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Mai provato il caffè leccese? Latte di mandorle al posto dello zucchero

Lo ammetto conosco molti modi di proporre il caffé, ma non avevo mai assaggiato il caffè leccese. Da assaporare rigorosamente in modalità slow preferibilmente seduti, socializzando, lavorando o studiando. Il caffè è un rito, un modo per volersi bene e il caffè leccese…lo è!

Si tratta di una delle meraviglie del Salento, una versione simile al caffé in ghiaccio. L’ingrediente che lo rende particolare? Il latte di mandorle come sostituto dello zucchero.

L’origine è spagnola, si rifà al “Café del Tiempo”, tipico di Valencia, dove era servito con una fetta di arancio o di limone. Alcuni caffè di Otranto ve lo servono ancora per sconfiggere la calura delle giornate estive.

La ricetta del caffè leccese

Preparare il caffè espresso e versarlo in una tazzina. Intanto mettere in un bicchiere dei cubetti di ghiaccio e un poco di latte di mandorle fresco. Unire il caffé prima in una tazzina e poi nel bicchiere. Va degustato freddissimo. La ricetta originale prevede di servirlo con gli stati di latte di mandorle e caffé separati. Prima di berlo, va girato con il cucchiaino.

Dove ho scoperto la cultura del caffè del Salento

Sembrerà strano ma il caffè leccese l’ho scoperto al mercato di Poggiardo, presso una bancarella che vende il latte di mandorle.

Il mercato di Poggiardo affonda le sue origini nel Rinascimento. Nel 700 è già conosciuto in tutto il Salento: “Poggiardo è la migliore terra di tutta la diocesi, con mercato in ogni settimana, il migliore di tutti quanti, che vi sono in quest’angolo della Provincia…con numeroso concorso”. Così si legge nella Petizione di Mons. Duca al Re di Napoli per il trasferimento della Regia Università degli Studi da Castro a Poggiardo nell’Anno 1798. 

Nell’800, per la stima del prezzo medio dei cereali, in molti  paesi del Salento si faceva riferimento alla Voce o prezzo medio, verificato proprio a Poggiardo.

Ancora oggi, ogni mercoledì, il mercato di Poggiardo è un momento importante per chi vuole conoscere i veri prodotti salentini. Frutta, verdura, taralli, caramelle, olive, sementi e…latte di mandorle. Ed è proprio qui che  ho conosciuto il segreto per fare un buon caffé…amato in tutto il Salento!

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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