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La Slovenia è il paese da visitare nel 2020. Che cosa vedere sulle tracce di cibo e cultura

Chi non ha mai sentito parlare del fascino di Lubiana, da cui ammirare la vallata scavata dal fiume Ljubljanica? Una città giovane, cantata dal poeta romantico sloveno France Prešeren, capace di colpirti al cuore per il clima sereno che si respira. Ma visitare Lubiana è l’occasione per scoprire altre città slovene come: Celje e Capodistria.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: lubiana

La Slovenia, grande quanto la Puglia, incastonata tra l’Italia, l’Austria, la Croazia e l’Ungheria, è conosciuta per essere una destinazione verde e ancora immune dal turismo di massa.

Una meta alla portata di tutte le tasche, facile da raggiungere e con una grande possibilità di scelta: dall’albergo lussuoso fino alla sistemazione economica. Prima di partire, vi consiglio di costruire il vostro itinerario e di fornirvi di un’ottima guida.

Come andare? Quando andare?

La Slovenia si raggiunge facilmente dall’Italia in auto, ricordandosi di comprare il bollino se si percorrono autostrade e superstrade. Si acquista dai benzinai – anche nei paesi confinanti- negli uffici postali e in alcune edicole e tabaccherie.

Il costo del bollino in Slovenia 2020 dipende dalla classe di pedaggio. Per la classe 1 (moto) i prezzi sono di 55 euro (annuale), 30 euro (semestrale) e 7,50 euro (settimanale) mentre per la classe 2A (auto, camper e qualsiasi mezzo con un’altezza dei veicolo sopra il primo asse inferiore a 1,30 metri) ci vogliono 110 euro (per la vignetta annuale), 30 euro (per quella mensile) e 15 euro (per quella settimanale).Sulle strade slovene sono in vigore i seguenti limiti di velocità:

  • 50 km/h nei centri abitati
  • 90 km/h sulle strade regionali
  • 110 km/h sulle superstrade
  • 130 km/h in autostrada.

Dalla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia ci sono treni giornalieri diretti. I treni in Slovenia non sono velocissimi e fanno tante fermate, ma vi offrono la possibilità di godere di suggestivi paesaggi.

Ma quando andare in Slovenia? I mesi migliori per andare a Lubiana sono maggio, giugno, luglio, agosto e settembre, ma se amate le atmosfere natalizie non perdetevi i mercatini di Natale e le luci di dicembre. La Slovenia è poi visitabile tutto l’anno in base alle vostre motivazioni di viaggio.

Slovenia, emozioni oltre i mercatini di Natale. A Lubiana

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: cosa vedere in Slovenia

Numerosi sono gli itinerari possibili. Io vi suggerisco un week end con la visita di Lubiana, Celje e Capodistria.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020

Ma prima di raccontarvi l’itinerario proposto, vi svelo un segreto. Ho cenato con una grande campionessa di sci: Tina Maze, un vero mito per gli sloveni e per gli appassionati di sci.

Campionessa olimpica nella discesa libera e nello slalom gigante a Soči 2014, nel suo palmarès vanta anche quattro ori iridati, una Coppa del Mondo generale e due Coppe di specialità. Inutile dire che in Slovenia è amatissima, tanto che recentemente le è stata dedicata la mostra JAKA BABNIK: PYGMALION alla Jakopič Gallery, dove è stata esposta  la prima medaglia d’oro per la Slovenia nella competizione dei Giochi olimpici invernali.

Come tale ha un valore inestimabile, rappresentando non solo il più alto traguardo di carriera per l’atleta, ma anche un riconoscimento immensamente amato collettivamente. La Slovenia è orgogliosa della sua tradizione sciistica ed è curiosamente la casa di alcuni dei migliori atleti del mondo, nonostante la sua piccola popolazione.

Tina al tavolo con la collega Sonia Anselmo e la nostra accompagnatrice Elisa Paloschi mi ha raccontato il suo legame d’amore con la Slovenia, la sua passione per lo sci che le ha permesso di superare diversi sacrifici, la costanza degli allenamenti e il suo orgoglio d rappresentare la sua terra. Un interessante e piacevole benvenuto in Slovenia!

Lubiana

Situata in prossimità della confluenza tra i fiumi Ljubljanica e Sava, la capitale slovena riassume in sé tutte le caratteristiche principali della Slovenia: arte, natura, cibo e cultura.

Chi vi accompagnerà per tutto il vostro soggiorno nella capitale slovena è un drago, antico simbolo cittadino. Lo troverete sulle bandiere, sulle decorazioni dei palazzi, sulle insegne o sui menu di ristoranti e caffetterie. Non temete: vi starà subito simpatico!

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: il drago simbolo di Lubiana

Secondo la leggenda, Lubiana fu fondata da Giasone, che, rubato il vello d’oro, fuggì con la nave Argo e con gli Argonauti, navigando dal Mar Nero per il Danubio e il Sava fino alle sorgenti del Ljubijanica.

Per raggiungere l’Adriatico e tornare in Grecia, gli Argonauti devono sfasciare la nave e portarla fino alla costa, per poi ricostruirla. Nella palude di Lubiana, Giasone deve però prima affrontare e uccidere il drago di Lubiana.

Slovenia, emozioni oltre i mercatini di Natale. Il Castello

La città ospita il più famoso Castello del paese, dove fu tenuto prigioniero anche Silvio Pellico. Arroccato sulla collina boscosa, il maniero è raggiungibile con una passeggiata a piedi di una ventina di minuti, seguendo il sentiero Študentovska pot o con la funicolare. La stazione a valle si trova a solo pochi passi dalla fermata dell’autobus e dal Teatro delle Marionette in piazza Krekov trg.

Dal castello si gode di una suggestiva vista sulla città e sui dintorni. Si può visitare il Castello virtuale, gli spazi espositivi permanenti dedicati alla storia della Slovenia.

Lubiana è conosciuta soprattutto come la città “disegnata” dal geniale architetto ed urbanista Jože Plečnik a cui, dagli Anni Venti fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, fu dato l’incarico di riedificarla. Poche città sono state costruite come espressione di una voce unica. Una di queste è proprio Lubiana!

Jože Plečnik ridisegnò l’arte secessionista e barocca, arricchendola con elementi architettonici classici d’ispirazione greca e romana, ma anche con motivi  della tradizioni bizantina, islamica, dell’antico Egitto e popolare.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: biblioteca universitaria lubianaUna delle sue opere principali è la Biblioteca Nazionale ed Universitaria. La facciata è decorata da mattoni rossi e blocchi di pietra che sembrano dei libri aperti. Da osservare le maniglie sul portone principale a forma di due teste di cavallo, che rimandano a Pegaso, il cavallo alato, che accompagna il visitatore nel mondo del sapere.

Da non perdere la barocca Cattedrale di San Nicola, dal colore rosato e dalle cupole verde acqua. Nel 1996, per festeggiare la visita di Papa Giovanni Paolo II, sono stati aggiunte due portali in bronzo. La porta principale, realizzata da Demšar Tone, ricorda i 1250 anni del cristianesimo in Slovenia; mentre su quella laterale, Mirsad Begić, scultore bosniaco e musulmano, ha raffigurato il sacrificio di Cristo e la storia della Diocesi di Lubiana.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: cattedrale san nicola

Da attraversare i ponti: il Triplo ponte di Tromostovje, il ponte del Drago, il Ponte dei Macellai e dei Calzolai. Per gli appassionati di enogastronomia segnalo il Mercato Centrale dove trovare frutta, verdure, spezie e dolci sloveni.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: la vellutata di zucca

Uno dei piatti tipici di Lubjana è la vellutata di zucca arricchita con un filo di olio di zucca. Io l’ho degustata presso Kavarna Rog, in Petkovškovo nabrežje, sulle sponde del fiume Ljubljanica, vicino all’ex fabbrica di biciclette. Un ristorante che propone diverse specialità slovene di specialità locali.

Ma quali sono i piatti tipici di Lubiana? Il Kraški pršut, un prosciutto crudo aromatizzato con bacche di ginepro, la jota, una volta fatta con gli avanzi della cucina, oggi servita con fagioli, crauti e carne; gli zlikrofi,  ravioli ripieni di patate lessate e pancetta, conditi con sugo di carne; il brodet, una zuppa di pesce; il gulash, con carne bovina,  cipolle, lardo, patate e peperoni; il savitek, una specie di strudel e la Prekmurska gibanica, una base di pasta frolla ripiena di semi di papavero, ricotta, noci e mele, separati da uno strato di pasta fillo.

Dove dormire: Grand Hotel Union, Miklošiceva cesta 1, 1000 Ljubljana

Celje, tra leggenda e storia

A circa un’ora da Lubiana, mi si presenta Celje. Il primo saluto, in piazza Krek, è di una donna, una grande donna: Alma Karlin. Scrittrice, poetessa, poliglotta, teosofisica e viaggiatrice.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: la statua di alma karlin a Celje

La sua statua mi ricorda il coraggio di una donna che nel 1920 fece il giro del mondo da sola. É ritratta con una valigia, un cappello a tesa larga e lo sguardo che corre verso il futuro.

Eppure le era stata pronosticata una breve vita. Quando nacque, il 12 ottobre 1889, l’ostetrica, notando gli occhi asimmetrici, dichiarò che sarebbe stata affetta da disturbi mentali. Si sbagliava: Alma pubblicò 22 libri e fece un viaggio da sola intorno al mondo. All’epoca inimmaginabile per una donna!

Parlava 12 lingue, affamata di cultura scriveva: “Mi compravo i libri al posto del pranzo, fu allora che iniziai il mio lungo allenamento a fame e privazioni che più tardi mi fu utile nel mio viaggio intorno al mondo.

Dopo aver conosciuto il mondo, tornò a Celje per accorrere al capezzale della madre malata, fare fronte alla malaria contratta in viaggio e scrivere libri.

Per protesta contro il nazismo, smise di scrivere. Fu arrestata e i suoi libri bruciati. Condannata alla deportazione, fu salvata solo dall’intervento di alcuni amici influenti. Fu confinata a Maribor, poi ai domiciliari a Celje. Fuggì nella Slovenia del Sud liberata dai partigiani, cercò di raggiungere l’Italia, ma fu costretta a fermarsi in Dalmazia. Alla fine della guerra tornò a Celje, ormai jugoslava, dove morirà nel 1950 con il conforto dell’ inseparabile amica Thea Gamelin.

Un museo imperdibile è il Museo delle Esposizioni, dove, nello scantinato del Palazzo Kinezij Divor e sotto il suo cortile, su una superficie di circa 1200 metri quadri, si può provare l’emozione di camminare sulle rovine romane che ricordano il passato di Celje.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020

Si può ammirare uno sterrato risalente al I secolo e una via lastricata con marciapiedi del III secolo, che facevano parte del decumano, ovvero la via principale. Lungo la strada si susseguono i vani di due case romane appartenute a dei patrizi.

Ma non puoi lascare Celje senza aver visitato lo Stari grad, il Vecchio Castello, il più grande castello medievale della Slovenia, che offre una meravigliosa vista sulla città di Celje.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020

Raccontare la sua storia significa raccontare la storia della più influente dinastia nobiliare tardo medievale slovena, ovvero l’epopea dei conti di Žovnek. Una storia romantica, torbida e piena di intrighi!

Il punto panoramico migliore per godere del paesaggio è la Torre di Federico. Eretta nel XIV secolo, alta 23 metri, la torre prende il nome di Federico II, figlio del potente conte Herman I, qui rinchiuso dal padre. Il giovane fu accusato di avere ucciso la moglie Elisabetta Frankopan.

Inutile dirvi che il matrimonio era stato combinato per motivi dinastici. L’omicidio avrebbe consentito a Federico di sposare segretamente l’amata Veronika Deseniška. Il piano fallì. Federico fu rinchiuso nella torre, mentre Veronika fu affogata. La leggenda vuole che a salvare Federico fosse uno scudiero che scavò un passaggio sotterraneo per permettergli la fuga.

Un’altra storia ha reso celebre il castello tra i cultori di storie di vampiri. Barbara di Celje, ovvero Barbara/Barbora Celjská o Cillei Borbála, una delle figlie del conte Ermanno II di Cilli, era nobile, giovane, bellissima, lasciva, potente e ovviamente crudele.

Alchimista e studiosa dell’occulto, sempre vestita di nero, da cui il soprannome di Regina Nera, era stata data in moglie a un monarca già imparentato con la sua famiglia. Assai temuta e vittima di numerose leggende, con il marito, praticava l’arte della magia nera. Secondo la leggenda più suggestiva, dopo la morte per avvelenamento, sarebbe stata riportata in vita come vampiro.

Una curiosità meno dark? Sembra che il vecchio castello ed il contrapposto monte di Miklavz, sul quale si trova la chiesetta di S. Nicolò, durante il Medioevo fossero collegati da un ponte in pelle, che si vorrebbe ricostruire.

Ma prima di lasciare Celje, non posso non parlarvi di una delle birre più conosciute A pochi chilometri da Celje, nel borgo di Lasko, vi è lo stabilimento della omonima birra slovena conosciuta in tutto il mondo. Prenotando, è possibile, come ho fatto io, visitare lo stabilimento e godere di una degustazione.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: birra lasko

La fabbrica fu fondata nel 1864 dalla famiglia Kosler, di cui in origine portava il nome. Nel 1909 divenne la società per azioni Pivovarna Union che, per la fusione con due birrerie austriache, si trasformò nel marchio Union. La fabbrica si ingrandì, furono piantati campi di luppolo e modernizzati gli impianti. Nel 2005 il marchio Laško acquisì più del 95% delle azioni Union, nel 2015 Heineken ha acquistato più del 51% dell’azienda Laško – Union diventandone il maggiore azionista.

Capodistria

Porta sul mondo, città di mercanti, Capodistria o Koper in sloveno, è una piccola perla fatta di palazzi in stile veneziano, con un centro storico medievale.

Parto dalla pedonale Piazza Tito, di stile veneziano, circondata da edifici risalenti al XV secolo. Non si può non notare il gotico Palazzo Petronio, oggi sede del Comune della città, e il Duomo con la Torre Civica.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020

Entrati nel Palazzo Petronio potrete ammirare la ricostruzione di una vecchia farmacia e uno scalone che porta al salone delle feste, dove poter godere di un bello scorcio della città.

Dopo essersi persi nei vicoli del centro, consiglio una passeggiata sul lungomare e trovare il tempo di fare una visita al laboratorio di Barba Sol, Davor Podbevšek, il re del sale fusion, conosciuto e usato da diversi chef stellati. “Quando gli chef mi chiedono di fare un sale per loro, gli chiedo di studiare il loro menu”.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: il sale fusion

Come spesso accade in cucina la creazione gourmet è nata da una sperimentazione. In cucina Barba Sol ha pestato con il mortaio del nonno delle spezie con il fior di sale.  “Ne è uscito un profumo meraviglioso e un condimento eccezionale per la pasta”.

Una sperimentazione che ha portato all’invenzione di ben 34 referenze! Alcune sono veramente inimmaginabili. Curiosi? Si va dal sale alla pelle di branzino liofilizzata a quello alla piovra o all’olio di semi di zucca, tipico della zona.

Inizialmente lo chiamavo sale aromatizzato, poi ho deciso di chiamarlo fusion per evitare che si potesse pensare che fosse industriale. Con il termine fusion voglio indicare un sale arricchito con diversi ingredienti”.

Ma quale è la particolarità del tuo sale? Le mie creazioni accarezzano il palato, offrono la possibilità di essere degustate come il vino. Il loro valore è dato dal retrogusto e dalla loro capacità di dare profondità al piatto. Il sale aiuta a trovare il giusto equilibrio tra i sapori”.

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020

Qualche consiglio? Se volete impreziosire un piatto di pesce, di carne bianca o di verdure, provate il sale fusion al limone. Per la selvaggina, il pesce e per tutti gli ingredienti arancioni e gialli, ottimo il sale fusion all’arancia. Un sale fusion amato per il suo sapore che richiama la carne è il sale alla paprika affumicata con legno di quercia. Per chi mangia sia carne che pesce, da gustare sulla carne o sul pesce grasso.

Non perdetevi un’esperienza unica: Barba Sol, Vojkovo nabrežje 5, 6000 Koper – Capodistria, telefono: +386 41 799 156 www.facebook.com/barbaokusi/

Foto: www.slovenia.info

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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