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Birra: la conosciamo veramente? Come abbinare la birra ai piatti?

La Oggi non si parla più di birra, ma di birre. E mai come oggi sono sulla cresta dell’onda. Un successo indiscusso. Non solo vengono sorseggiate abbinate a diversi piatti, ma sono utilizzate come ingredienti per la preparazione di piatti gourmet. Ma quanti conoscono veramente i diversi tipi di birra? Sappiamo distinguere una birra di qualità da una birra “da battaglia”? E come abbinare la birra ai piatti? Famelici non è così convinto che in Italia si sia già diffusa quella cultura necessaria per saper scegliere con consapevolezza. Molti ancora ordinano “una birra”, delegando al barista la scelta.

come abbinare la birra ai piatti. Quanti conoscono veramente la birra?

Come abbinare la birra ai piatti?

Per non sbagliare ad abbinare un piatto a una birra, occorre informarsi, imparare. Per farlo correttamente bisogna conoscere il mondo della birra. E ci sono errori da evitare, come ad esempio prestare attenzione al rispetto di temperature e conservazione.

L’ABC della birra: un mini viaggio nel mondo della birra

La birra è una bevanda fermentata, alcolica prodotta con malto, acqua, luppolo e lievito. L’ingrediente principale è l’orzo distico, che per essere usato nella fermentazione deve essere trasformato in malto. L’orzo è lasciato fermentare in acqua per alcuni giorni fino a germinazione in modo da ottenere quegli enzimi capaci di trasformare gli amidi in maltosio. L’orzo maltato è macinato e trasformato in una specie di “farina”, per essere poi miscelato con acqua tiepida. La temperatura di questa miscela è innalzata fino a 65-70 gradi centigradi. In questa prima fase della produzione della birra il malto si trasforma in mosto. Il mosto è diviso dalle trebbie e viene cotto: è messo in una caldaia e fatto bollire per un periodo che varia fra 1 ora e 2 ore e mezza, a seconda del tipo di birra che si vuole produrre. Conoscere l'ABC della birra A questo punto si aggiunge il luppolo. Il mosto è fatto raffreddare e viene portato alla temperatura per la fermentazione (4-6 gradi per le birre a bassa fermentazione, 15-20 per quelle ad alta fermentazione). La fermentazione conosce due fasi: fermentazione principale e fermentazione secondaria o maturazione. Qui diventa importante il ruolo del lievito, la cui quantità e  temperatura  varia a seconda del tipo di birra che si vuole produrre. Nella fermentazione secondaria la birra prodotta è messa a maturare in  tini ad una temperatura che oscilla fra 0 e 2 gradi centigradi per 4-5 settimane circa. Le più pregiate possono essere fatte maturare anche per dei mesi. Si filtra e si imbottiglia o si infusta.

Altri tipi di fermentazione

Ci sono birre che sono prodotte utilizzando la fermentazione naturale, ovvero spontanea. In questo caso sono sfruttati i lieviti presenti nell’aria. Sono birre per lo più di frumento, prodotte in Belgio. Un altro metodo di fermentazione è quello “in bottiglia”. Prima dell’imbottigliamento è aggiunto del lievito per aumentare il tasso alcolico della birra. Sono generalmente le birre di abbazia, le strongale, e alcune birre bianche.

4 errori da evitare

  • Mai servire la birra ghiacciata per evitare che non si percepiscano tutti i diversi sentori. Evitare di usare il freezer.
  • La birra va conservata al fresco e non esposta alla luce per evitare la continuazione del processo di fermentazione.
  • Mai conservare la birra distesa su un lato per evitare il contatto con il tappo che il più delle volte è di metallo e rischia di modificarne il gusto.
  • Versare la birra in modo corretto: si versa piano, con il bicchiere piegato in modo da favorire la caduta della birra. Il bicchiere deve essere umido e ben pulito. La schiuma deve essere in superficie.

Quando la birra incontra la cucina gourmet

Ci sono birre che nascono dall’incontro tra le innovative ricette dei birrifici e le esperienze di cuochi che amano sperimentare. É il caso di Le Armonie di Gusto: 8 Luppoli Gusto Agrumato e 8 Luppoli Gusto Tostato. La birra: siamo sicuri di conoscerla?Sono alcune  proposte di Birrificio Angelo Poretti, ideate con la collaborazione dello chef Davide Oldani. 2 birre realizzate per essere abbinate a piatti della tradizione italiana e internazionale allo scopo di condividere aromi e sapori, creando una perfetta armonia di gusto. Ma quali sono le principali caratteristiche di queste birre?

8 Luppoli Gusto Agrumato una birra chiara ad alta fermentazione, caratterizzata da un corpo morbido e vellutato e da spiccate note agrumate. Il bouquet di luppoli utilizzati, insieme ad altri ingredienti aromatici (scorze d’arancia e coriandolo), la rende una birra fresca e profumata, ideale per accompagnare piatti dal gusto agrumato come un’insalata di arance e finocchio, frutti di mare al limone o dolci lievitati con frutta candita.

8 Luppoli Gusto Tostato una birra ambrata ad alta fermentazione, caratterizzata da morbide note maltate e fragranti note tostate. La tostatura del malto la rende una birra morbida e intrigante, che crea una perfetta armonia in abbinamento con carni arrosto alla griglia, una fonduta di formaggi stagionati o con cioccolato e nocciole.

Quando bere la birra se fa tanto caldo?

Soprattutto d’estate, il momento magico è al tramonto. L’alcol è un vasodilatatore e per questo, quando fa freddo, non riscalda. Anzi! Quando fa caldo, la dilatazione dei vasi sanguigni porta subito una vampata di calore, che si aggiunge al calore esterno.

Birra, Bukowski e Franklin: come spiegare la birra attraverso la cultura

La birra è una tentazione che non ha lasciato immuni diversi intellettuali. La passione per il malto fermentato aveva colpito, per esempio, Charles Bukowski e Benjamin Franklin.

Per Charles Bukowski: “io sono il mio dio. Siamo qui per disimparare gli insegnamenti della chiesa di stato, e il nostro sistema educativo. Siamo qui a bere birra. Noi siamo qui per uccidere la guerra. Siamo qui per ridere della probabilità e vivere le nostre vite così bene che la morte tremerà a prenderci.“

Per Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine: “Nella birra c’è libertà, nell’acqua ci sono batteri”.

L’ascesa della birra analcolica

La birra è talmente apprezzata da poterla trovare sotto differenti forme: dalla birra spalmabile che sfida la Nutella alla birra di abbazia fino alla birra  giapponese da degustare con piatti gourmet. Non manca la birra ricavata dai cornflakes. Impossibile non registrare l’ascesa della birra analcolica. Premessa: chi scrive fa fatica a definirla birra. Una forzatura.

Ma le ricerche di mercato commissionate dai grandi marchi di birre sottolineano come tra il 2019 e il 2025 scoppierà la moda delle birre analcoliche. Complici i Millennials che rifiutano l’alcol in nome della salute, la vedremo sempre più proposta in bar e locali alla moda. Il 30% degli americani tra i 21 e i 30 anni non hanno toccato un goccio di alcol da almeno un mese. E allora via libera alla birra analcolica pubblicizzata anche come bevanda per autisti.

A me sembra il ritorno agli anni del proibizionismo, anche se questa volta non imposto!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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