Cinque cose da non perdere (e un ristorante) a Lucera. La Puglia da scoprire
Un viaggio alla scoperta della Puglia tradizionale in nome di cibo e cultura senza dimenticare la natura. E soprattutto lontano dalla folla vociante del mare.

Lucera: un itinerario tracciato nel panorama della “nobile città” della Capitanata

Lucera crocevia tra Puglia e Campania: una rapsodia di immagini
L’ Anfiteatro romano
La Fortezza Svevo-Angioina nota come il Castello

Pinacoteca
La Pinacoteca è uno spazio espositivo permanente, che trova spazio nelle sale dell’ex Convento del S.S. Salvatore, dove sono raccolte le opere dei più importanti artisti originari di Lucera. Le sale, suddivise in quattro percorsi, permettono si conoscere tre artisti lucerini: Giuseppe Ar, Umberto Onorato ed Emanuele Cavalli. Nella quarta sezione sono esposte opere della scuola napoletana meridionale dell’800 e di alcuni autori dauni degli inizi del 900, oltre a quadri di vedute, paesaggi e ritratti.
Il quadro che più mi ha colpito? “In attesa della cerimonia” di Giuseppe Ar, l’acquerellista che nei primi del 900 dipingeva soprattutto nature morte e ritratti. I toni dei suoi quadri sono velati, tenui, immersi in una luce soffusa, ovattata.
Il quadro rappresenta una camera da letto contadina e una promessa sposa in attesa del suo matrimonio. Al contrario di quello che ci aspetteremmo la giovane sposa non è allegra, anzi! Probabilmente si appresta ad un passo deciso dalle famiglie e poco condiviso!
La sala che più mi ha divertito? Quella dedicata a Umberto Onorato, caricaturista, scenografo, attore, costumista e vignettista del primo 900. Futurista, aderisce al movimento dell’Aeropittura, diventando un assiduo frequentatore dei salotti romani.
Ci descrive con graffiante ironia la società a lui contemporanea, il ruolo della donna, ma soprattutto ci consegna i volti dei personaggi che hanno fatto la storia dello spettacolo italiano, catturati in pose e caratteri che li identificano: Eduardo De Filippo, Totò, Macario, Gassman…
La Cattedrale Santa Maria Assunta
Vinta la comunità mussulmana di Lucera, gli Angioini realizzarono il volere della curia romana di far scomparire l’ultima comunità islamica organizzata dell’Italia meridionale.
Il Duomo sorge nel “salotto di pietra” della città. Ha la pianta a croce latina ed è diviso in tre navate delimitate da due file di colonne in travertino con la base in marmo.
Obbligatorio soffermarsi ad ammirare la statua lignea della Vergine Bruna, donata da Carlo d’Angiò e ritenuta miracolosa dalla tradizione popolare, le reliquie del Beato Agostino Casotti e un crocifisso ligneo risalente al 1300.
Palazzo Cavalli
Palazzo Cavalli, detto il “salotto di pietra della Capitana”, è uno tra i tanti bei palazzi costruiti secondo i gusti dell’epoca da importanti architetti. Pur nella sua maestosità, appare semplice nel suo rigoroso stile neoclassico.
Non puoi fare a meno di alzare gli occhi e rimanere a bocca aperta per l’elegante portale d’ingresso circondato da quattro colonne di stile dorico. Entrati, ci si trova in una corte interna, da cui si accede all’ingresso del 600.
L’interno del Palazzo propone diversi affreschi neoclassici, ma ciò che mi ha fatto perdere la testa è la bellissima biblioteca che protegge dall’incuria del tempo numerosi volumi e pergamene del ‘700 sulla storia della famiglia Cavalli, fra le più influenti e colte della città durante il XIX e la prima metà del XX secolo.
Oggi è un Bed and Breakfast. Non è da tutti poter soggiornare nel Palazzo dove furono ospiti uomini come Luigi Settembrini, Giuseppe Ungaretti, Ruggero Bonghi, Antonio Salandra e Benedetto Croce!
Il Cortiletto
Dal momento che non esiste cosa che predispone di più alla buona tavola come una passeggiata alla scoperta dei segreti di una città, la segnalazione del ristorante Il Cortiletto è la migliore idea che posso suggerirvi per concludere la giornata.
La sua cucina è il trionfo del colore, della freschezza e delle tradizioni dei Monti Dauni. Il menu non esiste. É raccontato dallo chef Paolo Laskavy ed è declinato ogni giorno in base a ciò che il mercato della città propone.
Il ristorante si trova nella storica dimora nobiliare della famiglia De Nicastri e deve il suo nome al cortile interno dove è possibile mangiare nella serate estive.
Tra i suoi piatti vi segnalo i vol-au-vent con ricotta vaccina fresca, pomodori confit, rucola decorati con pistacchi di Bronte tritato dedicati ai Borboni e al Sud; lo sformatino di verdure con piselli e fagioli tondi di Faeto; il filetto di maiale al Nero di Troia con mandorle, pinoli, uvetta e prugne e lo spumone di gelato su un fondo di caramello.
Come descrivere il ristorante Il Cortile? Richiamando i versi danteschi:
Di bere e di mangiare
n’accende cura
l’odor ch’esce
del pomo e
de lo sprazzo
che si distende
su per sua verdura.
Girone dei Golosi
Canto XXIII – versi 67-69
Informazioni Utili
Bed and Breakfast Palazzo Cavalli
Piazza Duomo
71036 Lucera
Tel: +39800767606
Ristorante Il Cortiletto
Via Famiglia de Nicastri, 26
71036 Lucera
Tel: 0881 542554
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2 commenti per “Cinque cose da non perdere (e un ristorante) a Lucera. La Puglia da scoprire”
Grazie per aver apprezzato le cose belle della nostra città!
Mi rivolgo con piacere alla giornalista Viani per invitarLa a ritornare quanto prima a Lucera per scoprire altri angoli, tesori e sapori !
La saluto cordialmente
Maria Costanza Sica
Grazie Maria Costanza tutta la Puglia è una bellissima terra da scoprire. I Monti Dauni sono poi un vero tesoro. Torno proprio in questi giorni per scoprirli meglio. Naturalmente ne parlerò presto su Famelici.