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6 caffè d’autore per 6 film evergreen

Amate il cinema, ma anche il caffè d’autore? E allora non perdetevi il gioco che Famelici organizza per cinefili e veri intenditori di caffè! Abbiamo scelto sei film e li abbiamo abbinati a sei referenze proposte da Caffè del Caravaggio. A voi la scelta!

  • Colazione da Tiffany: tubino, occhiali da sole, perle e …caffè

Colazione da Tiffany, un caffè veloce ma d'autoreCome dimenticare la prima scena in cui un’elegantissima Audrey Hepburn, accompagnata dalla dolce melodia di Moon River, scende da un  taxi giallo per fermarsi davanti alla vetrina della gioielleria più famosa del mondo, Tiffany, sorseggiando un caffè? É mattina e, anche se si ha fretta, come si può rinunciare a un buon caffè caldo?

Un caffè veloce…ma dal gusto deciso: Monorigine Guatemala Antigua Pastores

  • Il favoloso mondo di Amèlie: una giovane ragazza con un gusto pronunciato per i piccoli piaceri della vita

Il magico mondo di Amelie: protagonista il caffè d'autore

Chi non è rimasto affascinato dalla sognante Amèlie? La giovane donna lavora in una caffetteria dove svolge con successo il ruolo di Cupido in favore di Joseph e Georgette. La curiosità? Il bar dove si ambienta il film esiste veramente. Si tratta del Café des 2 Moulins in Rue Lepic al numero 15, nel quartiere di Montmartre.

Un caffè per sognatori… capace di riportarli con i piedi per terra: Monorigine Etiopia Sidamo

  • Coffee and cigarettes: incontri surreali al bar accompagnati da una dose extra di caffeina

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Un film senza trama, 11 cortometraggi, il cui filo conduttore è il ritrovarsi in un bar di fronte a una tazzina di caffè. Un’occasione per discutere di tutto e di niente, per intavolare discorsi “fumosi” ma ironici. Certo i protagonisti sono davvero personaggi strani. Un esempio? Bill Murray beve il caffè direttamente dalla caffettiera. La morale? Al di là delle nostre follie – come accade in tutti gli 11 cortometraggi – siamo sempre disposti a brindare (con tintinnio!) con la nostra tazzina di caffè!

Un caffè per chi ama le costruzioni linguistiche surreali… ma sul caffè non si scherza: Monorigine Nicaragua San Juan

  • Pulp Fiction: il film cult degli anni 90…il caffè non può mancare!

caffè d'autore per 6 film evergreen: Pulp Fiction

Un caffè pulp? Fatevi suggestionare da Jules Winnfield: “Sì, stavo seduto a mangiarmi la focaccina, a bermi il caffè e a ripassare l’accaduto nella mia mente quando ho avuto quello che gli alcolisti definiscono il momento di lucidità”. Un film-labirinto dove le storie si intrecciano, mixando comicità e tragicità.

Un caffè per chi ama l’umorismo noir… e sa che il caffè aiuta a prendere le decisioni più difficili: Miscela Vigoroso

  • C’era una Volta in America: il film dove il caffè ruba la scena a Robert De Niro!

C'era una volta in America: caffè d'autore per un film evergreen

Forse il film più noto che ha reso il caffè protagonista indiscusso di una scena cult. Nel capolavoro di Sergio Leone Robert De Niro, distrutto per la fine del suo grande amore, sceglie la solitudine. Ritrovato dai suoi compagni sorseggia del caffè. In un silenzio assordante l’attore gira il cucchiaino per un minuto interminabile. Tutti i protagonisti della scena cercano di capire che cosa sta passando nella mente degli altri. Il silenzio è rotto solo dal rumore metallico del cucchiaino che gira il caffè. De Niro cede la scena al caffè!

Per chi ama il caffè… tanto da pretendere intorno a sé il silenzio assoluto: Monorigine Jamaica Blue Mountain

  • Questi fantasmi: il rito napoletano del caffè

caffè d'autore: questi fantasmiIl film, diretto e interpretato da Edoardo de Filippo, è diventato famoso per il monologo dedicato alla preparazione del caffè, considerata una vera arte. Passato alla storia sia dei cultori del cinema che del caffè, noi ve lo proponiamo: https://www.youtube.com/watch?v=7d_Q-4loIrQ

Per chi ama il caffè della tradizione…ma accetta i cambiamenti che possono solo migliorare il caffè: Miscela Intenso

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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