corpo. Il suo piatto largo poteva ospitare biscotti o piccoli dolcetti. Io l’ho sorseggiata in una vera opera di design: una tazza che recupera l’immagine della Faustina. Ho così assaporato anche la cultura abruzzese!!!

La cioccolata calda migliore: Merlini a Campli

Angelina a Parigi

Angelina, una delle pasticcerie e cioccolaterie storiche di Parigi, capace di offrirvi la migliore cioccolata calda in tazza: una miscela a base di cacao della Costa d’Avorio, del Niger e del Ghana. Si trova di fronte ai giardini delle Tuileries. Non potete non vederla, le sue vetrine sono un attentato alla linea!

Fondata nel 1903 dal pasticcere austriaco Antoine Rumpelmayerera, che la chiamò con il nome della figlia, era frequentata dall’alta borghesia, oggi – ahimè-  da vocianti turisti! Qui facevano colazione Marcel Proust e Coco Chanel. Probabilmente sorseggiavano la migliore cioccolata calda, di cui nessuno, se non chi ve la prepara, sa la ricetta.

Non potete perdervela e peccate fino in fondo: assaggiatela con la pasta di Angelina, il Monte Bianco.

La cioccolata calda migliore: Angelina a Parigi

Neuhaus Galerie, Bruxelles

Cioccolato e birra, ovvero Bruxelles. Io ho assaggiato la cioccolata calda proposta da Neuhaus Galerie  (Galerie de la Reine). Entriamo non solo in una cioccolateria, ma nella storia del cioccolato. Qui agi inizi del 900, Jean Neuhaus Jr. ha creato il primo bonbon di cioccolato ripieno noto come pralina. Parliamo di quel sfizioso guscio di cioccolato con un morbido ripieno al rhum. Famiglia di creativi, visto che la moglie ha dato vita alla celebre scatola di cioccolato “ballotin”.

Che dire? I precursori del design declinato al cioccolato! E la cioccolata? Densa e gustosa. Magari da assaggiare con un macaron o una Suzanne, pralina alla fragola, o una affascinante Caprice, pralina alla vaniglia dedicata all’intramontabile Brigitte Bardot.

La cioccolata calda migliore: Belgio Neuhaus

Tasta, Milano

E se una cioccolateria prendesse spunto dal mondo del vino, organizzando verticali? Originale la “verticale” di cioccolate calde– dal cioccolato bianco al cioccolato di Modica- offerta dalla gelateria Tasta di Milano, un percorso reso ancora più goloso dalla possibilità di scegliere, senza costi aggiuntivi, la personalizzazione con granella di pistacchio di Bronte DOP, nocciole, cannella, peperoncino o panna montata, servita con biscotti prodotti artigianalmente e gluten free.

Percorsi degustativi possono essere costruiti con altri dolci, quali panettoni, biscotti, praline, gelati con gusti abbinati ad arte per esaltare i gusti o le consistenze. “La differenza con le cioccolate classiche in tazza– racconta il titolare Peppe Flamingoè che noi non usiamo bustine contenenti surrogati e amidi ma, davanti agli occhi dei clienti, sciogliamo delle barrette di cioccolata prodotta da un laboratorio artigianale modicano a marchio Tasta -ad eccezione del cioccolato bianco belga- in latte caldo biologico o acqua, a seconda delle esigenze e della tipologia di cioccolato. L’unico addensante che utilizziamo per rendere più cremoso il prodotto è la farina di semi di carrube, assolutamente naturale e senza additivi aggiunti. La cioccolata in tazza si fa ancora più golosa con la possibilità di scegliere, senza costi aggiuntivi, la personalizzazione con granella di pistacchio di Bronte DOP, di nocciole, cannella, peperoncino o panna montata, per 3 euro alla tazza, servita con quattro biscotti prodotti artigianalmente gluten free con farina di riso al nostro laboratorio”.

La cioccolata calda migliore: cioccolata tasta a Milano

Trovata la cioccolata calda migliore?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

2 Comments

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

ricette romane: la pinsa

Ricette romane: la pinsa (da non confondere con la pizza!)

I benefici della spirulina ma anche qualche controindicazione

I benefici della spirulina, con qualche controindicazione