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Vieni a prendere un caffè con…

Quante volte hai detto: vieni a prendere un caffè? Ma sei sicuro di conoscere la cultura del caffè e il suo legame con la letteratura? Per mettere alla prova le tue nozioni letterarie, ecco alcune suggestioni  che ci fanno scoprire che cosa ha rappresentato nella storia della letteratura italiana. Il caffè è stato spesso all’origine di alcuni importanti movimenti letterari, artistici e filosofici della nostra storia. É stato un’occasione, una scusa per condividere idee e pensieri. Qualche esempio? Carlo Goldoni con il suo testo teatrale la Bottega del caffè, la rivista Il Caffè intorno a cui si riunivano gli illuministi guidati da Pietro Verri e gli scritti dei Futuristi, che spesso si riunivano al Caffè delle Giubbe Rosse a Firenze.

Goldoni a la Bottega del caffè: cibo e cultura

Ai tempi di Goldoni il consumo del caffè era un lusso amato dai patrizi. Proprio per questo le botteghe di caffè aumentarono nel giro di pochi anni e divennero luoghi mondani, ma anche di incontri culturali. Il caffè aveva un ruolo sociale e intellettuale, che consentiva il confronto tra i valori aristocratici e quelli borghesi.

La rivista Il Caffè e l’illuminismo

Circa un decennio dopo l’uscita de La bottega del caffè di Goldoni, a Milano gli illuministi si riuniscono intorno alla rivista Il Caffè. Le scelte editoriali avvenivano spesso ai tavolini di un caffè. vieni a prendere un caffè con...gli illuministi della rivista Il CaffèCome fu scelto il titolo della testata? Sicuramente ci fu un richiamo al luogo dove avvenivano le riunioni di redazione, ma anche alle suggestioni culturali che offriva una bevanda considerata nuova ed energizzante. Uno dei primi articoli pubblicati da Pietro Verri, subito dopo le pagine introduttive che spiegavano le motivazioni della pubblicazione, è significativo: Storia Naturale del Caffè. Dopo una breve discussione sull’origine della pianta a Costantinopoli, il suo passaggio nel mondo arabo, e come in Europa, fosse da poco nota, l’intellettuale milanese descrive come prepararla per avere un’ottima bevanda. Conclude l’articolo ricordando come il caffè “rallegral’animo, risvegliala mente […] particolarmente utile alle persone che fanno poco moto e che coltivano le scienze” accelerando l’attività corporea e ravvivando lo spirito. Confronta poi il caffè alla mitica bevanda nepente, che pare fosse apprezzata da Omero e altri greci per la sua capacità di far dimenticare il dolore.

Tecnologia, velocità, energia: la cultura del caffè e il futurismo

I futuristi amarono il caffè come promotore della modernità attraverso l’avvento della macchina per l’espresso. Queste comparvero ovunque nei bar e nei ristoranti, particolarmente in quelli soprannominati “i bar americani”, assai amati dalla borghesia.Pubblicità futurista caffè. vieni a prendere un caffè con...i futuristi Qui spesso la bevanda era bevuta in piedi e ciò per i futuristi coincideva con l’idea della velocità. Una vita veloce associata a una bevanda energetica! La parola “espresso” non è un concetto strettamente italiano. Il termine fu preso dall’inglese express che a sua volta lo deriva dalla parola francese exprès, che vuol dire “made to order,” o “fatto su ordinazione”. Alla metà dell’Ottocento in Inghilterra erano in servizio dei treni che correvano alle loro destinazioni senza fermarsi in fermate intermedie. Erano gli espresses. Quando Luigi Bezzera, nel 1905, presentò domanda per un brevetto per la sua macchina per l’espresso fece riferimento ai treni e alla velocità a cui rimandava il termine caffè espress. Il futurismo non ne poteva rimanere che affascinato! Tre poster pubblicitari testimoniano l’intreccio fra il caffè e l’arte futurista. La prima pubblicità è di Leonetto Cappiello e rappresenta un uomo sul treno che stende la mano per prendere un caffè dalla macchina per l’espresso. Treno e caffè esprimono il valore della velocità. Le altre due sono di Fortunato Depero e Luigi Veronesi. Perché i Futuristi erano attratti dalla caffeina? Semplice: è un alcaloide naturale che eccita la mente e permette di produrre idee in modo decisamente più rapido. Non stupisce che Marinetti fosse chiamato “la caffeina d’Europa”. Il più grande portavoce del futurismo considerava il caffè uno strumento che poteva “liberare” l’Europa dall’idolatria del passato.

Il suggerimento di Famelici per ristoratori che vogliono promuovere la cultura del caffè

vieni a prendere un caffè

E se per la vostra carta del caffè– perché chi ama il caffè vuole sapere che cosa sta sorseggiando- prevedeste anche un piccolo omaggio? Cosa? Una citazione letteraria da accompagnare alla descrizione del caffè che proponete. Noi di Famelici abbiamo trovato qualche frase celebre da proporvi, a voi poi la ricerca di versi, frasi, riflessioni su una bevanda che è cultura e che merita la stessa considerazione che prestiamo quando scegliamo un vino!

  • Caffè…ovvero salute!

“Bevo quaranta caffè al giorno per essere ben sveglio e pensare, pensare, pensare a come poter combattere i tiranni e gli imbecilli. Sarà senz’altro un veleno, ma un veleno lentissimo: io lo bevo già da settant’anni e, finora, non ne ho mai provato i tristi effetti sulla mia salute…” Voltaire

  • Caffè…ovvero vigore!

“Il caffè mette in movimento il sangue, ne fa sgorgare gli spiriti motori, eccitazione che precipita la digestione, caccia il sonno e permette di utilizzare un po’ più a lungo le facoltà cerebrali”. Honoré de Balzac

  • Caffè…ovvero cultura!

“…Ecco il caffè, signore, caffè in Arabia nato, | E dalle carovane in Ispaan portato. | L’arabo certamente sempre è il caffè migliore; | Mentre spunta da un lato, mette dall’altro il fiore. | Nasce in pingue terreno, vuol ombra, o poco sole. | Piantare ogni tre anni l’arboscel si suole. | Il frutto non è vero, ch’esser debba piccino, | Anzi dev’esser grosso, basta sia verdolino, | Usarlo indi conviene di fresco macinato, | in luogo caldo e asciutto, con gelosia guardato. | … A farlo vi vuol poco; | Mettervi la sua dose, e non versarlo al fuoco. | Far sollevar la spuma, poi abbassarla a un tratto | Sei, sette volte almeno, il caffè presto è fatto…” Carlo Goldoni

  • Caffè…ovvero intensità!

“Quando al di sopra della Linea Gotica si è giù di corda ci si aiuta con un grappino, a Napoli, invece, con un caffè, e per raggiungere il livello desiderato, credetemi, ce ne vogliono almeno tre, e di quelli buoni. Ma tre caffè al giorno costano quello che costano. Forse ce li dovrebbe passare la mutua”. Luciano De Crescenzo

  • Caffè…ovvero perizia!

Concè ti sei immortalata!
Che bella schifezza che hai fatto!
Non ti piglià collera Concè.
Tu si una donna di casa e sai fare tante cose.
Per esempio ‘a frittata c’ ’a cipolla, come la fai tu non la sa fare nessuno.
È una pasticceria. Ma ‘o ccaffè non è cosa per te.
Non lo sai fare e non lo vuoi fare, perché vuoi risparmiare.
Col caffè non si risparmia.
E’ pure la qualità scadente: chisto fete ‘e scarrafune… Eduardo De Filippo

Caffè e cultura un legame indissolubile!

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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