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Le città? Scopritele al mercato in nome di cibo e cultura

Per chi organizza viaggi in nome di cibo e cultura, le città sono da scoprire anche al mercato.

Le città? Scopritele al mercato. Per capire la loro gastronomia non c’è niente di meglio che fare un giro al mercato. Farsi avvolgere da colori, suoni, profumi e racconti di chi ama i propri prodotti e la propria terra. Per molti perdersi al mercato è un ritorno alle origini. Atmosfere imperdibili per assaporare una città senza annoiarsi!

Losanna -mercato del sabato

Le città? Scopritele al mercato

Il mercato del sabato  in un luogo centrale e storico della città. Nulla a che vedere con i mercati fighetti costruiti per abbindolare i turisti. É ancora un mercato che non ha perso la sua identità contadina. Non aspettatevi uno di quei mercati che si sono trasformati in bar all’aperto.

Qui si incontrano chi produce, chi  vende e chi compra ed è il modo migliore per respirare una città. Nessuna mercificazione, nessuno spazio costruito per essere postato su Instagram. Si trova l’autentico prodotto delle campagne di Losanna.

Mercato di Poggiardo -Lecce

Le città? Scopritele al mercato

Moniceddhe, ciliegie, olive, fave, meloni: il cibo in Puglia è una questione d’identità. Una terra gourmand ricca di frutta, verdura, pesce. Se la vuoi conoscere, ti consigliamo un giro al mercato. Noi lo abbiamo fatto a Poggiardo. Qui abbiamo trovato le Moniceddhe, che i loro estimatori mangiano con peperoncino e vino. Assolutamente buone come le celebri escargot francesi, le lumache di terra, un classico della cucina salentina, hanno rappresentato nel passato un piatto povero dal momento che era facile trovarle nei campi, negli orti dopo una forte pioggia.

Perchè perdersi tra le bancarelle del mercato di Poggiardo? Per i suoi colori, i suoi profumi e la vivacità. Assai frequentato, una vera istituzione salentina, straborda di ogni genere di merci e di affari. Troverete anche il caffè leccese, di cui vi abbiamo già parlato.

Palermo – Ballarò

Le città Scopritele al mercato. Ballarò a Palermo

Ballarò, il mercato storico di Palermo, le cui origini risalgono al X secolo durante la dominazione araba in Sicilia. Il nome deriva dal termine arabo Balhara, nome del villaggio di commercianti arabi che vendevano spezie al mercato. É il luogo che fa per te se vuoi acquistare prodotti alimentari. Si possono comprare carne, pesce freschissimo, frutta e verdura proveniente dalla campagna palermitana, e ancora formaggi, prodotti tipici e dolci.

Il mercato offre anche la possibilità di scoprire tesori di una bellezza rara, come, ad esempio, la seicentesca barocca Chiesa del Carmine Maggiore, con splendide maioliche colorate. Le stradine che formano un’intricata ragnatela del Ballarò ha ispirato lo scrittore Luigi Natoli, tanto che il mercato è l’ambientazione del romanzo “I Beati Paoli”.

Mauritius – Mercato di Flacq

Le città Scopritele al mercato: mauritius

Il mercato di Flacq, a 10 minuti d’auto da Belle mare, è il più grande mercato all’aperto di Mauritius. Alcune bancarelle sono presenti ogni giorno, ma il mercoledì e la domenica sono i giorni migliori per vivere un’esperienza che ti immerge nella vita quotidiana di un’isola fatta di sapori e colori.

Si trova di tutto: dalla frutta e verdura all’abbigliamento fino ai souvenir…tra cui magliette falsi d’autore e batik. Qui dovete esercitare l’arte della contrattazione. Non si compra nulla senza avviare estenuanti “tira e molla”. Un gioco divertente è capire che cosa sono le verdure e la frutta esposte e poi chiedere il loro nome. State sicuri che rimarrete stupiti nello scoprire che non avete saputo distinguere un pomodoro da una melanzana!

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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