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Ricette romane: la pinsa (da non confondere con la pizza!)

Da non confondere con la pizza, la pinsa romana, dalla forma allungata e tonda, ha una storia antica, risalente all’antica Roma. Il suo segreto? L’aromaticità

La storia della pinsa risale all’antica Roma. I contadini per realizzarla macinavano diverse tipologie di cereale e ottenevano un prodotto simile alla focaccia o alla schiacciata, come evidenzia il termine pinsa, che deriva dal latino schiacciare. Uno schiacciare che in realtà è più un allungare per ottenere una forma allungata e rotonda. La grande differenza, che rende la pinsa diversa dalla partenopea pizza, è la consistenza. La pizza napoletana è sottile al centro e soffice sul cornicione, mentre la pinsa romana è morbida al centro e croccante sul cornicione. Inoltre l’impasto base è diversissimo. La ricetta della pinsa prevede diverse tipologie di cereali, essendo un mix realizzato con  farina di frumento, farina di riso, farina di soia e pasta madre. Al palato presenta aromi più complessi, con una nota acidula data dalla pasta madre che impone tempi di lievitazione e maturazione più lunghi.

La ricetta della pinsa romana

Ingredienti

• 650 g di farina di frumento
• 30 g di farina di riso
• 20 g di farina di soia
• 500 ml di acqua
• 1/2 bustina di lievito per pizza
• 10 g di sale
• 1 cucchiaio di olio

Procedimento

Mettere in una ciotola le farine con il lievito e mescolare velocemente e con energia. Unire a filo l’80% dell’acqua fredda indicata. Dopo aver ottenuto un impasto omogeneo, aggiungere sale e olio.

Unire  l’acqua rimanente e mescolare bene per ottenere un impasto ben incordato e omogeneo. Dare all’impasto la forma di un panetto, farlo riposare in una ciotola coperta da pellicola e metterlo a lievitare in frigorifero per più di 24 ore.

Trascorso il tempo di riposo, dividerlo in 6 panetti di uguale peso. Farli lievitare a temperatura ambiente per 3 ore, fino a quando non saranno raddoppiati di volume.

Ungere la teglia del forno con olio e stendere i panetti, uno alla volta, dandogli una forma ovale. Infornarli uno alla volta a 200°C per 15 minuti.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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