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Estate in Gallura: viaggio gourmet nel Nord della Sardegna

C’era una volta la Gallura, una regione fiera della sua storia e delle sue tradizioni. Una terra che è sinonimo di libertà. Lo era un tempo, lo è ancora, e sempre più, oggi! Ma tu sai dove è la Gallura? Mmmhhhh, forse si, forse non tanto… quindi… la Gallura è in Sardegna, più precisamente è la porta d’ingresso del nord est dell’isola. Si estende dal fiume Coghinas che la delimita ad ovest, passa per il monte Limbara, che ne delimita la parte meridionale, fino al massiccio del monte Nieddu a sud-est. È una zona che unisce le bellezze delle coste marittime al fascino delle zone dell’entroterra ricco di storia, cibo e cultura.

Ora che vi abbiamo chiarito geograficamente la posizione vi possiamo rivelare i veri motivi per cui è una delle mete preferite del Mediterraneo, scelte da un turismo internazionale di ogni ceto sociale e di ogni fascia d’età, un territorio da visitare in un’estate che qui è sempre molto lunga, fino almeno a fine ottobre, ma anche oltre…

Vacanze in Gallura, le idee di Famelici suggerite dall’Associazione Gallura Turismo

Perché visitare la Gallura

Si parla spesso di Sardegna ma è giunto il momento di cominciare a distinguere le diverse Sardegne e a scoprire le sue aree meno note. Così la Gallura non è solo mare, ma è anche un’entroterra meraviglioso, tutto da scoprire, da esplorare. Ci sono circa una trentina di comuni, uno più sorprendente dell’altro.

Luras, con la sua produzione di Nebiolo (mi raccomando con una b sola!); Aggius, borgo Bandiera Arancione, noto per il suo museo del banditismo e dell’arte tessile; Calangianus con la produzione del sughero o ancora Monti per la produzione del Vermentino. E poi si può fare un’escursione in battello sul Lago Liscia, un lago artificiale tra i comuni di Luras, Sant’Antonio Gallura e Luogosanto; oppure una visita al Nuraghe Majori, nel comune di Tempio Pausania, un monumento che risale all’Età del Bronzo Medio (1400 a.C.), realizzato con pietre di incredibili dimensioni. Siamo anche vicini alle Tombe dei Giganti di Arzachena, risalente al 1400 AC composte da una camera funeraria lunga 30 metri e larga 3 metri, dove si rendeva omaggio ai morti della comunità.

Ma non è da meno la costa: circa 450 chilometri di mare, spiagge e oltre 25 splendide isolette. Qui si respira la tipica atmosfera di vacanza italiana, un vero tuffo negli anni 70-80, quando molti investivano comprando case di villeggiatura. Ora il turismo è cambiato, e con lui anche la Gallura si è modificata nell’offerta e nella sua vivibilità, accrescendo il suo fascino, rendendola una terra perfettamente in linea con i tempi.

Sono tanti i modi per goderne le bellezze e le sue eccellenze, magari attraverso percorsi di trekking o in bicicletta, oppure in un itinerario che unisce storia, cultura e tradizioni, dove i segni del tempo si profumano della bontà dei cibi, nei piatti che esaltano tutta la naturalezza di questa terra, la genuinità dei suoi prodotti, la sapiente manualità nella trasformazione in specialità locali, come la suppa cuata, i malloreddus, i culurgiones o il pesce e i crostacei freschissimi di questo mare cristallino. Però questo lo vedremo un pò più in là… ora seguiteci…

Nell’entroterra gallurese alla scoperta di…

Iniziamo da una perla della Gallura interna: Aggius, uno dei borghi più belli d’Italia, tutto in pietra granitica, da raggiungere percorrendo una strada panoramica, per poi scoprire lo storico museo del banditismo e il MEOC museo etnografico Oliva Carta Cannas, a due passi dalla strepitosa Valle della Luna, esempio autentico di una cultura della pietra, rimasta nel cuore di queste terre, da visitare accompagnati da Paolo di Tutt’a Pedi. Qui si produce Panedda e Curria, un formaggio misto di pasta molle di vacca e capra.

Grandi protagonisti dei piatti serviti ad Aggius sono i frutti della terra, che ci consentono di conoscere il valore storico e culturale dello stazzu, la cui etimologia rimanda al termine latino statio, ovvero “stazione”. Si trattava di una costruzione unica e rettangolare, eretta con blocchi di granito, solitamente edificata su un solo piano, spesso divisa in diversi ambienti man mano che la famiglia si allargava. Non era un edificio che voleva ostentare ricchezza, era funzionale, adatto a rispondere alle esigenze della vita dei campi e a resistere alle intemperie.

Estate in Gallura viaggio gourmet per conoscere il significato dello stazzu

Noi abbiamo cenato presso lo Stazzu Coiga, a pochi chilometri da Aggius. Qui abbiamo gustato un’ottima Suppa Cuata, il piatto tipico della Gallura probabilmente nato nel 700. Una zuppa di pane raffermo a lievitazione naturale, formaggio vaccino fresco leggermente acidificato, pepe nero, prezzemolo e brodo di carne vaccina, di cui ogni famiglia gallurese conserva la sua ricetta.

La tradizione vuole che gli ingredienti siano assemblati la notte precedente alla presentazione in tavola. Si devono alternare nella teglia di terracotta o di alluminio strati di pane a fette, formaggio affettato sottile e formaggio grattugiato mescolato al prezzemolo tritato e agli altri ingredienti fino a riempire la teglia. Il brodo viene aggiunto a poco a poco, ricordandosi di bucare gli ingredienti assemblati con uno stecco appuntito per facilitare la penetrazione omogenea del brodo. La si inforna un’ora e mezza prima di mangiarla, per 40 minuti a 200°C. Si lascia riposare circa mezz’ora prima di degustarla.

Impossibile non assaggiare con i salumi e il formaggio il pane sardo, spesso ancora preparato in casa. Chi non conosce il pane Carasau, il pane che scrocchia? Ma poi c’è il Civraxiu; il Coccoi, prodotto con la semola; il Coccu, fatto con frumento fermentato o la famosissima Fresa, un pane logudorese a forma di schiacciata sottile. Una ricetta tipicamente gallurese è Li Pan’a Fitti fatto con spianata bollita in brodo di pecora e insaporito con olio locale, prezzemolo, formaggio pecorino e cannella.

Estate in Gallura viaggio gourmet: luras

Ma lasciamo Aggius e perdiamoci nelle campagne di Luogosanto, per visitare l’Eremo di San Trano, meraviglioso luogo di culto e di silenzio, per proseguire poi per Sant’Antonio di Gallura che, se siete fortunati come noi, potete trovare una guida di eccezione, Gina Pirrodda, amante ed abitante di questo piccolo borgo dove gestisce un piccolo e splendido B&b immerso nella ricca vegetazione di frutteti e canapeti. Qui si visita il lago del Liscia, magari a bordo del battello, per toccare altre sponde, come quella dove sorge il Liscia Country Relais (079 9623027), bella struttura ricettiva e di ristorazione che è tappa ideale per visitare l’imperdibile parco degli Olivastri millenari.

Nel vostro, come nel nostro tour non può mancare una sosta enogastronomica dove gustare la carne di maiale e di manzo. Noi abbiamo assaggiato il tradizionale porcetto presso l’Agriturismo da Pieruccio a Trinità d’Agultu e all’Agriturismo Stazzu Coiga ad Aggius, entrambe deliziosi, nella tenerezza della carne e nel sapore delicato, servito nel rispetto delle modalità della cultura gallurese, che prevede che un maiale piccolo da latte, allevato localmente, sia arrostito allo spiedo con cotture lunghe di almeno otto ore. Un’altra specialità particolare da gustare sono i ravioli dolci di ricotta accompagnati dalla salsa al pomodoro. Li si possono trovare aromatizzati al limone o all’arancia.

Estate in Gallura viaggio gourmet. Nebiolo di Luras

E il vino? Il vino della Gallura è il vermentino, ma noi ci siamo lasciati incantare dal Nebiolo. La cantina Tenute Villa LaurasLuras, produce  un vino rosso Colli del Limbara IGT da uve Nebbiolo in purezza il Babbai Jolzi. Da degustare!

Altra storia ma di tutto rispetto è un progetto che coinvolge delle giovani donne, che nel 2012 hanno dato vita a CoolTour Gallura, una cooperativa sociale al femminile. Appassionate di archeologia, hanno reso possibile la visita del sito Lu Brandali. Databile dal XIV al X secolo a.c., è composto da una tomba di giganti e un villaggio capannicolo che ha restituito diversi reperti. É visitabile anche una mostra di archeologia nuragica, che consente di leggere, toccare ed ascoltare. Eh sì, qui il viaggiatore curioso disporrà di stampe in 3D, app, virtual tour, un vero percorso tattile e sonoro.

Estate in Gallura: viaggio gourmet: lu brandali, sito archeologico

Le gourmandise della Gallura: dai piatti di terra ai piatti di mare

Non basta una vacanza per scoprire tutti i ristoranti dove si mangia bene in Gallura. I piatti di mare che fanno da padrone nei menu dei ristoranti sulla costa sono le cozze allevate ad Olbia. Il pescato del giorno è spesso insaporito con il Vermentino locale. Ristoranti galluresi dove si mangia ottimo pesce sonoS’Andira, località Santa Reparata, La Lampara in Via Pertini, Thomas in Via Valle D’Aosta, tutti a Santa Teresa Gallura.

E per un aperitivo a Santa Teresa? Le Top-Tappe sono queste: Caffè Canne al Vento (via Nazionale 23), Central Bar 80 (Piazza Vittorio Emanuele), Rena Bianca Beach Bar (spiaggia Rena Bianca), S’Andira (Santa Reparata).

La colonna sonora per un viaggio in Gallura

Vuoi fare un video della tua vacanza e non sai qual è la musica giusta? Ogni location ha il singolo adatto: sono le immagini a parlare, quindi le colonne sonore più cool sono quelle strumentali e con poche strofe. Ecco i nostri suggerimenti.

  • TazendaCarrasecare
  • Elena Ledda – Cantu a Dillu
  • Fabrizio De AndrèDisamistade 
  • Marco Muntoni e Giovanni Puggioni  “No potho reposare”. Ninna-nanna per vegliare l’amore
  • John Denver – “Country roads, take me home to the place I belong”

A chi rivolgersi per organizzare il viaggio

Se i consigli di Famelici non ti bastano, ti ricordiamo Gallura Turismo, l’associazione formata da imprenditori e operatori del Turismo della Gallura che si muovono in sinergia allo scopo di promuovere idee ed iniziative a favore del territorio e al servizio di chi sceglie questa splendida meta per le sue vacanze o per un week end indimenticabile.

Se ora vi siete convinti a partire,non vi resta che farvi suggerire le migliori soluzioni di soggiorno e non solo, per vivere le esperienze di cui questa terra è ricca, per sorprendervi ogni giorno, un pò di più… fidati, vai qui

Roberto Rossi e Monica Viani

 

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