Prendi 3 amici con la passione per la ristorazione, aggiungi una location nella vera capitale italiana –
Milano – e ottieni un ristorante
davvero particolare! Scommetto che hai già indovinato, ti sto per presentare
il ristorante Particolare. Una vera
casa gourmet voluta dallo chef
Andrea Cutillo, dal maitre e sommelier
Luca Beretta e da
Mino Traversi, F&B manager di catene di hotel.
Particolare un ristorante dedicato a Milano
Nel cuore di Milano, a Porta Romana, in via Tiraboschi, il ristorante Particolare propone una cucina creativa e mediterranea. Ma prima di raccontarvi la cucina, vi descrivo una location veramente unica. Dopo il vernacolo dell’enoteca Enovalsugana di Trento e dopo il turbofuturismo del locale Mani Al Cielo di Rovereto, per realizzare il Particolare Milano gli architetti Rodolfo Sormani, Alessandro Tonassi e Matteo Ranghetti si sono ispirati all’eleganza milanese degli anni ’50 e ’60.
A cena o a pranzo potrete divertirvi a riconoscere nell’arredamento del locale traccia delle più belle idee del design del 900. Le prospettive specchiate, le textures a rombi, gli accostamenti cromatici, le linee degli arredi, le lampade dorate sono la testimonianza che cibo è cultura. Il progetto si è sviluppato intorno alla scelta dei rivestimenti, intrigante riproduzione in gres porcellana di un tappeto usurato, il quale crea un ambiente caldo e famigliare. Da qui la decisione di scegliere due colori predominanti: il grigio antracite e il cemento grezzo. A rendere il tutto più luminoso, l’uso del colore oro negli elementi di arredo e nelle lampade.
L’ambiente evoca l’amore per la tradizione del design milanese e il desiderio di osare del contemporaneo. Una location ideale per gustare piatti originali, delicati e creativi, testimoni di una cucina fatta con passione, sincerità e autenticità. Un ristorante essenziale in cui protagonisti sono gli ingredienti capaci di raccontare a tutti l’evoluzione di un piatto.
Ristorante Particolare: lo chef Andrea Cutillo in cucina
Lo chef Andrea Cutillo propone una cucina itinerante che va da Napoli a Milano passando per l’Asia. Un viaggio raccontato dal piatto che meglio lo rappresenta: il raviolo di ossobuco. La cultura gastronomica partenopea è rappresentata dalla forma del raviolo che richiama nella forma il calzone; la suggestione nipponica sta tutta nell’impasto fatto con la pasta di riso. E Milano? È rappresentata non solo dall’ossobuco ma anche dall’acqua di chiusura del raviolo con l’aggiunta di zafferano che richiama il risotto alla milanese. Al di là del must-have raviolo all’ossobuco, da provare il Polpo in 3 cotture, prima bollito, poi fritto e poi passato alla piastra servito con patata viola, olive taggiasche pomodori confit e sedano croccante.
Da una semplice Seppia e Piselli nasce un piatto che si ricorda a lungo: la seppia viene cotta a bassa temperatura in infusione con lime e zenzero, servita con piselli in crema e interi, il nero di seppia spennellato e cialda senza dimenticare il nero di seppia.
Da segnalare il Tiramisù Particolare. Su una base di crema al mascarpone classica si trova un gel di savoiardi cotti nel caffè e una sfoglia croccante ottenuta dai savoiardi.
Un dolce altrettanto buono? Il Frozen yogurt con gelato allo yogurt, salsa di lamponi, cialda croccante, frutti di bosco e cioccolato piccante.
I vini? Una carta selezionata che privilegia piccoli produttori come grandi realtà legate al territorio nazionale, tante bollicine e diversi vitigni autoctoni.
Ristorante Particolare
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