Storie di donne che sono entrate nella leggenda, pur non avendolo né voluto né chiesto. Per festeggiare in modo famelico l’8 marzo, abbiamo scelto di raccontarvi la storia di una banditessa sarda, diventata leggenda: Paska Devaddis. Per non cadere in facili letture e per comprendere un fenomeno che ha insanguinato la Sardegna, prima di raccontarvi la sua storia, vi portiamo ad Aggius alla scoperta del Museo del Banditismo.
Ad Aggius il Museo del banditismo
Ad Aggius un museo dedicato al banditismo: storia recente, di cui ancora oggi non è facile parlare, ma proprio per questo un importante strumento per capire perchè e come è nato un fenomeno di criminalità. Un luogo che ci consente di comprendere la storia della donna -bandito Paska Devaddis, la banditessa attorno la cui figura si è costruita una leggenda.
Aggius, borgo bandiera arancione del TCI, è un piccolo centro dell’entroterra gallurese che sorge a pochi chilometri da Tempio Pausania. Il Museo del banditismo è una tra le mete più attrattive di questa parte di Sardegna e raccoglie oggetti e storie in una completa e singolare narrazione che associa ad ogni “reliquia” una storia. L’idea è nata per ricordare un passato che ha visto il piccolo borgo di Aggius al centro di faide, omicidi e infinite violenze.
Ma in che cosa consiste ad Aggius il Museo del banditismo?
Allestito nel vecchio Palazzo della Pretura, si sviluppa in 4 sale costellate di oggetti, documenti, foto, indumenti e armi che tracciano un percorso che ricorda la sanguinosa storia del banditismo sardo. Si inizia da una sala a pianterreno ricca di foto segnaletiche e si finisce con il racconto della storia del bandito aggese Sebastiano Tansu, “il Muto di Gallura”, che ispirò l’omonimo romanzo di Enrico Costa.
Il museo, l’unico nell’isola, ha il valore di una sorta di diario collettivo con l’obiettivo di capire le motivazioni sociali che portarono al banditismo. Un tentativo simile a quello compiuto nel 196 da Vittorio De Sica con il film del “Banditi a Orgosolo“, film girato in Barbagia nello stesso anno de “La Dolce vita“ di Fellini.
Dio fece le madri perche’ non poteva essere ovunque contemporanemente.
Proverbio Ebraico
Una curiosità famelicamente ricercata e… scoperta per voi: la storia di Paska Devaddis, una leggenda barbaricina
Una storia di sangue e di vendette
La leggenda barbaricina la vuole come una feroce donna-bandito, in realtà era una donna gracile e malata. Siamo nel vortice della “disamistade”, ovvero in quell’intrico di vicende drammatiche che agli inizi del Novecento sconvolsero Orgosolo e l’intera Barbagia. Paska Devaddis ne diviene presto protagonista per le uccisioni che decimano la sua famiglia.
Sa bandita: Paska Devaddis
Tutto ebbe origine, pare, da una discussione per motivi di eredità, quando fu ucciso il 3 aprile 1905 Carmine Corraine per mano di un esponente della famiglia Cossu. Il paese si divise in due fazioni. La famiglia dei Devaddis era alleata con i Corraine. Il fratello di Paska venne accusato dell’omicidio di Antonio Succu, appartenente alla fazione dei Cossu. Alcuni testimoni testimoniarono che anche Paska era presente sul luogo del delitto. Fu così spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti e fu costretta a darsi alla macchia.
Paska, fra il 5 e il 6 novembre 1913, fu portata dal fidanzato Michele Manca e da altri quattro compagni nella grotta “de sa funtana de Ananìa”, nel Supramonte. Era già inverno, un inverno freddo, la neve imbiancava già le cime delle montagne. L’avvolgeva solo il silenzio imposto dalla bella ma fredda luna. Paska attendeva solo la morte.
Quando la morte impietosa arriva, è avvolta in un lenzuolo ricamato e portata nel paese che conosce solo il tempo scandito dalla vendetta: Orgosolo. I compagni di macchia hanno fatto il loro dovere: secondo la tradizione, chi vive fuori dalla legalità e muore in latitanza dev’essere restituito alla famiglia. La donna sarà vestita con il costume da sposa cucito per lei e che non potrà indossare. L’autopsia la dichiarerà vergine, e Paska diventerà una leggenda.
La leggenda di Paska e le fake news
Il mito di Paska Devaddis fu costruito da giornalisti avidi di notizie “corpose” su cui poter ricamare storie sensazionali. Venne addirittura inventata un’intervista alla “dura virago” descritta come una “vergine amazzone” che cavalcava con una benda gialla attorno al capo fiero.
La leggenda nasce su informazioni false, quelle che noi oggi chiamiamo fake news. Paska non era possente, era minala dall’etisia, malattia che non perdona. Per molti sardi divenne la «Reina dì Orgòsoto e de bandidos sorre e sentinella. De sa disamistade in sa burraska in sa notte orgolesa fìd istella. Paska Devaddis reina e bandida» («Regina di Orgòsolo, sorella e sentinella dei banditi. Nella burrasca della faida fu la stella della notte orgolese. Pasqua Devaddis, regina e banditessa»). In realtà fu solo una vittima del fallimento della giustizia, dello stato, che scatenò la vendetta privata.
Dove dormire ad Aggius
B&B Bonaita Tel. (+39) 347.8610026
B&B Maison et Charme Tel. (+39) 393.8221307
B&B Lo Stazzo Tel. (+39) 079.0976872 / (+39) 328.4640590
B&B Li Roti Tel. (+39) 079.620261 Cell. (+39) 393.4000103
B&B Li Criasgi Tel. (+39) 347.5866783 / (+39) 345.5104508 / (+39) 079.620132
B&B La Tasgia Tel. (+39) 079.0976683
B&B da Gianella Tel.(+39) 079.620326 / (+39) 329.5818743 / (+39) 346.7502003
B&B Su Foghile Tel. (+39) 079.620584
Residenza d’Epoca La Vignaredda Tel. (+39) 079.620818 / (+39) 335.8018240
Locanda Li Manni Tel. (+39) 079.620160
Lu Palazzeddu Tel. (+39) 349.7153222
Agriturismo Stazzu Coiga Tel. (+39) 340.3073011 / (+39) 338.2320444
Agriturismo Vintura Tel. (+39) 079.620860 / (+39) 339.5861395
Agriturismo il Muto di Gallura Tel. (+39) 079.620559
Museo del banditismo
Via Pretura
Aggius
ORARIO INVERNALE (16 Ottobre – 31 Marzo)
(Aperto su prenotazione)
ORARIO ESTIVO (1 Aprile – 15 Ottobre)
Mattino: 10.00 / 13.00 Pomeriggio: 15.00 / 19.00
Ticket: € 4,00 (intero), € 3,00 (riduzione) > durata: circa 30 min.
www.museodiaggius.it/museo-banditismo-gallura-sardegna
altre info su Aggius www.aggiuscomunitaospitale.it
Grazie all’indimenticabile Andrea che ci ha fatto amare Aggius e la sua gente
Monica Viani e Roberto Rossi
Credit Photo: Giorgio Bertuzzi
Complimenti !!!!
Non conoscevo questa storia.
Presto spero di abitare in questo luog
Grazie Emilio. La nostra guida per conoscere la Gallura è stato Roberto Rossi, che da anni ha scelto di vivere lì. Ci ha autorizzato a scriverle la sua mail, se le servissero delle dritte. Roberto Rossi inTour;
Salve,vorrei sapere se la domenica è aperto.e se è necessario prenotare.Grazie
Gentilissima Costanza, il museo è aperto alla domenica. Occorre prenotare alla seguente email: info@museodiaggius.it, indicando il numero di persone e l’orario di visita. L’incaricato, in caso di ritardo, attenderà per mezz’ora circa. Buona visita! Il museo merita davvero una visita!
Buonasera, il vero nome del muto di Gallura “ registro battesimi chiesa di Aggius “
è Sebastiano Addis Tanxu “ Razzu” Saluti T S
Grazie.